L’arbitrio di certi sindaci sulle nozze gay minaccia il diritto, mica la morale
Matteo Forte, autore di questo articolo, è consigliere comunale di minoranza a Milano
I sindaci col vizietto del matrimonio gay. Sono i Merola, i Pisapia, i Marino. Sono quei primi cittadini di grandi metropoli che, di tanto in tanto, provano a debordare dai propri compiti e funzioni, forzano la mano, e ti fanno passare un’indebita equiparazione tra matrimonio e convivenze omosessuali. Come se non fosse bastata la lettera del 13 settembre scorso con cui il prefetto di Bologna intimava al sindaco Merola di «procedere alla revoca della disposizione atteso che il nostro ordinamento non ammette tale trascrizione», Pisapia e Marino non hanno perso tempo e hanno proceduto anche loro col trascrivere nei rispettivi uffici anagrafici alcuni matrimoni gay contratti all’estero. Con sullo sfondo uno scontro istituzionale tra ministero degli Interni e municipi. Ma non si tratta dell’unico esempio di tracotanza da parte di questi sindaci.
Nel caso del registro delle unioni civili, pensato a detta degli stessi promotori esclusivamente per sensibilizzare il legislatore al cosiddetto matrimonio egualitario, si è di fronte a provvedimenti che parlano di “diritti”, ma mai di “doveri”. La coppia che si reca agli uffici anagrafici per iscriversi – specie nel caso milanese – ha diritto in teoria ad accedere tout court a una serie di servizi (politica che, tra l’altro, non esiste in modo organico nemmeno nei confronti della famiglia, nonostante il ruolo privilegiato rispetto ad altre formazioni sociali che l’articolo 31 della Costituzione le assegna). Tuttavia non si capisce a quali doveri rispondano i due componenti l’unione civile.
Nel contrarre matrimonio, infatti, il Codice civile impegna entrambi i coniugi «alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione», oltre che «a contribuire ai bisogni della famiglia» (art. 143); a concordare «tra loro l’indirizzo della vita familiare» (art. 144) e a «mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità» (art. 147). Nel caso del registro delle unioni civili proposto da numerosi Comuni amministrati dalla sinistra non è previsto nulla di tutto ciò. E non può nemmeno essere previsto, perché – come recita la sentenza 138 del 2010 della Corte costituzionale – finché il Parlamento non interviene «nei tempi, nei modi e nei limiti previsti dalla legge» quella convivenza è sprovvista dei «connessi diritti e doveri». Ciò a dimostrazione della natura più che altro propagandistica dell’atto amministrativo delle giunte progressiste di Bologna, Milano, Roma, Napoli e molte altre città.
Ma c’è un altro punto debolissimo che accomuna quei registri già deliberati. È la configurazione della coppia omosessuale come “famiglia anagrafica” ai sensi dell’articolo 4 del Dpr 223 del 1989. Peccato che il seguente articolo 5 di quel regolamento anagrafico, non a caso mai citato, spiega che «per convivenza s’intende un insieme di persone normalmente coabitanti per motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena e simili, aventi abituale dimora nello stesso comune». Per questo, a proposito di quella norma, la sentenza 2786/07 del Tar del Veneto recita: «La famiglia anagrafica, non importa se a connotazione etero od omosessuale, non deve tramutarsi da istituto essenzialmente strumentale alla raccolta sistemica dell’insieme delle posizioni relative alle persone che hanno fissato nel comune la propria residenza (cfr. art. 1 Dpr 223 del 1989) a modello di organizzazione sociale equipollente alla famiglia fondata sul matrimonio». Tale sentenza, dunque, ha posto nella giurisprudenza amministrativa l’accento sulla inaccettabilità di un utilizzo equivoco della categoria di “famiglia anagrafica”. Eppure, nonostante leggi, sentenze e giurisprudenza, tanti primi cittadini se ne sono infischiati e sono andati avanti per la propria strada.
Il dispotismo non ha più argini
Ciò che l’amministrazione, per così dire, “creativa” di taluni sindaci mette in serio pericolo non è certo la morale o il costume di un popolo. Il tema non è affatto questo. Né il cedimento di convincimenti di natura confessionale. In pericolo c’è il diritto stesso, argine alla tendenza dispotica di chi detiene momentaneamente il potere. Al venir meno del diritto, diceva Agostino, lo Stato si trasforma in una banda di briganti. All’intervento con cui i prefetti delle città interessate annullano le trascrizioni nei registri di stato civile dei matrimoni gay contratti all’estero, è stato obiettato dagli attivisti lgbqt: anche se per il Viminale l’atto non vale, per noi vale lo stesso. E proprio in ciò consiste il danno più grave dei sindaci col vizietto: nel segnare, attraverso atti illegittimi, il sopravvento dell’arbitrio sull’ordinamento osservato. Unica garanzia alla tenuta di una convivenza civile.
