«Veniamo dal niente e andiamo verso il niente. Divertiamoci insieme». Ma la “chiesa senza dio” ha già il primo scisma
Crescono di mese in mese le “Sunday Assemblies”, le cosiddette chiese “senza Dio” nate in Gran Bretagna nel 2013 e ora diffuse in tutto il mondo, dal Sud Africa a Singapore, dal Brasile all’Irlanda, dalla Francia al Ghana. E lo scorso fine settimana si è tenuto la prima “assemblea generale” del gruppo a Londra, in una chiesa sconsacrata di Highbury: un vero e proprio “sinodo” per radunare gli adepti di questo gruppo religioso, per decidere gli impegni futuri e sciogliere alcuni nodi dottrinali.
Da settembre 2013, quando i due attori di teatro inglesi Sanderson Jones e Pippa Evans lanciavano l’idea di una chiesa atea, si sono contate fino a 100 nuove “congregazioni” organizzatrici di incontri domenicali in stile religioso, mentre altri 274 gruppi sono in procinto di unirsi in questo progetto.
“CHIESA ATEA”. La Sunday Assembly ha le stesse caratteristiche di una vera e propria chiesa, con raduni simili a messe, canti durante le celebrazioni, omelie, catechesi, pure 10 comandamenti. Ciò che manca è però Dio, cui nessuno dei fedeli crede. Il fondatore, Sanderson Jones, spiega che l’idea di una “chiesa atea” gli è venuta dopo un concerto di Natale: «C’erano un sacco di cose lì che amavo, l’unico problema era il cuore dell’evento, in cui non credevo. Se pensi alla chiesa, ci sono davvero poche cose brutte. Si cantano belle canzoni, si ascoltano discorsi interessanti, si pensa a come migliorare se stessi e a come aiutare le altre persone e si fa tutto questo in una meravigliosa comunità. Tutto era da preservare». Tranne, appunto, il motivo per cui si fanno quelle cose.
NUMERI IN CRESCITA. Da allora l’espansione del gruppo ha colto tutti di sorpresa: gli iscritti crescono del 26 per cento ogni mese. «È la prima volta che ci troviamo insieme come oggi», spiega Jones a The Daily Beast. «Siamo cresciuti in così poco tempo, ma credo stiamo costruendo qualcosa di magnifico. Ci sono 1,1 miliardi di persone non credenti nel mondo. Vorremmo avere una congregazione “senza Dio” in ogni paese, città o villaggio che ne vuole una». O come ha detto ai “leader” della sua chiesa radunati a Londra: «Abbiamo bisogno di una barca più grande».
Intento primario della chiesa è quello enunciato dal primo comandamento: «Veniamo dal niente e andiamo verso il niente. Divertiamoci insieme». Insomma, è il bisogno di creare una comunità, unirsi come un gruppo di fedeli per condividere la propria vita, i propri bisogni e le proprie domande.
«QUELLA STRANA COSA RELIGIOSA». E dal “divertirsi insieme” è stato segnato anche il raduno di Londra. Musica in sala, sul maxischermo appaiono le parole del successo di Pharrell Williams, “Happy”. In sala si danza a ritmo, celebrando una vera e propria festa. Tra i più coinvolti, Landry Butler, 46enne americano da Nashville: organizza “Sunday Assembly” da novembre. Racconta di provenire da una famiglia cristiana e che sua madre ha fatto fatica ad accettare la sua scelta: «Continua a dire che prega per me, ma va tutto bene. Noi non proviamo a vendere ateismo, non è da me farmi coinvolgere. E non importa quel che crede la stupida gente».
Poco più in là c’era Jan Willem van der Straten, che a settembre darà vita alla prima “Sunday Assembly” ad Amsterdam. È cresciuto in una famiglia laica e i suoi genitori sono rimasti un po’ spaventati quando hanno scoperto che era coinvolto in qualcosa di religioso. «La gente continua a dire: “Ah, Willem: non puoi prenderti una birra con lui perché ha quella strana cosa religiosa”. Invece, per la prima volta questa è una chiesa dove anche i miei amici vogliono venire».
