«Convertiti all’islam o sarai decapitata». Ma Khiria non ha abiurato: «Sarò felice di essere una martire cristiana»

Di Leone Grotti
13 Settembre 2014
A 54 anni, la donna è stata presa a Qaraqosh (Iraq), detenuta per 10 giorni, frustata a ripetizione. «Sono nata cristiana e preferisco morire cristiana» ha detto, anche quando aveva una spada alla gola

khiria-cristiana-iraq-profughi-stato-islamico«Sono nata cristiana e se per questo dovrò morire, preferisco morire cristiana». Così Khiria Al-Kas Isaac (foto a fianco), 54 anni, cristiana irachena di Qaraqosh, fuggita dallo Stato islamico in Kurdistan, ha risposto agli islamisti che imprigionandola, frustandola e premendola una spada sulla gola le imponevano di convertirsi all’islam.

ARRIVANO I JIHADISTI. La donna e il marito Mufeed Wadee’ Tobiya si sono ritrovati la mattina del 7 agosto in una città improvvisamente conquistata dai jihadisti. Fin da subito, i miliziani l’hanno minacciata così: «Convertiti all’islam o sarai decapitata», racconta il Catholic Herald. Essendosi rifiutata, insieme ad altre 46 donna è stata presa, separata dalla sua famiglia e imprigionata per dieci giorni.

FRUSTATE E MINACCE. Durante la segregazione, le donne venivano ripetutamente frustate davanti a tutte le altre perché la sofferenza di una convincesse tutte a convertirsi. «Ho risposto loro immediatamente che preferivo morire cristiana e poi ho citato il Vangelo di san Matteo (10,33). Gesù disse: “Chi mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”». Durante le frustate, «piangevamo tutte ma tutte ci siamo rifiutate di convertirci».

«FELICE DI ESSERE UNA MARTIRE». Un giorno un terrorista, frustandola, disse a Khiria: «Convertiti o ti farò ancora più male». Ma lei gli ha risposto: «Sono una donna vecchia e malata. Non ho figlie o figli che possano incrementare il numero dei musulmani o seguirvi, che vantaggio ne avrete se mi convertirò?». Non ottenne risposta. Ma l’ultimo giorno «un terrorista mi ha premuto la spada sul collo davanti a tutte le altre e mi ha detto: “Convertiti o sarai decapitata”. Io gli ho risposto: “Sarò felice di essere una martire”».

DERUBATA DI TUTTO. Dopo aver dato l’ennesima testimonianza della propria fede, Khiria è stata derubata di tutto quello che aveva, compresi i soldi messi da parte per un’operazione al rene, e rilasciata. Il 4 settembre, alla donna è stato permesso di scappare e ha così potuto raggiungere gli altri sfollati cristiani ad Ankawa insieme al marito e due altre donne. Il giorno successivo, altre 14 persone sono state rilasciate. Non è chiaro cosa sia successo agli altri cristiani.

@LeoneGrotti

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33 commenti

  1. Valentina

    Non c’è nessuna fede religiosa che meriti il sacrificio di tante persone innocenti. Nessuna fede religiosa vale la vita umana.

    1. mucchina

      Una religione no. Cristo si.

      1. Valentina

        No, la vita umana, la vita di tante persone innocenti, vale più di qualsiasi fede religiosa e dei suoi personaggi più o meno inventati.

  2. Claudio

    Cosa possiamo fare per contrastare …..questi matti e sostenere gli ultimi martiri?

    1. Sasso Luigi

      Possiamo pregare e chiedere a Cristo di darci la stessa forza di testimoniare il nostro amore per lui. Poi questi martiri sono gli ultimi solo cronologicamente.

  3. Sara

    anche se nn ci venisse chiesto di morire martiri,chiediamo a DIO che ci dia un briciola di una FEDE così

    1. Laura

      Si, Sara, chiediamolo con tutto il cuore

    2. Valentina

      Nessuno ha il diritto di chiedere a qualcun altro di morire da martire e nessuno ha il dovere di morire da martire. Nessuna fede religiosa vale una vita umana.