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vedremo …
Chi s’è visto, s’è visto, Nino. S’è visto di tutto: e altre ancora ne vedremo. Come dubitarne? Ma questi sindaci sono inguardabili. Farne la luce dei vostri occhi e un Faro del diritto dice della cecità ideologica e di quella stessa arroganza che si fa beffe del diritto che ha nei sindaci-trascrittori gli interpreti più genuini. Sempre farsa rimane.
E’ un tuo parere, rispettabilissimo (anche se non lo condivido)
E’ un suo parere, Nino, che rispetto e lei sa bene se lo condivido o no perché io debba ricordarglielo.
@Toni
Il gesto simbolico di trascrivere i matrimoni va nella direzione di sollecitare una legge appropriata e io lo trovo semplicemente un modo per portare all’attenzione dell’opinione pubblica un problema reale. Poi io non ho mai detto che tutto quello che fanno i sindaci o gli altri amministratori sia sempre condivisibile. Se infatti un pubblico ufficiale si esprime per esempio come ha fatto il sindaco Buonanno che vuole multare le coppie gay che camminano per strada tenendosi la mano, lo contesto perché un sindaco dovrebbe tutelare i diritti di tutti, non solo delle coppie etero. Discriminare non è mai una opinione ma un comportamento che andrebbe stigmatizzato.
L’abuso è ostacolare per esempio l’accesso in clinica alle donne che vogliono abortire, con manifestazioni discutibili come quelle del movimento “no 194”. Vedi dunque che anche voi se una legge non vi piace la contestate. In questo caso è una battaglia che voi considerate doverosa, se invece si fanno proposte di legge a tutela di chi non tiene conto dei vostri principi o sensibilizza l’opinione pubblica con azioni senza valore giuridico, allora diventa lesa maestà.
Il problema vero è che si dovrebbe condividere in partenza le regole del gioco tra sostenitori di tesi diverse, ossia che non esiste una legge morale superiore ma valgono le regole per le quali le leggi sono stabilite dalla maggioranza dei cittadini e si dà il caso che tutti i sondaggi più recenti danno perdenti le tesi conservatrici sui diritti civili. Poi ribadisco il fatto che la Chiesa quando ha voluto si è dimostrata assolutamente capace con i suoi mezzi a disposizione di condizionare l’opinione pubblica (vedi legge 40) anche quando si trattava di una legge palesemente anticostituzionale che andava a mettere sullo stesso piano i diritti, questi si inesistenti a livello costituzionale, dell’embrione rispetto a quelli reali dei genitori.
Se ora invece anche il Papa sulla questione gay, è molto cauto, forse dipende dal fatto che anche la Chiesa si sta rendendo conto che non si può applicare la dottrina a prescindere dalla vita reale delle persone senza per questo rinunciare ai propri principi ma cercando di stare con i piedi per terra. In altre parole se credi a certi valori, puoi sempre auspicare il loro raggiungimento ma visto che vivi qua ed ora, con questa realtà devi fare i conti, altrimenti vivi in un tuo mondo parallelo che oltretutto ti toglie anche la possibilità di confronto e di conseguenza la speranza di ottenere risultati condizionando quella maggioranza che le “regole del gioco” legittimano a fare le leggi. E un po’ come la politica dei 5 le che per non sporcarsi le mani e restare duri e puri rischiano a tutti gli effetti di essere ininfluenti nel condizionare le leggi del Parlamento a loro favore. Così siete voi cattolici ortodossi e per questo i vostri metodi che non scendono a compromessi vi emarginano sempre di più. Non serve che ve la prendiate con chi si dimostra in grado di condizionare l’opinione pubblica, dovete cambiare metodo se volete portare a casa risultati. La democrazia per definizione non è basata su ragionamenti assoluti, altrimenti diventerebbe una dittatura sia pure soft, ma si basa su regole che mettono tutte le proposte sulla stessa linea di partenza in modo tale che sia poi quella che trova più consenso, sia pure rispettando le minoranze, ad essere la vincente.
@Filomena
I “gesti simbolici” si fanno a livello personale e non strumentalizzando il ruolo e l’istituzione che rappresenti.
L’ostacolare la beneamata 194 nell’ospedale è legittimo se si vuole impedire l’esecizio “dell’obiezione di coscienza” prevista dalla stessa legge, o da parte del CAV prevista dalla stessa legge.
