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Il film più pazzesco della primavera è senz’altro l’uscita restaurata in lingua originale di Quarto potere di Orson Welles. Uscito nel 1941, per decenni considerato da tutta la critica mondiale come il più grande film mai girato, ha due storie da raccontare: quella del film in sé e quella di Welles, giovane regista (appena 25 anni!), folle, geniale, ossessionato da ogni fase produttiva del film, fino addirittura ad arrivare alla malattia.
La storia del film è nota: magnate della stampa americana esala l’ultimo respiro pronunciando la fantomatica parola “Rosebud”. Che sarà mai ’sta Rosebud? Flashback incrociati, indagini parallele, struttura a incastro. Welles truccato da giovane, adulto, anziano a far da mattatore. E ancora, innovazioni tecniche mai viste prima: profondità di campo, distorsioni, piani-sequenza, giochi di luce. Una modernità stilistica impressionante e che giustamente farà scuola.
Nonostante il successo del film, Welles...
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