Per la prima volta dal 2002, cioè da quando l’eutanasia è legale in Belgio, la Commissione incaricata di verificare che la legge non venga abusata dai medici ha passato un dossier alla giustizia, dopo oltre ottomila casi esaminati.
In Belgio un cittadino non può denunciare un medico per eutanasia illegale, né può recarsi alla giustizia, anche qualora abbia delle prove. Solo la Commissione federale di controllo e valutazione dell’applicazione della legge può farlo. Questa però è sempre stata inefficace, dal momento che può esaminare solo i casi che i medici volontariamente presentano.
CENTINAIA DI CASI. Questa volta però è andata diversamente e il caso del dottor Marc Van Hoey è stato riportato alla giustizia. Il medico non è una persona qualunque, ricoprendo la carica di presidente dell’associazione fiamminga per il diritto di morire Recht op Waardig Sterven (Rws). Van Hoey si è più volte vantato di aver ucciso centinaia di persone con l’eutanasia e tiene seminari sulla “buona morte” in tutto il paese.
SIMONA DE MOOR. Van Hoey è nei guai per aver ucciso Simona De Moor, 85 anni, sana ma «stanca di vivere» dopo la morte della figlia. «Non ho più una ragione per vivere. Io voglio morire. L’ho saputo cinque minuti dopo la morte di mia figlia». Il medico l’ha accontentata, ma la storia di Simona ha fatto il giro del mondo dopo che la sua eutanasia è stata raccontata in diretta nel documentario “Permettimi di morire“, come tempi.it ha già raccontato, andato in onda per lo show australiano Dateline.
«STANCA DI VIVERE». Nel documentario, Van Hoey spiega che la donna «soffre in modo insopportabile a causa della morte della figlia» e che la sua condizione è «incurabile». Non ha nessuna malattia però , «né fisica né psicologica»: «Non è neanche depressa, semplicemente è stanca di vivere». La stanchezza di vivere però non rientra nelle circostanze per le quali si può concedere l’eutanasia.
ATTO ILLEGALE. Il dottore inoltre ha sicuramente commesso un atto illegale: quando infatti una persona non è ragionevolmente in una situazione di fine vita imminente, come la donna anziana, è necessario consultare il parere di un terzo medico. Cosa che Van Hoey non ha fatto, lasciando intendere al giornalista che si tratta di una prassi già ripetuta decine di volte: «Non ci sarà comunque nessun problema, lo dico per esperienza personale».
EUTANASIA ILLEGALE. Il problema invece questa volta c’è stato e Van Hoey potrebbe essere perseguito per assassinio. Sarebbe il primo caso in Belgio e rischierebbe di distruggere la stessa idea di eutanasia legale. Secondo diversi studi, infatti, già il 27 per cento dei casi nelle Fiandre e il 42 per cento dei casi in Vallonia non vengono riportati alla Commissione. La legge dunque sarebbe già infranta su quasi un caso su due. Se un medico venisse anche condannato per omicidio dopo aver spedito il suo rapporto alla Commissione, che cosa accadrebbe?