I gesti simbiotici finiscono quando organi sovra ordinati emanano ordini. Questi che possono piacere o non piacere, ritenerli legittimo o meno, ma se li disattendi in maniera baldanzosa rasenti un comportamento eversivo. Se B avesse fatto un comportamento in virtù del principio del “gesto simbolico” volevo vedere cosa scrivevi tu. Ed in queste cose, piace o no, per i segnali che si inviano, anche in ambiti diversi della tematica gay, non devono esistere eccezioni.
Tralascio le tue errate considerazioni sulla democrazia (una visione non negoziabile su vita, morte educazione ecc) partecipa al gioco democratico alle condizioni di tutti gli altri. Invece, in questo caso “il gesto simbolico” è sottratto ad ogni principio democratico e rispetto delle istituzioni.
In conclusione : chiamiamo le cose con il proprio nome e non prendiamoci in giro.
PS la Chiesa non ha mezzi a disposizione per contrastare un bel niente. Questa è l’ultima tua novità …falsa in maniera incontrovertibile. Ed il tuo sostenerlo mi fa avanzare il sospetto che l’intelligenza si ridimensiona a costo di sostenere l’insostenibile .
Oltre ai soliti errori …tralascia le parentesi su i valori non negoziabili
Filomena & Nino, non c’è verso di capirsi perché non sentite ragione di fronte a una palese violazione di prerogative e obblighi, non la libera disponibilità di facoltà rimesse da una sentenza corriva col manistream alle iniziative dei sindaci e non so di chi altri. Siccome è a favore di quello che volete voi, va bene per voi deve andare bene per tutti: e la legge si arrangi. Ma non è così.
Cominciamo dall’obiezione di coscienza per dire subito che l’esempio addotto da Filomena è sballato: che un medico rifiuti un intervento in contrasto con le sue convinzioni e con quello che uno volta era il giuramento di Esculapio è un diritto che, ora, si tende a forzare nella linea della dittatura del Pensiero Unico. Per restqre in tema, non è all’aborto che si deve pensare tanto per spostare il discorso altrove: ci vuole un sindaco che rifiuti di celebrare un matrimonio etero (vedrà se non lo faranno) perché in contrasto con il principio di uguaglianza di diritti nella diversità di genere, per dire la strampalataggine di un principo che non c’entra nulla con gli ortaggi applicato a cavoli e zucche.
I sindaci darebbero allo sciopero fiscale una valenza “esortativa”, Filomena: e non è di che questo che si sta parlando a (s)proposito di un intervento ex lege come la trascrizione di un atto valido agli effetti della legge dell’Alaska, Nino? In che modo sarebbero due cose distinte e separate, una legge e un atto arbitrario e contrario alle legge italiana, se l’oggetto è lo stesso e la finalità è cambiare quella legge?
Glielo dico, Nino, perché, se lei insiste, non farò più alcun tentativo di farle ammettere quello che, nei fatti, lei riconosce: che la valenza simbolica di una pagliacciata non toglie che la pagliacciata delegittimi legge e principio costituzionale, è una pagliacciata che non produce effetti di legge, ma effetti “solo” eversivi, sia pure – cosa che, per lei, è del tutto trascurabile – a fini di propaganda politica.
Ogni volra che lei, Filomena e le sue compagne della Premiata Scuderia SNOQ parlate di embrioni con la delicatezza di una carica di cavalleria o di uno stampede (sa cos’è?), c’è da sudare freddo.
B. è con voi, il Papa è con voi, Dio è con voi? Io ho sempre ragionato delle questioni che riguardano la vita e la famiglia in modo totalmente laico. Ha scelto, perciò, anche il testimonial sbagliato.
Vediamo … ci provo
“Filomena & Nino, non c’è verso di capirsi perché non sentite ragione di fronte a una palese violazione di prerogative e obblighi, non la libera disponibilità di facoltà rimesse da una sentenza corriva col manistream alle iniziative dei sindaci e non so di chi altri.”
Palese violazione di prerogative e obblighi? Non mi risulta, io continuo a chiedere lumi su questo punto, ma le risposte sono sempre vaghe. Non mi risulta che i sindaci siano stati incriminati, eppure lo sarebbero se ci fosse stata una palese violazione di prerogative e obblighi. Oppure anche i Prefetti sono tutti conniventi?
“Siccome è a favore di quello che volete voi, va bene per voi deve andare bene per tutti: e la legge si arrangi. Ma non è così.”
