Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

«Criticare il Partito comunista a Hong Kong diventerà un crimine»

L'attivista democratico Albert Ho a tempi.it: «Soppressa la libertà di espressione, perfino cantare sarà vietato»

Leone Grotti
25/05/2020 - 3:00
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia
Albert Ho

«Ha presente la canzone “Gloria a Hong Kong”, che viene intonata dovunque ormai ed è diventata l’inno delle proteste anti-estradizione? Bene, chi la canta potrà essere arrestato». Quando il 28 maggio, esautorando il Consiglio legislativo di Hong Kong, il Congresso nazionale del popolo, il Parlamento fantoccio cinese, approverà la nuova legge sulla sicurezza nazionale, nella città autonoma cambierà tutto. Il regime comunista non ha ancora annunciato i dettagli della norma che punirà ogni attività sovversiva e secessionista, oltre a qualunque interferenza estera e terroristica a Hong Kong. Questi verranno decisi dalla Commissione permanente del Congresso, che si riunirà a giugno e darà il via libera alla legge entro agosto. L’unica cosa certa è che «libertà di espressione e stampa saranno soppresse: se non è la fine del modello “Un paese, due sistemi” poco ci manca», dichiara a tempi.it Albert Ho. L’avvocato, ex parlamentare, già presidente dell’Alleanza di Hong Kong, tra gli attivisti democratici più in vista della città, spiega perché la mossa a sorpresa della Cina rischia di porre fine per sempre all’autonomia del terzo centro finanziario più importante del mondo.

L’articolo 23 della mini Costituzione di Hong Kong, la Basic Law, stabilisce che la città debba avere una legge sulla sicurezza nazionale. Ma non è mai stata approvata. Ora ci ha pensato Pechino.
La Cina ha violato la Costituzione e il trattato con il Regno Unito, perché l’articolo 23 prevede che sia Hong Kong a farsi «da sola» questa legge. Sta a noi decidere come e quando fare la legge. Pechino invece ce la impone e non ha il diritto di farlo.

Nel 2003 il governatore Tung Chee-hwa provò ad approvare una legge simile, ma 500 mila persone sono scese in piazza e gliel’hanno impedito. Perché?
Noi non vogliamo perdere le nostre libertà e del resto non c’è alcun bisogno di quella legge. Hong Kong ha già norme adeguate per tutelare l’ordine pubblico. Basta guardare le proteste antiestradizione dell’ultimo anno: sono state arrestate più di 8.000 persone, condannate oltre 1.000. Io stesso mi ritrovo a processo con altri 14 attivisti con tre capi di imputazione gravissimi solo per aver manifestato pacificamente contro una legge scellerata del governo. Non mi sembra davvero che sia urgente una legge sulla sicurezza nazionale.

LEGGI ANCHE:

Lula

L’opportuna “polmonite lieve” che non ha fatto partire Lula per la Cina

27 Marzo 2023
Proteste contro Xi Jinping, raffigurato come Winnie The Pooh

A Hong Kong vige l’autocensura: cancellato il film su Winnie The Pooh

23 Marzo 2023

E allora perché Pechino vuole imporvela?
L’unico motivo è sopprimere la libertà di espressione e di stampa. Dal giorno successivo all’approvazione della legge, infatti, esprimere qualunque tipo di opinione che, direttamente o indirettamente, metta in dubbio la legittimità del governo centrale cinese o chieda più autonomia per Hong Kong diventerà un crimine.

Può farci qualche esempio concreto?
La canzone “Gloria a Hong Kong” ha due versi che recitano: “Possa la libertà regnare” e “possa il popolo regnare, liberate la nostra Hong Kong”. Cantarli potrebbe essere visto come un tentativo di sostenere l’indipendenza della città nei confronti della Cina. E pertanto sarà proibita, anche se si tratta solo di una glorificazione del coraggio della popolazione.

Cos’altro sarà vietato?
Io ho molta paura che un giornale come l’Apple Daily, che dal primo giorno ha sostenuto le proteste, verrà soppresso. Oggi chi commette un atto violento viene arrestato, domani basterà criticare il Partito comunista o condurre una qualsiasi attività democratica per diventare un criminale e un sovversivo. E aggiungo una cosa: Pechino potrà proibire a chi “mette in pericolo” la sicurezza nazionale di dirigere aziende, holding e giornali.

Lei è stato presidente dell’Alleanza di Hong Kong a sostegno dei movimenti patriottici e democratici cinesi, che organizza ogni anno la veglia di commemorazione delle vittime di Piazza Tienanmen. Che fine farà l’organizzazione?
Poiché da sempre chiediamo la fine della dittatura del partito unico in Cina potremmo essere accusati di invitare alla sovversione del potere statale e quindi potremmo essere messi al bando. Queste sono conseguenze ragionevolmente prevedibili.

