«Così abbiamo scoperto il composto naturale contro il coronavirus»

Di Valerio Pece
29 Settembre 2020
Intervista a Matteo Bertelli, genetista bresciano a capo della start-up che si prepara a lanciare uno spray contro il Covid: “Può proteggere dal contagio di Sars-Cov2”.
Immagine al microscopio di cellule umane invase dal coronavirus

Ebtna-Lab, start-up italiana del Gruppo Magi con una sede distaccata a San Felice del Benaco, nel Bresciano, annuncia di avere una soluzione per la prevenzione delle infezioni virali respiratorie, anche da coronavirus. Il prodotto si chiama Endovirstop potrebbe fare il suo ingresso nel mercato proprio mentre il Covid-19 rialza minacciosamente la testa. Visto l’imminente lancio del prodotto, Tempi ha incontrato Matteo Bertelli, presidente di Magi Group, il medico genetista bresciano che guida la ricerca su questa scoperta scientifica.

Dottor Bertelli, com’è arrivato al suo composto anti Covid?

Per caso, ammesso che esista il caso. Stavamo studiando altro riguardante le malattie genetiche e ci siamo trovati in mano un dato importantissimo per la situazione del Covid–19, virus che intanto stava pian piano interessando l’intero pianeta.

Quali sono le proprietà di questo vostro nuovo spray?

Lo spray si chiama Endovirstop, e agisce come prevenzione – e dunque è consigliato per chi ha un familiare malato, o per tutti coloro che sono esposti al contagio per questioni lavorative, ad esempio gli insegnanti.

A suo parere che tempi avrà, invece, il vaccino tanto atteso?

Nessuno lo sa. Anch’io, come Robert Gallo, penso che a breve un vaccino possa anche non trovarsi. Le dirò di più. Viste le imprevedibili caratteristiche del virus, non è detto che si arrivi al vaccino neanche a medio-lungo termine. D’altronde non è quanto successo per il virus dell’Hiv scoperto dallo stesso professor Gallo? Anche per quel virus non si è trovato alcun vaccino.

Un motivo in più per non prendere sotto gamba la sua scoperta.

Certo. Tra l’altro noi non abbiamo come obiettivo quello di azzerare completamente il virus, a noi basta aiutare il maggior numero di persone a non ammalarsi, così da limitare il più possibile il ricorso alla terapia intensiva. Ridurre anche molto sensibilmente il numero dei malati sarebbe già un trionfo per il sistema sanitario, il quale potrebbe utilizzare farmaci molto costosi in modo mirato, su meno persone malate. La nostra idea è di essere complementari con le misure di prevenzione.

È stato facile far accreditare la vostra scoperta dagli organismi preposti?

Per nulla. È stato un vero calvario. Abbiamo presentato la domanda all’Aifa che ce l’ha bocciata due volte. La risposta alla seconda bocciatura è stata a mio avviso opinabile.

Come ha fatto allora ad ottenere le necessarie autorizzazioni?

Devo confessare che questa nostra scoperta sembra davvero voluta dal Cielo: ogni volta che si è chiusa una porta si è aperto un portone. Sta di fatto che, dal momento che la molecola da noi analizzata è naturale e non sintetica, la stessa rientra nella categoria degli integratori, sui quali i Comitati etici locali hanno una competenza per l’approvazione di studi osservazionali senza braccia di controllo.

Quindi vi siete rivolti a loro?

Sì, il Comitato etico ha subito dato l’ok allo studio coordinato dal professor Giampietro Farronato che ha accolto il nostro prodotto. L’incontro con un ordinario di Ortognatodonzia all’Università di Milano è stato fondamentale. Il professor Farronato, appunto, che si è offerto insieme a noidi seguire la sperimentazione come clinica universitaria,e che ci ha permesso in concreto di realizzare lo studio. Meglio non poteva andare.

Matteo Bertelli con il team di Ebtna-Lab
Il genetista Matteo Bertelli (quinto da sinistra) con il team di Ebtna-Lab, la start-up del Gruppo Magi che ha ideato Endovirstop

Che risultati hanno ottenuto le vostre sperimentazioni?

Ribadisco che il nostro prodotto si comporta come un composto preventivo, però naturale: se utilizzato prima, agisce come protezione e riduce il rischio di ammalarsi. E forse, nella fase iniziale della contaminazione o meglio della colonizzazione della faringe, potrebbe aiutare a bonificarla, senza che la persona diventi malata (su questo punto ci sono studi in corso).

I risultati delle vostre sperimentazioni sono stati pubblicati?

Il primo lavoro, quello svolto monitorando 30 persone, lo abbiamo già pubblicato. Quello più grande, cioè le sperimentazioni fatte a Cipro e a Milano, lo pubblicheremo prestissimo. Siamo davvero molto felici del risultato raggiunto, per tante ragioni rappresenterà una svolta.

