Berlusconi. Pd e Grillo decisi a cacciarlo fuori dal Parlamento, ma si accusano a vicenda di «tradimento»
Per Silvio Berlusconi si avvicina l’espulsione dal Parlamento. Mercoledì la Giunta per le immunità del Senato metterà ai voti la relazione in sua difesa. Se, come si prevede, la maggioranza deciderà per la decadenza dell’ex premier, la vicenda passerà nelle mani dei senatori di Palazzo Madama, a cui spetta l’ultima decisione sull’espulsione di un proprio membro.
Il voto dovrebbe essere segreto, secondo il regolamento del Senato, ma il Movimento 5 Stelle presenterà domani un decreto “ad hoc” per poterlo cambiare.
NON BASTA ESPELLERE BERLUSCONI. Berlusconi? «L’incredibile furore con cui si cerca di espellerlo è molto, molto, rischioso», dichiara Ciriaco De Mita al Corriere della Sera. Per l’ex leader della sinistra democristiana, il voto sulla sua decadenza da senatore non serve a nulla. «Se ci illudiamo che con l’espulsione di Berlusconi tornino le virtù antiche delle forze popolari e la migliore tradizione democratica, allora ci sbagliamo». Un avvertimento, però, che il Partito Democratico, guidato in giunta da un ex Pm (Felice Casson), non coglierà, stando alle previsioni di Giuliano Ferrara. Per il direttore del Foglio, il voto su Berlusconi non è influenzato solo da ragioni politiche, ma soprattutto da quello che ha definito ieri sul Giornale come «uno stato morboso della mente e del cuore» che spinge i detrattori dell’ex presidente del Consiglio a occuparsi costantemente di lui. Gli avversari più fanatici del Cavaliere nutrono nei suoi confronti un’ossessione patologica e «lo soffrono da pazzi», conclude Ferrara.
VOTO PALESE. Il furore e la fretta con cui sinistra e grillini cercano di espellere Berlusconi porta i due maggiori partiti del Parlamento a discutere della segretezza del voto in Senato: «C’è un’asse che si sta creando per salvare Berlusconi», denuncia Beppe Grillo sul suo blog. «Vogliamo il voto palese», «per una questione di pulizia», spiega l’ex comico. Per impedire che alcuni avversari politici del Cavaliere possano in coscienza essere contrari a una sua espulsione, e votare in suo favore, Nicola Morra, capogruppo 5 Stelle al Senato, spiega che «all’avvio dei lavori martedì depositeremo la proposta di modifica del regolamento del Senato» che obbligherebbe i senatori a un voto palese. Il Movimento 5 Stelle, prosegue Morra, chiede che la modifica «sia messa subito all’ordine del giorno». «I grillini non sanno di cosa parlano», è la risposta di Luigi Zanda, capogruppo del Pd a Palazzo Madama. «Basterà la richiesta di 20 del Pdl e verrà autorizzata la votazione segreta». «Per cambiare il regolamento» del Senato, avverte Zanda, «ci vogliono mesi».
BASTA L’INDICE. Nonostante le parole del capogruppo, il Pd non si sottrae alla diatriba sul voto palese. Un’idea originale per ovviare al problema del voto segreto è venuta all’ex spin doctor di Luigi Bersani, Miguel Gotor. «I 108 senatori del Pd – spiega a Repubblica – devono mettere nella buca dello scranno solo l’indice della mano sinistra. In quel modo è fisicamente impossibile esprimere un voto diverso dal “sì”. Ci mettiamo d’accordo con alcuni fotografi che riprendono la scena, postiamo tutto sui social network ed evitiamo guai». Gotor proporrà l’idea all’assemblea del Pd. In ogni caso, l’ex spin doctor di Bersani dichiara di avere piena fiducia nei senatori del suo partito: «Mai visti i miei colleghi così uniti. Non spunteranno traditori, la pensiamo tutti allo stesso modo». Non per questo, il leader del Pdl ha la condanna già scritta: «Sono sicuro che Grillo dirà a 20 dei suoi di votare per Berlusconi. Vuole sputtanarci, farci esplodere», conclude Gotor.
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Scusate la mia ignoranza dei meccanismi di voto parlamentare: che significa “mettere nella buca dello scranno solo l’indice della mano sinistra”?