No, se ci fosse stata una violazione della legge a me non starebbe affatto bene. Se un giorno si dimostrerà (ma ne dubito) che c’è stata sarò il primo a plaudire all’annullamento delle trascrizioni
” Cominciamo dall’obiezione di coscienza per dire subito che l’esempio addotto da Filomena è sballato: che un medico rifiuti un intervento in contrasto con le sue convinzioni e con quello che uno volta era il giuramento di Esculapio è un diritto che, ora, si tende a forzare nella linea della dittatura del Pensiero Unico”
Che un medico rifiuti un intervento in contrasto con le sue convinzioni è giustissimo. Non mi pare che Filomena abbia detto questo
“Per restqre in tema, non è all’aborto che si deve pensare tanto per spostare il discorso altrove: ci vuole un sindaco che rifiuti di celebrare un matrimonio etero (vedrà se non lo faranno) perché in contrasto con il principio di uguaglianza di diritti nella diversità di genere, per dire la strampalataggine di un principo che non c’entra nulla con gli ortaggi applicato a cavoli e zucche”
Un sindaco non potrà mai rifiutarsi di celebrare un matrimonio etero perché la legge dice che è uno dei suoi doveri, quindi questa sì che è fantascienza
” I sindaci darebbero allo sciopero fiscale una valenza “esortativa”, Filomena: e non è di che questo che si sta parlando a (s)proposito di un intervento ex lege come la trascrizione di un atto valido agli effetti della legge dell’Alaska, ”
Che sia un intervento ex lege è tutto da dimostrare, ad oggi siamo ad i pareri, ed i pareri sono discordanti
“Nino? In che modo sarebbero due cose distinte e separate, una legge e un atto arbitrario e contrario alle legge italiana, se l’oggetto è lo stesso e la finalità è cambiare quella legge?”
Sempre premesso che la trascrizione NON è un atto arbitrario e contrario alla legge italiana, al massimo (ma bisognerebbe chiedere ai sindaci) quell’atto serve a sensibilizzare il parlamento affinché legiferi sull’argomento, non a cambiare le leggi.
” Glielo dico, Nino, perché, se lei insiste, non farò più alcun tentativo di farle ammettere quello che, nei fatti, lei riconosce: che la valenza simbolica di una pagliacciata non toglie che la pagliacciata delegittimi legge e principio costituzionale, è una pagliacciata che non produce effetti di legge, ma effetti “solo” eversivi, sia pure – cosa che, per lei, è del tutto trascurabile – a fini di propaganda politica.”
E perché la trascrizione delegittimerebbe legge e principio costituzionale? Cosa c’è di così destabilizzante nel prendere atto che due persone dello stesso sesso si sono sposate in Canada e che quindi in quello stato non risultano più celibi (o nubili) ? Nessuno me lo ha ancora spiegato
“Ogni volra che lei, Filomena e le sue compagne della Premiata Scuderia SNOQ parlate di embrioni con la delicatezza di una carica di cavalleria o di uno stampede (sa cos’è?), c’è da sudare freddo.
B. è con voi, il Papa è con voi, Dio è con voi? Io ho sempre ragionato delle questioni che riguardano la vita e la famiglia in modo totalmente laico. Ha scelto, perciò, anche il testimonial sbagliato.”
Su questo passo, ho già detto troppo
Nino, non le replicherò. Lei riporta le mie parole e queste sono le uniche cose esatte che leggo nel suo post. La ringrazio per la fedeltà al testo, anche perchè questa virtù da amanuense, da lei condivisa con i suoi sindaci, manca in tutto quello che aggiunge lei. La figura del sindaco supplente o promoter – fosse pure in veste di trascrittore – è un inedito, insieme alla “concertazione” con cui, dopo anni di anestesia totale sul tema, si destano e si mettono a trascrivere. Non c’è scritto da nessuna parte né della nostra Costituzione né in nessuna delle leggi vigenti che trascrivere atti validi da qualche altra parte del globo terracqueo abbiano di rilievo giuridico in Italia: e siccome non c’è scritto perchè non era necessario specificare che le leggi in vigore non ammettono trascrizioni di atti validi altrove che siano in contrasto o non previsti dal nostro ordinamento, lei conclude come le fa comodo. Faccia pure, ma i sindaci sbagliano e lei con loro: il che non toglie che non riusciate a imporci con questi sistemi eversivi e autoritari un sopruso.
Raider, non l’acchiappi ! E’ tutto unto, è viscido, sguiscia…come fai ad acchiapparlo ??
Fare scioperi fiscali significa togliere diritti cioè servizi ai cittadini, mentre trascrivere i matrimoni significa sollecitare il Parlamento a darsi una legge non che tolga diritti, ma che ne dia a tutti i cittadini a prescindere dal genere. L’esempio quindi non é calzante.
Capisco che voi però siete abituati a ragionare solo in modo penalizzante di doveri, prima di ogni diritto.
Se l’iniziativa dei sindaci si fosse mossa nelle pieghe di una assenza di legge per limitare uno dei “graziosi” diritti che ami tu vorrei vedere se fossi dello stesso avviso.
i Sindaci non stanno rispettando un ruolo… stanno abusando e non rispettano istituzioni sovraordinate …punto.