Hong Kong potrebbe fare resistenza passiva e non applicare la legge, però.
Dubito. Anche se i dettagli della legge non sono ancora stati diffusi, secondo alcune indiscrezioni a occuparsi dell’applicazione della legge sarà un apposito Ufficio per la sicurezza nazionale che la Cina aprirà a Hong Kong come filiale locale del proprio Ufficio. Anche se i dipendenti saranno residenti a Hong Kong, dovranno obbedire alla Cina, su questo non c’è dubbio. Sarà il braccio esecutivo del regime a Hong Kong e potrebbero anche mettere in piedi una polizia cinese in città.

Questi compiti non dovrebbero spettare alle istituzioni cittadine?
In teoria sì ed è per questo che una governatrice come Carrie Lam sarà di fatto esautorata, avrà sempre meno poteri nella gestione della città. A comandare davvero sarà il capo dell’Ufficio per la sicurezza nazionale.

Questa è la fine anticipata del modello “Un paese, due sistemi”?
Praticamente sì. Ovviamente Pechino ora afferma che ci sarà molta tolleranza, che le libertà saranno rispettate, ma quanto durerà la fase della tolleranza? Non è un segreto che il Partito comunista voglia controllare tutto, basta vedere quello che succede in Cina, la fine che ha fatto Liu Xiaobo. Quando useranno la mano pesante, la gente protesterà e il governo diventerà sempre meno tollerante. Fino a quando saremo ancora liberi di dire ciò che pensiamo? Nessuno lo sa.

Perché Pechino interviene a gamba tesa proprio ora?
È dal 2003 che la Cina infiltra tutte le istituzioni della città. Hanno cercato di controllarci con il cosiddetto “soft power”, ma dopo il Movimento degli ombrelli del 2014 qualcosa si è rotto. Pechino si è rimangiata le promesse fatte sulla concessione di un vero suffragio universale e la situazione è sfuggita di mano. Hanno capito che stavano perdendo il controllo e hanno avuto paura delle proteste dello scorso anno. Così hanno deciso di proteggersi con questa legge draconiana, il cui unico obiettivo è soffocare ed eliminare tutte le forze di opposizione e democratiche.

Il quadro che ci ha fatto è molto cupo.
Sì, la situazione peggiora ogni giorno di più ma la popolazione di Hong Kong è ancora molto determinata. Siamo impegnati a resistere a Pechino e a combattere per la democrazia, l’autonomia e lo stato di diritto. Ma sarà sempre più difficile, temo.

A settembre il fronte democratico potrebbe ottenere una vittoria schiacciante alle elezioni.
Sì, ma chi ci dice che la nuova legge non verrà utilizzata per impedire di candidarsi a tutti coloro che appoggiano l’autonomia di Hong Kong? È già successo in passato e ancora non c’era questa legge.

La comunità internazionale vi ha dimostrato vicinanza?
Sì, ma la Cina si fa sempre più aggressiva e non so se l’Unione Europea e gli Stati Uniti riusciranno a non farsi intimidire. Sarete voi a dover insistere con le vostre istituzioni perché ci aiutino, perché noi non potremo più farlo.

Perché?
Invocare l’aiuto di potenze straniere con la nuova legge diventerà un crimine di alto tradimento verso la madrepatria. Dovremo stare attenti a quello che diciamo.

La legge non c’è ancora, ma lei si ritrova già a processo con altri 15 attivisti solo per aver partecipato a una marcia pacifica.
La prossima udienza sarà a giugno. È un processo farsa ma rischio dai due ai sette anni di carcere. Se pensano di intimidirmi così, però, si sbagliano.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

Tags: Cinalibertà di stampa
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Lula

L’opportuna “polmonite lieve” che non ha fatto partire Lula per la Cina

27 Marzo 2023
Proteste contro Xi Jinping, raffigurato come Winnie The Pooh

A Hong Kong vige l’autocensura: cancellato il film su Winnie The Pooh

23 Marzo 2023
Xi Jinping Putin Russia Cina

Com’è che Putin è finito tra le braccia di Xi Jinping

21 Marzo 2023
I giornali iraniani parlano dell'accordo tra Iran e Arabia Saudita mediato dalla Cina

«Ecco perché Arabia Saudita e Iran si affidano alla Cina»

19 Marzo 2023
Il sovrintendente del dipartimento di polizia per la sicurezza nazionale, Steve Li, con il libro incriminato a Hong Kong

Hong Kong introduce lo psicoreato

18 Marzo 2023
L'impianto di batterie elettriche della Catl (Cina) in Germania

L’invasione cinese dell’Europa parte da Germania e Ungheria

17 Marzo 2023

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Pier Paolo Pasolini

Perché i ciellini sono così affascinati dai “corsari” Pasolini e Testori

Peppino Zola
28 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    La crisi di Francia e Germania e il nuovo possibile ordine europeo
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Arringa cristiana e popolare per il «diritto dei turchi a restare turchi»
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Cura: quale integrazione tra territorio e domicilio?

22 Marzo 2023
Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist