Il Medio Oriente e noi
Non possiamo ignorare la sfida che ci è stata lanciata dal jihadismo. Il conflitto in Israele, certo, ma i segnali arrivano fino a qui, fino a Milano
Matteo Forte, nato a Milano nel 1984, sposato con figli, dopo la maturità classica ha frequentato l'Università statale dove si è laureato in Storia contemporanea con lode. Insegna Storia e Filosofia in un liceo paritario del capoluogo lombardo. Dal 2011 al 2023 è stato eletto per tre volte consigliere comunale a Palazzo Marino, dove ha ricoperto il ruolo prima di vicepresidente della Commissione speciale per redigere un Piano integrato di politiche familiari e successivamente quello della Commissione PNRR e fondi europei. Dal 2018 è stato nominato dall'Arcivescovo, mons. Mario Delpini, membro della Commissione diocesana per la Promozione del Bene Comune. Nel febbraio 2023 è stato eletto consigliere regionale per la circoscrizione della Città metropolitana di Milano. Ha scritto alcuni saggi, tra cui Porzûs e la resistenza patriottica (ed Luni) e I buoni amano la libertà. Cogliere la sfida dei populismi per tornare ad essere popolo (ed. Rubbettino)
Non possiamo ignorare la sfida che ci è stata lanciata dal jihadismo. Il conflitto in Israele, certo, ma i segnali arrivano fino a qui, fino a Milano
Poche cose di rilievo, molta ideologia, nessun piano. Elenco di promesse (non mantenute) di un primo cittadino molto annoiato dal suo ruolo
Non è più possibile rinviare oltre l’attuazione dell’art. 116 della nostra Carta: è la giusta risposta alle urgenze del nostro tempo
«Vieni a Milano, dove il Sindaco che ha trascritto atti di nascita di minori come figli di coppie omosessuali ha dimenticato che non è padrone dell’anagrafe e che non può fare ciò che vuole». Lettera di Matteo Forte alla segretaria del Pd
Correrò alle elezioni regionali per portare al Pirellone quella cultura di governo sussidiaria capace di valorizzare le libere iniziative nate dal basso
Il tesoriere della Luca Coscioni è di nuovo indagato per aiuto al suicidio. Assegnandogli la civica benemerenza il Comune ha sbagliato due volte, scrive Matteo Forte. «Troverò il modo per esprimere il dissenso pubblicamente»
Luigi non cercava un’egemonia e non era mai sconfitto, gli interessava sollecitare in tutti quella che chiamava “vigilanza della coscienza”. Eravamo separati ma uniti
Per capire il fallimento del governo Draghi e l’immobilismo che regna bisogna risalire al trionfo dell’antipolitica. Occorre rifare la politica, non basta affidarsi ai “migliori”
L'aborto, la guerra, l'Occidente, la Russia. Riflessioni sulla crisi dell'ordine mondiale, i suoi nemici interni ed esterni, e il pericolo dell'individualismo radicale
A uccidere il magistrato trent’anni fa è stata la mafia, ma «fu lo Stato che cominciò a farlo morire», come disse l’amico Paolo Borsellino. La sua colpa? Aver deciso di collaborare con il governo Andreotti. Un affronto che la sinistra non gli perdonò, attaccandolo e isolandolo
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