      1. Paolo2

        La fede in Cristo vale la vita umana; il cuore dell’uomo e quindi il coraggio o meno davanti al martirio poi lo giudica solo Dio, non certo io o chiunque altro.

  4. Filomena

    Ha ragione Valentina, attendiamo al tema dell’articolo. L’aborto in questo caso c’entra come i cavoli a merenda anche se per qualcuno ogni scusa è buona per pubblicizzare certe manifestazioni. Ma tornando al tema vorrei fare una riflessione. Islam o non islam, in questi paesi la qualità e l’età media di vita è decisamente bassa come lo testimonia la foto della donna in questione che sembra essere quella di una settantenne, non certo quella di una donna di 54 anni. Mi viene da dire che il progresso che voi tanto contestate nei Paesi occidentali andrebbe rivalutato da parte vostra. Noi occidentali secolarizzata saremmo anche abortisti e senza Dio ma decisamente viviamo meglio.

    1. Laura

      Nessuno contesta il progresso, si denuncia la caduta di valori, il disorientamento e la perdita d’identità avvenutie in modo radicale in tempi recenti.
      Se una cultura si inaridisce anche il progresso crolla.
      Io ho sempre sentito musulmani dichiarare che la loro civiltà si era effettivamente sedutada anni, ma erano convinti che tutto fosse avvenuto per colpa dell’America e il discorso cadeva qui, se poi garbatamente obiettavo che non c’era un loro governo che non fosse dittatura e sopruso dei cittadini, mi rispondevano che invece uno esisteva: l’Arabia Saudita.

      1. Filomena

        Con il tempo i valori cambiano ma questo non significa che i nuovi valori rappresentino una caduta. Nei Paesi dove c’è miseria e ignoranza, prevalgono gli autoritarismo perché le persone sono giustamente preoccupate a combattere la fame e non hanno tempo per farsi domande esistenziali. Personalmente non credo neanche che ce ne siano tante di persone che fanno i martiri per difendere una religione anche se proprio in queste fasce di popolazione in generale fanno presa questo tipo di sensibilità mistiche. Solo attraverso la cultura e l’emancipazione dalla miseria cresce la consapevolezza delle proprie potenzialità di cittadini e la democrazia diventa una modalità di espressione dei popoli.

        1. Sebastiano

          Peccato che questa analisi sociologica d’antan sia smentita da questo stesso articolo e dalle terribili cronache di questi mesi. Ma come al solito la tua visione ideologica prevale anche sulla realtà.

    2. giuliano

      l’aborto è un assassinio di un essere umano, il massacro di cristiani da parte degli islamici è un assassinio di un essere umano, quindi c’entra e come e diciamo senz’altro che c’è gente che in ogni caso sta dalla parte degli assassini, per esempio Filomena

      1. Filomena

        Io non sono dalla parte di nessun assassino e i terroristi islamici li contesto esattamente come te, non accetto che tu faccia generalizzazioni di questo genere. L’aborto di fatto non c’entra nulla con le vicende di questi pazzi furiosi e non è neanche lontanamente paragonabile all’orrore che mettono in atto. Dovresti imparare a capire la differenza perché altrimenti quando denunci questi fatti non sei credibile e fai il loro gioco.

        1. Laura

          1) L’aborto equivale all’orrore che stanno mettendo in atto questi sciagurati, che lo si voglia o no.
          2) Non è un caso se in certe culture non ci si riscatta dalla miseria e dalla ingiustizia e in altre si.
          3 ) L’approccio che si ha con il reale e’ determinante
          Intorno alle missioni nascono pozzi, irrigazioni, nuove coltivazioni, scuole, emancipazione delle donne, ospedali, solidarietà, non per caso.
          4) un valore non equivale a un altro e quello che avviene adesso ne è la conferma, se mai ce ne fosse il bisogno. Perché ? Perché la Verità e una e se c’è ne fossero tante non sarebbe più verità.
          Tutto questo tu lo sai benissimo e sono convinta che in fondo alla tua coscienza sai perfettamente che è giusto.

