Silvio Berlusconi ha telefonato ieri ad Angelino Alfano. Per la prima volta, dopo mesi contrassegnati da duri contrasti e segnati da una sconfitta pesante alle elezioni europee, il presidente di Forza Italia e il leader di Ncd tornano a parlarsi.
Il tema della chiacchierata fra Berlusconi e Alfano – rende noto il Corriere della Sera – è stato il “futuro del centrodestra” e i passi da compiere per la costruzione di una nuova alleanza, basata, secondo il quotidiano di via Solferino, su «una federazione di partiti», di cui «Forza Italia e il Nuovo Centrodestra dovrebbero essere il motore».
BERLUSCONI: BASTA LITIGARE. Dopo l’imprevista assoluzione nel processo Ruby, Berlusconi ha deciso di dedicarsi alla riunificazione del centrodestra. Ha iniziato a farlo ieri, chiamando Alfano, con cui da mesi non aveva alcun contatto diretto. «Angelino – gli avrebbe detto l’ex premier, secondo la ricostruzione del Corriere della Sera – è arrivata l’ora di smettere di litigare. Gli italiani sono stanchi di tutto questo. Dobbiamo metterci a lavorare per riunire il centrodestra». Conciliante è stata la risposta di Alfano, che al presidente di Forza Italia avrebbe detto: «Presidente, l’affetto da parte nostra nei suoi confronti è rimasto immutato. E l’assoluzione chiude anni di sofferenza che io, per esserle stato vicino, conosco benissimo».
UNA FEDERAZIONE DI PARTITI. Secondo il Corriere della Sera, Berlusconi avrebbe in mente «l’avvio di un “percorso costituente” che riunisca i partiti della diaspora del centrodestra in una “federazione”», un’idea che non dispiace ai partiti di centrodestra, e a che già qualche mese fa delineò a tempi.it il senatore di Ncd Andrea Augello. La road map del “piano Berlusconi” prevede «la formazione di una “consulta dei partiti” (da Fi a Ncd, passando per Fratelli d’Italia e la Lega), la stesura di una dichiarazione di intenti, l’abbozzo di un programma e la certificazione che ci saranno – alla fine del percorso – le “primarie di coalizione” per scegliere il candidato premier». Berlusconi non ha imposto come condizione a Ncd di abbandonare il governo Renzi.
LUPI: FARE LE RIFORME. La condizione di Ncd per un’alleanza con Forza Italia è che si «prosegua sulla strada delle riforme», a partire «dalla legge elettorale e dalle preferenze». Così ha risposto all’invito lanciato da Silvio Berlusconi il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, intervistato dal Corriere della Sera. Secondo Lupi, la legge elettorale deve avere soglie di sbarramento che non impediscono a partiti come Ncd di non essere elette: «Chi prende un milione e 200 mila voti ha titolo per essere presente in Parlamento». Dopo aver affermato che le divisioni fra Ncd e Forza Italia «non erano certo le questioni giudiziarie e vent’anni di battaglie contro l’uso politico della giustizia», il ministro ha spiegato che l’alleanza con il partito di Berlusconi non significa per Ncd «“tornare a casa” o peggio “tornare all’ovile”, ma costruire una nuova grande coalizione di centrodestra». Per quanto riguarda una futura coalizione con la Lega, Lupi si è limitato a dire che se si vuole aprire anche a «forze estremiste» occorre avere «un centro molto, ma molto forte».
LEGA: NO AMMUCCHIATE E UNIONI GAY. La Lega Nord, per ora, non ha intenzione di allearsi. Lo ha ribadito ieri il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, intervenendo all’undicesimo congresso federale del partito. Per Salvini «il centrodestra oggi non esiste, è una categoria dello spirito» e la Lega, ha promesso, non farà parte di alcuna coalizione «in stile ammucchiata». Salvini ha risposto anche a Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, secondo cui se la Lega non si allea, resterà marginale. Per il segretario del Carroccio, «o c’è un progetto comune o resto marginale, ma con qualche milione di voti». In una intervista oggi a Repubblica, Salvini ha spiegato che «le primarie le fai solo se hai un programma comune. Non con chi apre ai gay (il riferimento è a Forza Italia, ndr), continua a difendere l’euro, rinuncia a una battaglia forte contro l’immigrazione clandestina». Sulle ipotesi di una candidatura del sindaco di Verona, Flavio Tosi, a eventuali primarie di coalizione, ha risposto: «Tosi ha dimostrato di amministrare bene la sua città, se ci fosse un accordo di programma con le altre forze del centrodestra, potrebbe essere il nostro candidato».