Ti può piacere o no ma è un abuso non una battaglia.
invece raider falli esempi. io cervo di usare la logica è quello che qui molto spesso mi si rimprovera. diritto … infatti i prefetti stanno ubbidendo sl loro superiore anche, forse, infrangendo la legge. poi si può essere in disaccordo con una sentenza, ma la sentenza continua a far testo. tra l’altro si continua a pensare che questa azione sia propedeutica alla legge oer le unioni civili mentre non lo é anche se sottolinea la necessità di un intervento legislativo.
Lei cerca di usare la logica, ma in quello che sostiene ce n’è poca. Le ho posto problemi molto seri, su cui si dibatte da tempo ovnque riguardo lo strapotere giudiziario, quello che dice di Prefrtti che infrangono “forse”, sentenze che possono trovare altre sentenze in disaccordo, intan to che lo sono con la la logica e il diritto, pewr cui non è obbiligatorio quello che non è legge da noi, quindi trascrivete pure atti validi per la legge di un altro Paese: e il tutto, “per sottolineare la necessità di un intervento leglislativo”… ma si rende conto? Sottolineiamo e forse, infrangiamo ubbidendo ai superiori, che, sempre e fortissimamente “forse”, hanno ragione, come ce l’hanno quelli che i superiori intendono siano sanzionati sulla bse delle leggi esistenti, non di quelle ancora da votare mercé sottolineatura. Pisapia, Marino, De Magistris, Merola, per sottolineare, ciò che non spetta a loro, che va colmato quello che a loro pare un vuoto leglislativo, ignorano il “pieno” legislativo, ma rendono doveroso omaggio a atti validi per ordinamenti che non sono validi nel nostro Paese. Vediamo che faranno lor sindaci, se vuole esempi, di fronte ai tagli che il governo del 3% impone anche ai Comuni: lo sciopero fiscale? Così, tanto per dare il buon esempio ai cittadini cui i sindaci aumentano tutte le tasse che Renzi gli ha scaricato addosso per non asumersi la responsabilità di aumentarle lui.
@Raider: quello che faranno i sindaci di fronte ai tagli del governo non lo so, ma temo che aumenteranno le tasse (togliendo con l’altra mano dello stato ciò che lo stato aveva dato, e non a tutti, con gli 80 euro di bonus) per non tagliare i servizi ma non interverranno sui costi perché andrebbero a toccare equilibri locali ancor più delicati (preciso: io interverrei sui costi, ma non sono un politico e non ragiono da politico)
Però ribadisco una pensiero (o se preferisci una opinione) che non riesco a far passare: una cosa è il riconoscimento delle coppie omosessuali in italia con, per esempio, l’unione civile proposta da Renzi. Quello è un intervento legislativo che spetta al parlamento, più volte sollecitato dalla corte costituzionale e sul quale ci sono le ovvie pressioni da parte delle associazioni LGBT.
Altra cosa è la trascrizione dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero che viene effettuata (per quanto ne so, ovviamente, e quindi è la mia opinione) in ossequio alle leggi vigenti.
Darebbe bene, per chiarezza, non unire i due argomenti perché sono diversi. Il problema della trascrizione dei matrimoni celebrati all’estero resterà anche se sarà approvata la unione civile sul modello tedesco (che, appunto, non è un matrimonio)
io vedo le cose e non faccio dietrologia. una recente sentenza della cassazione dice che la trascrizione di un matrimonio omosessuale non è obbligatoria perché non ha effetti giuridici in italia. la trascrizione fatta dai vari sindaci non va contro questa sentenza. perchétutti insieme ora? non lo so … forse emulazione.
Perché, le sembra che la faccio, la dietrologia? Il principio di unità d’azione, tempo e luogo per questa farsa hanno bisogno di dietrologie? E comunque, l’emulazione ritiene che sia un valore in sé, stavolta e solo stavolta? E se quello che fa un sindaco trova un altro più sindacheggiante di lui, quello che va bene per l’Alaska deve andare bene qui? Le sentenze recenti sono un modo per aprire la strada a quello che i si prepoara, no? Sono nello stesso solco, che i sindaci tracciano e i giudici, stiracchiando le leggi, sono pronti a dire che, in pratica, tutto ciò che non produce effetti giuridici si può trascrivere. Non le faccio esempi di tutto ciò che non ha valore giuridico ma si può trascrivere. Non è obbligatorio ciò che il diritto italiano non riconosce come diritto. Se non è da ridere! Una farsa! Non c’è altro che questo, per difendere una causa in modo da non offendere, tanto per cominciare, la logica e il diritto?
