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In un'intervista esclusiva accordata a La Croix e a Libération, Emmanuel Macron ha spiegato di che morte dovranno morire i francesi, esponendo i dettagli della pluriannunciata legge sull'eutanasia à la française. Sarà una morte non soltanto "buona", ma anche fraterna, solidale, partecipata. Una morte così bella e ben congegnata da non meritare neanche di essere chiamata per nome. Pur precisando che «le parole sono importanti», Macron si avventura infatti in giravolte degne del leggendario Cirque Bidon e afferma che quella che presenterà al Parlamento non è una «legge sull'eutanasia» o sul suicidio assistito, ma «una legge di fraternità». Non un diritto nuovo, ma «un cammino». Insomma, questa nuova morte sarà anche bellissima, ma il presidente francese non ha nemmeno il coraggio di chiamarla per nome tanto è spaventosa.
I "paletti" dell'eutanasia francese
Con la presunzione di chi è consapevole di avere tutta la stampa e gran parte dell'opinione pubblica dalla propria parte, il "becch...
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