Camille Paglia contro le femministe che odiano gli uomini: «Se loro sono obsoleti, le donne si estingueranno»

Di Redazione
18 Dicembre 2013
La celebre femminista attacca il mito della donna moderna in carriera che non ha più bisogno dell'uomo: «Senza uomini forti, le donne non conquisteranno mai un senso profondo e centrato di se stesse in quanto donne»

«Senza uomini forti come modelli da seguire o (per le lesbiche dissidenti) da combattere, le donne non conquisteranno mai un senso profondo e centrato di se stesse in quanto donne». Nel suo discorso di apertura al Munk Debate sul gender, riportato dal New York Times, la “femminista dissidente” americana di origini italiane, Camille Paglia (qui la sua intervista a Tempi), critica il femminismo «di seconda e terza generazione» che ha come «ingiusto ingrediente principale» «un rancore stizzoso contro gli uomini».

PATOLOGIE FEMMINISTE. «Se gli uomini sono obsoleti», fa notare Paglia iniziando il suo intervento, «allora le donne saranno presto estinte» visto che non sono ancora in grado di riprodursi senza l’apporto maschile. L’avversità «rancorosa» nei confronti dell’uomo è una «grave patologia della società anglo-americana» e del suo femminismo (per non parlare di quello europeo alla Boldrini, ci permettiamo di aggiungere) e di conseguenza «non c’è da stupirsi se giovani donne di successo, nonostante tutti i felici discorsi sui loro primati lavorativi, si ritrovano all’inizio delle loro carriere in uno stato di incertezza cronica o di ansia sulle prospettive di una vita privata soddisfacente».

«UOMINI INDISPENSABILI». Per raggiungere il vero obiettivo del femminismo, cioè «attaccare e ricostruire le pratiche sociali mummificate», non c’è bisogno di «stereotipare e demonizzare l’uomo». Anche perché, continua Paglia, «negli ultimi 100 anni sono stati gli elettrodomestici che fanno risparmiare tempo a liberare le donne dal tran tran di tutti i giorni. E questi sono stati inventati dagli uomini e diffusi dal capitalismo».
Inoltre, per quanto il nuovo femminismo possa sperare nella scomparsa dell’uomo «ci sarà sempre bisogno degli uomini», che ad oggi «sono assolutamente indispensabili» per fare tutti quei lavori “pesanti” e realizzare «tutte quelle infrastrutture che rendono il lavoro femminile praticabile». Per cui, le nuove femministe farebbero meglio a mettersi l’animo in pace e sotterrare l’ascia di guerra: «Sono certa – conclude Paglia – che le donne moderne sono abbastanza forti oggi da riconoscere i giusti meriti a chi li ha».

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1 commento

  1. JH Smith

    Camille Paglia ha ragione. il femminismo è uno dei problemi dell’occidente. uno, non l’unico. in occidente siamo quasi ad un punto di non ritorno. o il punto di non ritorno lo abbiamo oltrepassato da un pezzo.

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