
«Ci hanno detto: “Siete condannati a morte, cristiani o musulmani non fa differenza”. Poco dopo, l’intero parco era ricoperto di cadaveri»
Entrano in una città, spesso travestiti da soldati, uccidono tutti gli uomini e bambini che trovano mentre l’esercito se la dà a gambe, risparmiano solo le donne, per convertirle all’islam se cristiane e sposarle in un secondo momento, poi distruggono le chiese, piantano la loro bandiera nera sugli edifici principali della città e instaurano un emiro che applica la sharia. È questa la nuova tattica adottata dai terroristi islamici di Boko Haram in Nigeria, che vogliono trasformare innanzitutto il nord del paese in un califfato, secondo i racconti a Reuters di alcuni testimoni sfuggiti alle violenze.
UCCISIONI INDISCRIMINATE. Le uccisioni sono indiscriminate: i terroristi non fanno più distinzioni tra cristiani e musulmani. Indiyanatu Musa, studentessa di 16 anni di Gwoza, sopravvissuta all’attacco del 5 agosto, racconta: «Sono arrivati nel parco pubblico dicendo: “Ci ha mandato Shekau (Abubakar, il leader dei terroristi, ndr). Siete condannati a morte, cristiani o musulmani non fa differenza”. In poco tempo, l’intero parco era ricoperto di cadaveri».
Dopo il primo attacco, i miliziani vanno avanti per giorni a cercare gli uomini casa per casa. Chi viene trovato, viene portato fuori e giustiziato sul posto: «Ho visto molti giovani nascosti nelle case dei loro genitori essere portati fuori e uccisi», continua Musa.
«VI SPACCHEREMO LA TESTA». In un video rilasciato il 24 agosto, Shekau ha spiegato che anche i giovani vengono uccisi perché si suppone che facciano parte dei gruppi locali di vigilanti che difendono i villaggi da Boko Haram: «Noi avvisiamo i vigilanti: mentre gridate implorando pietà, vi spareremo, vi spaccheremo la testa e vi uccideremo tutti». Le donne ricevono invece un trattamento diverso, secondo la testimonianza di Aisha Abubakar, riuscita a scappare da Gwoza con i quattro figli e il marito. «Ci dicevano che non ci avrebbero fatto del male ma che avrebbero solo ucciso i nostri mariti perché vigilanti».
DISTRUZIONE DELLE CHIESE. Dopo l’uccisione degli uomini, secondo quanto dichiarato da alcuni profughi di Madagali, finita nelle mani di Boko Haram, i terroristi bruciano o demoliscono tutte le chiese e obbligano le donne cristiane a convertirsi all’islam minacciandole altrimenti di morte. Finito il massacro, i terroristi piantano la bandiera nera jihadista con all’interno le parole scritte in lingua hausa “Allahu Akbar”, Dio è il più grande, su tutti gli edifici principali della città e comincia la vita di tutti i giorni sotto la nuova regola islamista: «Ogni mattina, passano casa per casa bussando e chiamando tutti alla preghiera del mattino, dove un imam tiene un sermone», afferma Musa.
OBBEDIRE O MORIRE. La ragazza afferma di essere anche andata a parlare con altre donne all’emiro di Gwoza, che ha detto loro di essere Shekau in persona. «Siamo entrare nel suo palazzo e abbiamo visto un uomo vestito con gli abiti tradizionali degli emiri e con un turbante. Ci ha detto che nessuna sarebbe stata ferita e che i suoi uomini le avrebbero sposate e che tutti saremmo poi vissuti in pace. Poi ha detto: “Abbiamo instaurato un califfato islamico a Gwoza: tutti dovete sottostare oppure sarete uccisi”».
IL CALIFFATO. Secondo il rituale descritto continua senza opposizioni l’avanzata di Boko Haram in Nigeria. Con la conquista delle ultime due città nel fine settimana, Michika e Gulak, i terroristi stanno lentamente accerchiando la capitale dello Stato di Borno Maiduguri, aumentando le proprie conquiste anche nello Stato di Adamawa.
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12 commenti
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E’ il relativismo che ci pervade il nostro nemico. Senza questo handicap li avremmo già fermati
c è da fidarsi andare in nigeria per lavoro ??? anche se è la zona sud ? lagos ecc…?
…..ma mica sarai matto?
Piuttosto andrei a fare lo spaccalegna in Appennino.
Libia, Gaza, Siria, Iraq, Nigeria, ecc., per non parlare ovviamente di molti altri paesi (Pakistan, Arabia S., Yemen, ecc.) dove vige l’islam di Stato e si può essere condannati a morte, ad esempio, semplicemente per aver mancato di rispetto al Corano.
L’islam semina morte e distruzione in ogni parte del mondo, con una mole di attività complessiva davvero enorme.
Come è possibile che qualcuno (tra noi occidentali, ovviamente) continui a voler minimizzare il problema, relegandolo banalmente a sparuti gruppi di “estremisti” che male interpreterebbero il loro Corano??