          1. Filomena

            Mi dispiace Laura abbiamo sensibilità diverse e non è vero che esiste una sola verità perché ognuno vede le cose da punti di vista diverse, nessuno riesce ad avere una visione globale. Poi che attorno alle missioni si viva meglio,nessuno te lo nega ma il punto è che il testo del territorio è deserto in tutti i sensi e quindi qualsiasi contributo di civiltà è apprezzatissimo. Questo è la dimostrazione che non esiste una sola verità valida sempre. Quel tipo di emancipazione anche delle donne in quel contesto è la situazione migliore in assoluto ma qui da noi i precetti e i vincoli imposti dalla morale cattolica diventa sempre più “stretta”. Sull’aborto io rispetto la tua visione ma io non posso proprio paragonarlo all’orrore di persone sgozzata dai tagliatele. Sono consapevole che non se ne esce a contrapporre visioni così lontane ma l’aborto in Occidente non viene imposto a nessuna donna per cui ognuno si comporta in virtù della propria sensibilità.

          2. Francesca

            Una cosa guardata da angolazioni diverse non si trasforma in mille cose diverse: il che dà esattamente la misura del qualunquismo del “esistono tante verità non ce ne è una unica.”
            Che l’aborto non viene imposto a nessuna donna… ah ah ah ah!!!! Magari!

          3. Filomena

            Se la verità di ogni persona per te rappresenta il nulla vallo a dire ad ognuno che sono il nulla perché loro a quella verità ci credono, è sua non imposta dall’Alto.
            Che poi nei nostri Paesi (intendo Paesi democratici) esistano delle leggi che impongano alle donne di abortire, mi giunge nuova ma tu che evidentemente sei più informata di me, dimmi dove.

          4. Valentina

            “Una cosa guardata da angolazioni diverse non si trasforma in mille cose diverse”: giusto. Io considero questo fatto molto positivo perché permette di conoscere tanti punti di vista da cui guardare quella cosa, tante opinioni diverse con cui confrontarsi. E questo rende la conversazione più interessante perché qualcuno può darci un consiglio o suggerirci una soluzione a cui non avevamo pensato e possiamo imparare qualcosa di nuovo. E così possiamo aprire la mente a nuove conoscenze e a nuove idee. Meno male che si può guardare qualsiasi cosa da “angolazioni diverse”!

    3. domenico b.

      Brava filomena, sei sempre superintelligente….io non so quanti anni hai, ma sicuramente con un buon trattamento simile a quello subito dalla signora della foto te ne potrai aggiungere altri venti

  5. Valentina

    Ma non è possibile fare qualcosa per fermare questa situazione assurda e ingiusta? Questi folli assassini devono essere fermati.

    1. angelo

      Potremmo anche in Italia, partecipare alle iniziative di alcuni gruppi pro-life che pregano davanti agli ospedali abortisti.
      Che c’ entra? C’ entra perchè questi sono visti come il fumo negli occhi. Talvolta gruppi di anarchici arrivano a disturbarli al grido di “fuori i preganti” , oppure “2000 anni di stupri e di oppressione, ecco cos’ è la vostra religione” oppure “dare fuoco ai CAV con i preganti dentro”).
      Fatte le debite proporzioni siamo allo stesso livello di barbarie. E bisogna testimonare le nostre convinzioni, non solo standosene nel chiuso di una parrocchia.
      Prossime iniziative pubbliche a Milano per chi vuole manifestare per la vita e per la sua fede religiosa: un corteo contro l’ aborto il 25 ottobre alle 15 da piazzale Cadorna. E poi la “9 ore di preghiera per la vita” il 1 novembre davanti all’ ospedale di Niguarda.