Nino
ho collocato forse il post sopra nel posto sbagliato…è naturalmente indirizzato a te (vedi le citazioni).
come fa un gesto arbitrario a minacciare il diritto? laddove immagino che per diritto si intende la legge! se il gesto dei sindaci è veramente contrario alla legge, la legge stessa lo eliminerà e renderà nullo. ma non credo accadrà
Fai bene a non crederlo, visto che siamo in Italia dove alla certezza del diritto si è sostituito l’arbitrio di una classe di intoccabili.
Intoccabilissimi.
Infatti per evitare di sporcarsi le mani spesso usano direttamente una spranga.
Lucillo è ancora sotto l’effetto della sbornia di prima
Come? Se chiunque si alza la mattina e pensa a sostituirsi, anche a via di trascrizioni, al legislatore, con la scusa che c’è un vuoto di legge che, però, è stato colmato in Azerbaigian, che ne è dell’autorità della legge? e i sindaci si assumono il ruolo di supplenti, suggeritori, sollecitatori, insomma, funzioni che non glis pettano, che ne è del valore del diritto? Come fa, Nino, a non vedere che quello che è stato fatto è contro la legge, fosse solo, come lei concede in ipotesi, perché è privo di valore giuridico? E’ nullo, in tal caso, ma contro l’ordinamento giuridico perché sovverte il princiipo che ne è alla base, per cui la legge la fa il Parlamento e sui presunti vuoti non decidono i sindaci, tanto più se decidono anche di farlo sulla base di atti validi in base a leggi di un altro Paese. E’ così chiaro e lei lo sa! Perchè, allora, finge che non sia così, che la trascrizione non ha alcun valore giuridico, ma annullarla sarebbe illegale? E perché i sindaci, tutti assieme appassionatamente, scoprono solo ora le leggi in vigore nella California? Come mai? Perché è una battaglia ideologica, concertata a a tavolino, che aspettava solo che qualcuno partisse in quarta e poi, piatto ricco, mi ci ficco! Proprio questo dà la misura del gioco sporco, di un inganno che vuole portare avanti con un metodo degno della causa un diritto che non è tale, perché disconosce di soggetti che hanno più diritto delle coppie gay, come i bambini, i padri usurpati, le madri surrogate. E siccome in Italia c’è ancora un popolo in grado di reagire a tutto questo, l’opposizione, democratica e di civiltà, a questa mistificazione in atto pubblico, che la casta si metta di traverso o no, impedirà che una farsa diventi fonte o fontanella o sorgiva di legge. Il tutto, per dare visibilità a sindaci che non sanno cosa inventarsi per mantenere un alto profilo di “coraggiosi” innovatori, mentre, se ne sarà accorto anche lei, Nino, tutto, letteralmente tutto sta cadendo a pezzi, scuola, sicurezza, sanità, lavoro, trasporti, viabilità, vivibilità. E allora, certi sindaci fanno i propagandisti di se stessi e i rivoluzionari in conto terzi con la fascia tricolore all’epa sulla pelle dei bambini, principalmente loro.
Del resto, era avvenuto anche negli States, dove solo l’ingegneria costituzionale della Corte Suprema ha potuto, ancora una volta, annullare la volontà del popolo, vanidficando leggio e referendum. Perchè è ormai chiaro il conflitto che attraversa tutte le democrazie, accipicchia!, mature: i Parlamenti fanno le leggi, la Magistratura le interpreta, deforma, la applica in mille modi diversi o non la applica, e di fatto, la stravolge e la cambia. e ceh i gay militanti contino su questo per accamapre diritti è la prova della sopraffazione che compiono in nome dei desideri come principio e valore di legge, da cui può scaturire solo un’utopia sadiana contro cui chiunque, anche lei, dovrebbe insorgere.
“come fa un gesto arbitrario a minacciare il diritto?”
Con questa entrata ad minchiam ti sei superato.
“laddove immagino che per diritto si intende la legge! ”
Il diritto non coincide con la sola presenza espressa di una legge… è un universo più grande e ti è stato detto più volte.
“se il gesto dei sindaci è veramente contrario alla legge, la legge stessa lo eliminerà e renderà nullo. ma non credo accadrà”
vuoi per forza difendere una posizione insostenibile…. e giustifichi un atteggiamento tracotante rispetto a degli ordini da parte di organi sovraordinati (anche quest’aspetto fa parte del diritto …capito …Nino).
Conclusione… non voglio trarne perché poi quando ti dico che sei falso ed in mala fede ti offendi, e qualche idi ota ti esprime solidarietà.
Certo, la trascrizione di qualche unione gay è una grave minaccia all’ordinamento giuridico. Al massimo sono trascrizioni prive di effetto giuridico. E comunque non intaccano i diritti di altri soggetti, a differenza delle strategie di ostruzionismo praticate da certi obiettori embrionisti.