Che tipo di svolta?

Quella di poter rimettere in campo molecole naturali nella prevenzione alla infezione da coronavirus ed in particolare da Sars-Cov2, in aggiunta a tutte le altre soluzioni che la scienza può offrire. Soltanto recentissimamente è tornata in auge la ricerca scientifica sulle molecole naturali: pensiamo che vada assolutamente portata avanti perché, come mostrato nel caso della lattoferrina e della quercetina, si possono ottenere risultati scientifici importanti, che ci permettono ancora oggi di utilizzare rimedi naturali antichi, mediante un metodo scientifico. Aggiungo che il prevenire l’infezione da Sars-Cov2, con tutti i mezzi disponibili, è importante, visto che anche nelle persone guarite vi possono poi essere delle conseguenze. Ad esempio noi stiamo studiando alcune alterazioni del sistema nervoso autonomo in persone guarite dalla infezione. Spero di poter pubblicare presto i risultati. Sarebbe importante ridurre in tutti i modi il numero di persone che si possono ammalare, anche per prevenire questi disturbi, che possono essere importanti pure nei guariti.

Sa che dicendo queste cose rischia di essere etichettato come nemico dei vaccini?

Guardi, se c’è uno che si sottopone ai vaccini sono proprio io. Quando parto per fare volontariato nei paesi del terzo mondo – e succede spesso – mi sottopongo sempre almeno ai vaccini . A proposito di paesi poveri, aggiungo che la scoperta del nostro team è preziosa soprattutto per loro. Un prodotto come il nostro, che sfrutta molecole naturali a basso costo, potrebbe essere utile per quei paesi.

Endovirstop costerà così poco?

Le molecole che stiamo studiando costano due lire. Il costo del prodotto, però, non dipende soltanto dalla materia prima. I giovani ricercatori di Ebtna-Lab hanno studiato una formulazione naturale che potrebbe risultare utile anche nei paesi poveri. E aggiungo che sto pensando in questo momento a tutte le associazioni di italiani all’estero, tra le quali alcune molto numerose, in specie in Argentina ed in Brasile.

Come si spiega il fatto di essere arrivato prima di tutti su queste molecole?

Facile. Le molecole naturali e quelle a brevetto scaduto non interessano quasi a nessuno, vengono completamente ignorate. Spero che nel prossimo futuro vi sia una rinascita dello studio delle molecole naturali, poiché il repertorio dei rimedi naturali è vastissimo. Lo stesso ha dimostrato in varie ricerche di risultare utile per la prevenzione di patologie anche molto importanti.

Da quando si potrà acquistare Endovirstop?

Auspico che sarà possibile trovarlo in farmacia già dalla fine di ottobre.

Allargando il campo, sembra che la sua passione nel combattere le malattie rare la porti continuamente a prendere il largo…

Dopo gli studi in Medicina e Chirurgia mi sono subito specializzato in Genetica, che in effetti è la mia grande passione. Da 14 anni ormai sono a capo di laboratori diagnostici Magi per malattie genetiche e rare. Siamo nati per accogliere l’invito evangelico: andate, curate, guarite. Purtroppo diagnosticare non significa curare, proprio per questo ho iniziato gli studi di molecole naturali attraverso le biotecnologie. Vogliamo proporre soluzioni non di sintesi.

Su quali malattie state lavorando?

Da tre anni Ebtna-Lab lavora per trovare molecole terapeutiche efficaci contro molte malattie rare e genetiche. Potrei citare le obesità mendeliane, la retinite pigmentosa, i linfedemi, i lipedemi, l’anoressia, patologia sulla quale grava anche un pregiudizio che finisce per colpevolizzare il paziente.

Come fa ad esserne certo?

La sintesi molecolare per la terapia ha sicuramente risolto molti problemi della salute, ma si tratta pur sempre di sintesi. Con le molecole naturali, invece, è tutt’altra cosa. Per poter esplicare tutti i loro benefici, però, le molecole naturali che introduciamo con la dieta quotidiana avrebbero bisogno di concentrazioni sufficientemente abbondanti, concentrazioni che gli alimenti non riescono a fornire. Per questo, penso che risulteranno utili le biotecnologie per la formulazione di nuovi integratori.

È qui che entrano in gioco le biotecnologie su cui investite?

Esatto. Con le nuove biotecnologie è possibile comprendere più a fondo i meccanismi di azione delle molecole naturali e conoscere la loro concentrazione ottimale. Ciò permette di ottenere prodotti mirati e del tutto naturali. Il buon Dio ci ha dato già tutto. A noi sta solo di investire nelle biotecnologie, che rappresentano il nuovo fronte della prevenzione. Lo spray anti Covid Endovirstop è solo il primo passo in questa direzione.

@ValerioPece

Foto coronavirus: Ansa

[Questo articolo è stato aggiornato il 4/10/2020]

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