I politici e i giornalisti che lo fanno sono tremendamente superficiali e irresponsabili, e stanno condannando la nostra società a tempi molto bui.
Non è bastata l’esperienza col nazismo e l’iniziale sottovalutazione del problema Hitler? Davvero abbiamo la memoria così corta?
francesco, chiedilo al ministro dell’inFERNO cretino alfano, al parlamentare pd chaouki. anche a papa francy che ieri ha benedetto mare nostrum. così ti daranno del razzista e ti metteranno sotto osservazione. ciao
…chiedilo piuttosto a che si oppone agli F35.
In Mare Nostro ci sono NOSTRE navi da guerra, con armamento pronto all’uso.
E nostri velivoli, sia da intercettazione che da caccia, anch’essi pronti all’uso.
E satelliti che filmano ogni cosa galleggi sulle acque, anche una tavola di legno.
E sensori che captano qualunque oggetto metallico che si muova sotto le acque.
Tutto ciò è senz’altro rassicurante.
E dal punto di vista puramente strategico, Shekau può fare il gradasso solo perché sa di non avere un esercito vero e serio con cui scontrarsi, ma solo ventisettari in divisa pronti ad abbandonare armi e persone che, almeno in linea teorica, dovrebbero difendere, e darsela a gambe, come è successo a Mosul la scorsa primavera.
Con un esercito vero, organizzato ed agguerrito, la musica cambia.
Provi a venire qua, e non ci resteranno neanche le ossa.
Gliela faremo vedere noi la giàd.
Sono d’accordo con te, Francesco .
Quel che spaventa è l’accrescimento della violenza. Sono gruppi di una risolutezza spaventosa, arrsstabile solo con un bagno di sangue dei miliziani.
io sono per un intervento e anche pesante ma ad una condizione: chi ci sta dopo non deve cambiare idea. infatti quella gente dell’isis è molto violenta (condivido quanto espresso da michele più sotto). sarebbe utile chiedersi come mai sono così “baldanzosi”, forse perché qualcuno oltre a dargli le armi è uno molto potente che in qualche modo lo copre. cioè sarebbe bene sapere chi dà loro non tanto i soldi ma le armi, poi quindi valutare se l’isis sarebbe appoggiato da qualche grande paese o se comunque ci sia sotto un tranello. un sospetto ce l’ho.
Io l’ho letto da qualche parte, non mi ricordo dove, era un articolo che riportava un’analisi strategica del fenomeno ISIS-Boko Haram, scritto da un esperto di strategie della NATO, un italiano mi pare, che al momento stanno studiando il nemico e le sue mosse per poterle contrapporre.
Il resoconto diceva che sia l’ISIL che Boko Haram, tolte le dichiarazioni propagandistiche, cercano sempre di fuggire le occasioni in cui ci sia la possibilità di uno scontro diretto con l’esercito.
A Mosul sapevano che quella parte dell’esercito irakeno che dovevano fronteggiare era una banda di impiegati in divisa, che a tutto pensavano fuorché a sparare.
Gli “impiegati in divisa” hanno infatti abbandonato lo scontro dandosela a gambe e lasciando una notevole quantità di materiale nelle mani dei nemici.
Ora dimmi dove esiste un esercito che fugge disordinatamente abbandonando armi senza distruggerle?
Se devi fare una ritirata, la prima cosa che farai è far saltare le armi rendendole inutilizzabili contro di te.
L’ISIS mette in giro quei filmati apposta per farsi temere, come deterrente.
Loro sanno bene che in uno scontro con un esercito organizzato e disciplinato, hanno la peggio.
Tra l’altro le estensioni piane del Medioriente sono l’ideale per movimenti di mezzi, contrariamente alle boscaglie della Nigeria.
Gente che mette le mitragliere sulle jeep e con quelle si muove nel deserto dove vuoi che vadano contro i carri armati e i cacciabombardieri?
Oltretutto, più l’ISIL fa così, più aumenta l’odio delle etnie su cui si accaniscono.
Io non credo proprio che uno dell’ISIL che si faccia catturare vivo nelle mani dei Curdi, venga tenuto vivo dopo l’interrogatorio (interrogatorio a scazzottate, non con i Baci Perugina): là è tanta la gente con i conti in sospeso, che ha da piangere famigliari e amici finiti male per mano dell’ISIL.
Quella macchina malefica ormai è in piena corsa, e va fermata con ogni mezzo.
E ripeto con ogni mezzo.
E idem per i Boko Haram, perché lo strascico di risentimenti e ammazzamenti andrà avanti per generazioni.
Non lo ferma un pezzo di carta firmato da due comandanti contrapposti a tavolino.
Poi guardate cosa è successo in Messico, dopo la guerra Cristera: due vescovi hanno firmato gli arreglos, i trattati di pace, e DOPO c’è stata la vera ecatombe di cristiani, ormai disarmati. Appunto perché disarmati, dunque facile preda: in tanti hanno dovuto infilare il collo nel capestro. I due vescovi pacifisti, e chi gli ha detto di fare così, ce lo devono avere sulla coscienza. Ne avranno da scontare.