Anziché impicciarsi di problemi che riguardano chi non ha paura di mettere a repentaglio la propria “integrità”, lei dovrebbe preoccuparsi di prendere sul serio le sue affermazioni e finchè è in tempo, correggerle, anche nell’interesse dell’integrità dei suoi cogitata. Un atto privo di valore giuridico, ma trascritto come un atto giuridico pienamente valido; un non diritto che non intacca i diritti degli altr nemmeno se è trascritto o non trascritto, con la differnza che, trascritto, delegittima l’ordinamento giuridico, sovvertendo l’equilibrio fra poteri dello Stato a favore dei sindaci, che non sono un ordinamento dello Stato né un organo con potere legislativo e nemmeno esecutivo delle leggi dello stato del Wyoming; e per finire degnamente, non potendo prendersela con se stessa per non imbroccarne neppure mezza, Lena parte alla carica contro embrioni che non sono nemmeno i suoi. Una disfatta totale della ragione è quello che ci si aspetta da chi e quello che può aspettarsi chi odia la vita. Lena, che è malvagia, non vuole restare delusa: e si serve da sola di quel che le tocca.
Certamente è vero che il diritto non è solo influenzato dal costume di un popolo, ma ha anche una forza pedagogica, che a sua volta influenza il costume di un popolo. Quindi hanno ragione – dal loro punto di vista – tutte le lobby LGBTetc che da decenni si battono per il matrimonio gay a volere una legge dello stato, e nel frattempo a forzare la mano con giudici e sindaci consenzienti. Ma non dimentichiamoci che il livello di scontro più importante e’ quello culturale, e anche qui i cattolici hanno molto da imparare dalle lobby LGBTetc, che sono abilissime, anche grazie a una strategia chiara e ben finanziata da parecchi miliardari: il cambiamento di costume del popolo si avvale in genere anche di personalità del mondo dello sport, dello spettacolo e del business, soprattutto negli USA. Noi cattolici dormiamo, pensando che Provvidenza – cioè la pazienza del Padreterno – sia infinita e non abbia nulla da chiedere alla nostra libertà.
caro cisco, prova a scrivere a Famiglia Cristiana. dall’esito capirai quale è lo spazio che hanno oggi i cattolici per portare avanti le loro convinzioni. guarda la copertina dell’ultimo numero – 29 0tt0bre – di OGGI e leggi l’editoriale del direttore. guarda e ascolta TV 2000 : a parte il s, rosario e la s. messa, sembra una bella copia di rai tre.
Caro Beppe con tutti i finanziamenti che riceve Santa Madre Chiesa, ha tutti gli strumenti per dare spazio alle sue convinzioni. Se sta perdendo terreno forse è dovuto al fatto che al suo messaggio ormai sono allergici anche una buona parte dei cattolici, quelli più illuminati.
Non sarei tanto sicuro che la Chiesa stia perdendo terreno. Quesdto semmai lo dirà il futuro (prossimo e lontano), una cosa è certa: che molti dei cosiddetti “cattolici illuminati” sono così cattolici che di Gesù Cristo non gliene importa proprio nulla, tanto sono impegnati a parlare di diritti (presunti) e assai meno di Lui.
Che illusi, quando non serviranno più il potere li metterà da parte come stracci vecchi.
La storia non insegna nulla, a quanto pare.
Car Filomena,
i cattolici illuminati sarebbero quelli che prendono a modello lo stile di vita che proponi tu? Che motivo ci sarebbe di esistere della Chiesa se il risultato di tutto è … somigliarvi.
Cara Filomena, se leggessi il Vangelo scopriresti che la nostra via “è stretta” …cioè difficile. l tua è semplice obbedire …. ad un appetito. Potete avere un vantaggio iniziale. ma poi lo squallore prende il sopravvento, perché non avete nulla da offrire.
PS – Su i finanziamenti la solita propaganda giacobina: non distante dalla calunnia su Maria Antonietta : il popolo non a pane? mangi le brioche !
.
@Beppe
D’accordo, e’ proprio per questo che dico che noi cattolici dormiamo! Anche “grazie” a pastori divisi, lo siamo anche noi. Famiglia Cristiana non la leggo, ma temo che il problema sia più ampio purtroppo, e più profondo.
Hai detto bene: pastori.
Non gregge o truppa mercenaria.
Gente che ha studiato, che si sacrifica, che ha fatto un lungo percorso spirituale, che vive a contatto con la realtà e non alla congregazione per la dottrina, che deve o dovrebbe difendere posizioni e dottrine che la maggior parte sgrana gli occhi senza capire niente e la maggior parte di quelli che capiscono ridono o pudicamente sorridono; pastori che conoscono terre ed erbe, non solo librerie e muffe; pastori che tosano e non ricamano; pastori che camminano anche quando piove e tira vento, e che condividono pioggia e vento con il gregge.