“GODLESS” O “FOR LIFE”? Ma il “sinodo” di ieri è stato dettato anche dal bisogno di stabilire alcuni punti dottrinali poco chiari della nuova chiesa. La differenza tra le comunità e il disomogeneo sostrato culturale da cui provengono pongono numerose domande. Ad esempio, il tema più dibattuto è relativo alla parola “godless”, “senza dio”, perché nelle nazioni dove le religioni tradizionali sono andate in crisi negli ultimi anni suona più naturale dire che la “Sunday Assembly” è una “celebrazione della vita”.
Negli Stati Uniti, invece, dove il cristianesimo rimane molto influente, a gennaio c’è stato già il primo scisma: un gruppo di New York se n’è andato in rotta con gli insegnamenti anti-religiosi: «Volevano fare una celebrazione dell’ateismo, non della vita», chiosa van der Straten.
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15 commenti
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In questo caso l’idolatria del proprio io e del proprio benessere.
…..mi hai tolto le parole di bocca.
Caso mai con l’aggiunta: “illusione” del proprio benessere.
L’ateismo non esiste. Esiste l’idolatria
O com’è bello e gioioso, stare insieme come fratelli!
La il Signora ha donato benedizione e la vita per sempre….
Immagino che se manca il “Collante” che ci fa stare “happy” ora e per sempre, l’allegria non possa durare molto.
Uno solo ci ha reso fratelli perché siamo diventati figli adottivi, seguiamo questi individui, le vie del signore sono infinite, la loro sete di comunione è impressionante, solo per citare il vangelo di oggi:
Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.
Sant’Agostino Docet!
E cosa c’è di strano se hanno avuto uno “scisma”? Ci mancherebbe che gruppi così avessero un’ortodossia.
“Quando la gente smette di credere in Dio, non è vero che non crede in niente, perché crede in tutto.”
GKC
E ho detto tutto!
non vendiamo le chiese in disuso ma abbattiamole. è meglio che consegnarle a questi vandali.
E’ la prova che l’uomo e per natura “religiosus”, e che se la risposta a questa domanda non la si incontra in Dio, la si cerca comunque in qualcosa di altro: il vuoto non è umano.
Proprio il contrario. Questi della religione salvano tutto, meno quello che è trascendente. Fantistici come esemplari di Homo religiosus
Infatti la religione può essere immanente, come appunto l’ateismo. Ideologie come il comunismo, per esempio, sono profondamente religiose. Maritain lo ha definito addirittura l’ultima eresia del cristianesimo.
Hai assolutamente ragione, ma qui mi sembra siamo oltre. Finora la critica alla religione salvava la spiritualità, quasi sempre depurandola dei suoi contenuti rituali, considerati il retaggio di un passato superstizioso. Questi invece recuperano proprio la dimensione liturgica della religione, per motivi estetici, ludici ed edonistici, ma non sono interessati al messaggio. A me sembrano davvero post-religiosi.
Può essere, ma alla fine nella ricerca del divertimento cercano anche loro la felicità. Anche l’edonismo e’ in fondo un’eresia, cioè una verità impazzita (parafrasando Chesterton).
Si potrebbe rovesciare il discorso la religione è un divertimento impazzito.
Eppure per volonta’ di Dio, attraverso Maria , vi sara’ un segno a Medjugorie proprio per i NON Credenti , quelli che invece la Madonna CHIAMA INDICANDOLI COSI, COLORO CHE NON HANNO ANCORA CONOSCIUTO L’ AMORE DI MIO FIGLIO ) Ormai è questione di poco e molti per loro fortuna si ricrederanno………………….. e torneranno al PADRE.
….ma non bastava il bar in piazza?
secondo me è comunque un segno dello scoprirsi esseri vulnerabili, pieni di limiti e non padroni della propria vita, almeno per alcuni.
qualcun altro può essere più determinato a “opporsi” a “Chi” riconosce come il creatore della vita