Dalla benedizione di Blair all’ironia della Lega, le reazioni all’incarico a Renzi

Di Chiara Rizzo
17 Febbraio 2014
Per l'ex leader laburista inglese, che conosce bene il premier incaricato, «Matteo ha il dinamismo, la creatività e la forza per avere successo». Il M5s diviso, Forza Italia chiede riforma elettorale e poi elezioni, Vendola è attendista

Per il momento non si conosce la reazione pubblica del principale alleato di governo, Angelino Alfano, con cui Renzi ufficialmente non ha ancora parlato. Ma intanto il nuovo premier incaricato ha già incassato una benedizione dal gotha dell’ala labour internazionale. Tony Blair, ex primo ministro britannico che Renzi ha conosciuto personalmente tempo addietro, oggi ha commentato: «Le sfide che ha di fronte sono assolutamente straordinarie, ma Matteo ha il dinamismo, la creatività e la forza per avere successo, con la combinazione di realismo e idealismo che servono per i tempi in cui viviamo. L’Europa ha bisogno che l’Italia prenda il posto che le spetta nella leadership europea ed i leader europei dovrebbero sostenere pienamente Matteo mentre assume la responsabilità per il futuro del suo Paese».

VENDOLA (SEL): «ASPETTIAMO LE PROSSIME MOSSE». In Italia, e ancora più da sinistra, non arriva ancora una benedizione, ma una piccola apertura da parte del leader di Sel Nichi Vendola: «Aspettiamo di conoscere le prossime mosse, vediamo quale sarà la compagine di governo che proporrà e soprattutto quale sarà l’agenda programmatica. Mi auguro fortemente di essere smentito dai fatti e di non trovarmi dinanzi ad una penosa continuità, da ogni punto di vista con il passato».

BRUNETTA (FI): «RIFORMA ELETTORALE, POI AL VOTO». Più secco il giudizio del capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta: «Noi siamo molto preoccupati per l’apertura di questa crisi da parte del Partito democratico. Non c’era affatto bisogno di buttare l’Italia in questa situazione. Per parte nostra saremo all’opposizione di Renzi, responsabilmente, seriamente. Vogliamo la riforma elettorale, vogliamo le riforme costituzionali e poi al voto». Per Fi parla anche l’ex ministro e deputato Mara Carfagna, che si chiede: «Le riforme istituzionali, il lavoro, la Pubblica amministrazione e il fisco. Bene. Ma la giustizia? Lo sviluppo del Paese è frenato anche dai tempi lunghi nei tribunali e dalla non certezza del diritto». Per Renata Polverini «la cifra riformista del nuovo governo si capirà da chi Matteo Renzi chiamerà a guidare due dicasteri chiave come l’Economia ed il Welfare. Purtroppo sembra di assistere più a un casting cinematografico che alla formazione di un esecutivo che deve tirare fuori l’Italia dalla palude nella quale ci hanno cacciato i governi pieni di tecnici, ma privi di idee e soluzioni»

POSIZIONI VARIEGATE NELL’M5S. Il capogruppo dei grillini al Senato, Maurizio Santangelo chiede per il M5S «che la crisi di governo venga riportata al più presto nelle aule parlamentari e che Renzi venga a chiedere la fiducia tra mercoledì e giovedì. Il paese non può stare ai comodi della segreteria di un partito». Molto critico il deputato Roberto Fico: «Noi siamo pronti a lavorare con chiunque metta in campo temi come reddito cittadinanza, abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, abolizione delle province. Se Renzi dovesse fare questi provvedimenti siamo pronti a votarli».

ZAIA: «SE MANTIENE DUE PROMESSE, FACCIO UN MONUMENTO». Non è potuto andare a dir la sua al presidente Napolitano durante le consultazioni come avrebbe voluto, ma ora il governatore del Veneto Luca Zaia (Lega) esprime la sua posizione su Renzi, dicendosi pronto ad elogiarlo in grande se riuscirà a mantenere le promesse: «Dalla nuova squadra di governo mi aspetto meno tasse, più lavoro e, soprattutto, che in un territorio dove si paga una tassazione del 68,5 per cento di media, ci sia una vera e propria riforma fiscale. Renzi ha promesso la riforma del Lavoro entro marzo e quella Fiscale entro maggio. Se questi propositi si tradurranno in realtà, gli faranno un monumento». Il segretario della Lega Matteo Salvini ironizza: «Le promesse di Matteo Renzi. A febbraio riforma le istituzioni. A marzo riforma il lavoro. Ad aprile riforma la pubblica amministrazione. A maggio riforma il fisco. A giugno cammina sulle acque. A luglio moltiplica pani e pesci. Ad agosto che farà?».

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