Eppure se non stanno proprio bene negli abiti che secondo te sono gli unici a vestirli bene, ecco che entrano di diritto e di corsa nella schiera dei dormienti!
Lucillo ha bevuto, sta avendo visioni oniriche….
@Lucillo
Mi interessa molto la tua passione per questa figura di pastore ideale: hai anche qualche esempio concreto da portare oppure sono semplici seghe mentali sulla scia del bello ideale del Wickelmann?
Molti sacerdoti.
Se usciamo dalla sacrestia oltre ai pastori si possono trovare molti maestri, alcuni di ali gente assai poco studiata, ma appassionata della vita e capace di trasmettere saperi e senso della comunità.
Non mi sembra che vuoi dire qualcosa di buono…fuori della sacrestia intendi fuori della Chiesa? (pastori …. tipo Mancuso?)
Se è questo che intendi, no, la Chiesa è un’altra cosa. Non può essere emulata, non è fatta di discorsi sapienti che convincono le persone magari dicendo quello che vogliono sentirsi dire. La nostra Chiesa non ha bisogno di un successo di pubblico secondo i tuoi parametri ….. quello che proponi tu (se è questo che intendi) è una cosa che comunque muore la nostra Chiesa no … non può . Infatti da duemila anni e passa siamo qua e l’hanno combattuta gente di spessore maggiore degli omuncoli che oggi governano le cose. E non si può prevalere contro di essa.
In questo caso devo dire che non hai capito nulla.
“fuori sacrestia” è per allargare il discorso da pastore – che implica gregge, a maestro – che implica discepolo.
Non si tratta di convincere ma di vivere.
Ora ti svelo un paio di segreti, molto più potenti di quelli di Fatima.
1 – ci sono esperienze di vita reale che prescindono dalla chiesa, e dico reale non solo dal punto di vista fattuale ma in senso forte
2- la chiesa finirà, almeno per come la conosciamo oggi.
E poi il terzo segreto
Lo dicevo io che aveva bevuto, adesso è in fase confusionale/new-age.
Lasciatelo in pace, domani si riprenderà.
Non è che hai detto qualcosa che consente di capire bene qualcosa (per questo che ho scritto “Se è questo che intendi…”. ) Sei ermetico … ritieni che queste realtà “fattuali” possono essere accennate in maniera più esplicita, o temi che l’impatto su noi possa essere devastante. Su i maestri (noi ne abbiamo solo UNO … e Giussani, per esempio, non si scosta di una frazione di millimetro da quell’UNO) ne puoi presentare uno? … tanto per gradire , o vive ad Agartha)?
La Ciesa non può cambiare nel senso che dici tu
@Lucillo
Beh, io ne ho incontrato uno che si chiama Giussani, un grande educatore perché non imponeva nulla, ma dava un criterio con cui giudicare la realtà a partire dalla propria esperienza personale. Mai stato in una sagrestia in vita mia.
Caro Beppe, a parte i nitriti dopati di Filomena i sottofondo, le tue parole sono giustissime. La rinuncia al ruolo pubblico della fede, non dell’isituzione ecclesiastica, è una tragedia che risale a parecchio tempo fa. “Famiglia Cristiana”, con un inamovibile don Sciortino alla guida malgrado la dèbacle di vendite, lo scadimento culturale, l’anti-b.nismo come dogma di fede, mentre la dottrina cattolica può – letteralmente – farsi benedire, p una parabola della di un cattolicesimo passato dalla subalternità alla Sinistra al collateralismo al Pensiero unico. Tocca a noi, “dal basso”, batterci in prima persona. A cominciare dallo spazio che “Tempi” ci offre per esprimerci come nell’attuale contesto a noi cattolici non è più consentito.
Tutta sta spataffiata dimostra semplicemente che è urgentissima una legislazione di diritto pubblico per riconoscere le coppie di fatto, etero ed omo, con un istituto differente dal matrimonio; cosa che era possibile e che è stata bloccata proprio da coloro che oggi si scandalizzano per l’ottima battaglia che questi sindaci stanno portando avanti.
W Tafazzi!
Naturalmente non vedi “dimostrato” che ci sono sindaci che non rispettano il loro ruolo e le istituzioni, incluso quelle che, piaccia o no, devono rendere conto. E sono giustificati perché fanno le “battaglie”.
Poi la minaccia per la democrazia era Berlusconi … con le televisioni.
Lui era (? speriamo) minaccia per la democrazia ed anche per le famiglie.
Non era nell’uno e nell’altro. La minaccia appartiene ad altre “tradizioni” (sperimentate) ed a certi modus operandi: Come quelli dei gaio sindaci.