Siria. Contro il Califfato Obama vuole allearsi coi ribelli “moderati”. Già, ma quali sono i ribelli “moderati”?

Di Leone Grotti
15 Settembre 2014
Armare Al Qaeda, i jihadisti salafiti o i ribelli che combattono con i terroristi? Vademecum per farsi un'idea di quali siano le forze sul campo. Nessuna di loro è del tipo sognato dall'Occidente

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Barack Obama ha annunciato che per sconfiggere lo Stato islamico si appoggerà in Iraq all’esercito regolare iracheno, la cui affidabilità è tutta da dimostrare, e in Siria a ribelli “moderati” che verranno addestrati e armati dagli Stati Uniti e dai paesi che faranno parte della coalizione.

«MODERATI NON ESISTONO». Il presidente Usa non ha fornito ulteriori dettagli su chi siano i ribelli che verranno armati in Siria. Esperti sulla situazione siriana come Aron Lund, analista del Carnegie Endowment for International Peace, sono molto scettici: «Si illude chi pensa di trovare in Siria questi ribelli trasparenti, puliti, laici, che rispettano i diritti umani. Perché non esistono. Questa è una guerra sporca e bisogna accordarsi con ciò che può offrire», ha dichiarato al New York Times.

AL QAEDA. Dopo oltre tre anni di guerra civile, in Siria esistono centinaia di milizie che combattono contro il regime di Bashar Al Assad e che non amano lo Stato islamico. Ma nessuna di queste è del tipo sognato dall’Occidente: vuoi perché troppo debole, vuoi perché troppo esigua, vuoi perché troppo estremista. Il gruppo più forte sul campo, dopo lo Stato islamico, è Al Nusra, gruppo affiliato ad Al Qaeda che nel 2013 ha rotto definitivamente con gli ex alleati di Al Baghdadi. Le sue forze sono stimate in 5-6 mila soldati e sono presenti in 11 delle 13 province siriane, inclusi Aleppo, Idlib, Daraa, Homs, Hama e le periferie di Damasco. Lo scopo di Al Nusra, al pari dello Stato islamico, è quello di fare della Siria un califfato islamico governato dalla sharia. Ad esempio, sono le stesse persone che hanno sparato a sangue freddo al 15enne Mohammed Qataa ad Aleppo «per blasfemia». Il ragazzo si era rifiutato di regalare loro il caffè dicendo: «Neanche se Maometto scendesse dal Paradiso».

RIBELLI CON AL QAEDA. Essendo però il gruppo più forte e meglio armato, anche combattenti meno estremisti finiscono per allearsi con Al Nusra. È il caso di molte milizie dell’Esercito libero siriano, un tempo unito e rappresentato politicamente, oggi diviso e debole, che ha finito per dimostrarsi «molto poco moderato e soprattutto inefficace», come affermato da un membro democrat della Commissione intelligence. Peggio, come verificato anche da Tempi, spesso i ribelli “moderati” si sono uniti per combattere al fianco di Al Qaeda. Anche per questo la Germania si è rifiutata di rifornire questi gruppi: «Non possiamo davvero controllare la destinazione finale delle armi», ha dichiarato Peter Witting, ambasciatore tedesco presso gli Stati Uniti.

IL PRIMO ESPERIMENTO. Obama in realtà cerca di armare i ribelli dall’aprile 2013, quando ha dato mandato alla Cia di addestrarne un gruppo in Giordania. L’obiettivo, sembra, è di equipaggiarne seimila perché combattono contro lo Stato islamico e poi contro Assad. Ma come dichiarato ancora da Lund, «perfino i gruppi che gli Stati Uniti hanno già addestrato combattono in trincea insieme ad Al Nusra, sia perché ne hanno bisogno sia perché si ritrovano nelle stesse battaglie».

JIHADISTI SALAFITI. Se Obama scartasse queste due possibilità, gli resterebbero le milizia salafite, già finanziate dagli sceicchi sauditi: il Fronte islamico e l’Esercito dell’islam. I gruppi, che si definiscono “jihadisti salafiti”, sarebbero composti da migliaia di soldati, lanciano operazioni come “Sottomissione ad Allah” e hanno come scopo la creazione di un califfato. Uno dei comandanti militari, Zahran Alloush, nel 2013 dichiarava: «Gli sciiti e gli alawiti [come Assad] vogliono prevenire la nascita di uno Stato simile a quello degli Omayyadi. Vi porto buone notizie, sporchi sciiti: proprio come i figli degli Omayyadi vi hanno distrutto nel passato, così noi vi schiacceremo ora». Parole non diverse da quelle usate dall’autoproclamato califfo Al Baghdadi. Nonostante alcune divergenze con Al Nusra, si sono spesso messi insieme per combattere Assad e lo Stato islamico.

MISTERO. Come Obama potrebbe addestrare e armare una di queste formazioni “moderate”, convincerla a combattere contro lo Stato islamico, sperare magari che riesca a sconfiggere anche Assad per poi instaurare un governo più libero e laico è sinceramente un mistero.

@LeoneGrotti

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7 commenti

  1. giuliano

    notate che la così detta islamofobia non è una invenzione degli islamici ma dei nostri connazionali di sinistra che quindi sono da considerare a tutti gli effetti dei traditori

    1. Filippo81

      In tutti l’occidente vige questo termine ,non solo in Italia, Giuliano.

  2. Sebastiano

    Non li avete sentiti ieri, Onlio Cameron e Stanlio Obama? si stanno squarciando le gole a furia di ripetere che quelli di ISIS non sono musulmani. In Francia Charlot Hollande vieta addirittura la traduzione papale papale di ISIS, nascondendosi dietro la foglia di prezzemolo del nomignolo Daesh (acronimo che significa la stessa cosa). Bene, allora vediamo un po’ di divertirci: di fronte alla domanda “i governanti dell’Arabia Saudita sono musulmani?”, secondo voi cosa risponderebbero?

    1. Filippo81

      Bella ed interessante domanda,Sebastiano. ad una frase del genere i nostri Sommi politici-comici ti risponderebbero semplicemente che sei “rasista”, come è nello stile dei prezzolati che hanno la coscienza sporca !

  3. Filippo81

    E’ da ripetere fino alla nausea, ma obama e il suo socio cameron dove li vedono questi “ribelli moderati”? Andassero da un buon oculista !

  4. mike

    Obama alias il “quinto fabio massimo il temporeggiatore” del XXI secolo. chissà perché …

    1. yoyo

      Peggio, lo scemo del villaggio alla guida della corazzata più potente. Non ha ancora capito, oppure pemsa davvero di poter avere la botte piena e la moglie ubriaca.

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