      1. Valentina

        Io mi attengo esclusivamente all’argomento proposto, altrimenti si crea un inutile miscuglio di altre questioni e il vero oggetto della discussione si perde. Effettivamente quello che lei ha scritto non c’entra niente con le persecuzioni, le torture e le uccisioni dei cristiani da parte dei folli assassini islamici in quei Paesi arretrati e devastati. Io, non essendo credente, vedo la situazione in tutta la sua assurdità. Mi sembra infatti assurdo che ancora nel terzo millennio si possa uccidere o si possa essere uccisi per stupidissimi motivi di fede. Io non metto la questione in termini di “testimonianza della propria fede”, io sono per il “vivi e lascia vivere”, cioè: quella persona ha la sua fede, ha le sue idee, non ti riguarda, pensa agli affari tuoi! Per questo sono anche contraria alle manifestazioni dei “gruppi pro-life che pregano davanti agli ospedali abortisti”. Ognuno pensi ai fatti propri. Ma l’argomento proposto qui è un altro e credo che per far cessare l’assurda situazione dei cristiani in Paesi rimasti all’età della pietra occorra un intervento deciso dei Paesi civili e progrediti. Non vedo alternativa contro questo assurdo massacro di cristiani innocenti.

        1. Sebastiano

          Sarebbe stato quasi un bell’intervento se:
          a) non avessi voluto insultare con quel “per STUPIDISSIMI motivi di fede”; c’è gente che su quella “stupidità” ci si ha giocato (non metaforicamente) la pelle;
          b) non avessi dato prova di contradditorietà con quel “ognuno pensi ai fatti propri”: seguendo all’estremo tale logica allora non te ne dovrebbe importare neanche dei morti iracheni, allo stesso modo in cui non ti importa dei morti delle cliniche abortiste. O lo fai solo perché questi ultimi non si vedono sui mass-media?
          Comunque concordo in linea di massima con te sulla prima frase che hai detto: un argomento per volta è meglio.

          1. Valentina

            Sì, secondo me è meglio attenersi all’argomento proposto, altrimenti si crea confusione e si perde il vero oggetto del dibattito. Io ho espresso il mio parere. Ora tocca a voi, a lei e a tutti gli altri che vorranno intervenire. La saluto.

          2. Sebastiano

            Guarda che l’articolo non propone un “dibattito” ma una testimonianza: quella di una persona che, piuttosto che rinnegare la propria fede, ha perso tutti i beni che aveva e ha rischiato di perdere anche la vita. A dimostrazione che per i cristiani l’appartenenza a Gesù Cristo conta di più di qualunque altra cosa.
            Se per dibattito intendevi quello innescato dalla tua domanda (“non è possibile fare qualcosa per fermare questa situazione assurda e ingiusta?”) allora la questione è semplice: gli stati occidentali non vogliono fare niente di serio, aldilà delle dichiarazioni di principio, per fermare questo abominio. I motivi sono variegati ma riconducibili ad una stessa radice: il ricatto economico. Prova provata: il Qatar figura è stato da tempo individuato come uno dei principali finanziatori di ISIL ma in Italia gli si fanno ponti d’oro perché “salva” (in realtà: “compra”) Alitalia. Altro esempio: l’Arabia Saudita (altro finanziatore) figura tra gli stati più totalitari e intolleranti al mondo ma ci facciamo grassi affari. E su questa strada di esempi se ne potrebbero fare a migliaia.
            C’est l’argent. Et c’est la guerre.

          3. alessandra

            Esattamente quello che penso io. Tutti a pensare al loro “orticello” non riescono a concepire chi invece si preoccupa di difendere i più deboli, che siano “feti”, che siano “cristiani” costretti a mori
            re o a subire ogni sorta di sopruso pur di difendere il loro Amore per Cristo. Ci si limita in qualche “sede” ad esprimere il proprio disappunto e poi si rientra subito a fare la propria vita felici e contenti, a ripetersi adesso “il debole non sono io”. La “testimonianza” invece ha, deve avere un gran valore.

          4. yoyo

            Tirare l’aborto in ballo significa aprire file giustissimi, ma infiniti. Tuttavia, il cristianesimo è un blocco unitario, non si può dividere mora, e e teologia. I martiri iracheni muoiono anche per la morale cattolica.

          5. Laura

            Per il momento America ed Europa sono troppo impegnate a edificare le condizioni per fare guerra alla Russia, di altro non possono occuparsi.

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