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Anteprima – Con il film Disney Tomorrowland si migliora il domani

Di Amedeo Badini
21 Maggio 2015

Nel 1941 il governo americano affidò a Walt Disney il compito di realizzare più film sul continente latino – americano: l’idea era di migliorare i rapporti tra i paesi, distogliendoli dalle tentazioni TL_Payoff_1-Sht_v6_Lg23offerte dai paesi dell’Asse, in una politica di buon vicinato portata avanti con l’arte e i popolari personaggi disneyani. Oggi la trama di Tomorrowland sembra quasi “commissionata” per contestare la plumbea aria di pessimismo che avvolge il pianeta. Questa suggestione, chiaramente improbabile, ha però creato un film da un messaggio profondo e coinvolgente, dando allo spettato di che pensare su come affrontare il domani, rispettando allo stesso tempo il più puro spirito Disney. Il lungometraggio trae ispirazione da una delle quattro aree tematiche in cui sono divisi i parchi Disney, fin dal 1955: per Walt Disney era il luogo in cui mostrare le meraviglie del futuro, quelle che mischiavano il positivismo spaziale di quegli anni con le innovazioni tecnologiche che prendevano piede nel dopoguerra. E il film ricostruisce tutto questo, andando oltre: una misteriosa spilla permette di entrare in un mondo nuovo e, per la combattiva Casey Newton, inizia un’avventura che le permetterà di rendere reale il sogno di una vita.

La trama non è nulla di inedito, ma l’aura ottimistica e fiduciosa è il vero valore aggiunto del film, sottolineato da un imponente e magnetico score musicale del grande Michael Giacchino. A sbilanciare la positiva Casey c’è un George Clooney piuttosto ispirato, un non più giovane inventore che viene costretto a ritornare in scena. A unire i due personaggi così diversi è una piccola bambina deliziosa dal volto di Audrey Hepburn, interpretata dalla brava Raffey Cassidy. Il film impiega parecchio tempo ad ingranare, dosando con calma dettagli misteriosi e indizi utili allo spettatore per coinvolgerlo ancor di più. Nel vedere le vicissitudini terrestri dei protagonisti si nota un certo Tomorrowland gifgusto citazionista del regista Brad Bird (già in Ratatouille e Gli Incredibili), molto abile a dare spessore ai personaggi e a costruire con cura e chiarezza le molteplici scene d’azione e i diversi piani temporali. Non si può però non notare una mancanza di chiarezza, specie nella seconda parte, delle motivazioni del “cattivo”, e forse andava speso qualche minuto in più per spiegare meglio gli intricati problemi scientifici. Il design dei luoghi, così come i costumi, mischia atmosfere steampunk con un futuro credibile e non esagerato, mentre suggestioni delle architetture di Santiago Calatrava sono ben presenti (e infatti il film è stato girato anche a Valencia).

Il film presenta comunque una girandola di situazioni e di sfondi visivi mozzafiato, con una serie di personaggi ben costruiti e puntualmente definiti. Ma è soprattutto il messaggio del film che arriva dritto al cuore dello spettatore. La spilla che designa un sognatore è una raffigurazione ben riuscita della condivisione dei sogni e delle passioni, e gli ultimi minuti sono particolarmente potenti nel lanciare il cuore verso la costruzione di un domani migliore. Proprio quella visione ottimistica che era da sempre al centro della filosofia di Walt Disney, e che permane tuttora nella attuale produzione cinematografica, e Tomorrowland ne è un esempio.

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