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Zero Covid, zero Pil

Di Alan Patarga
27 Giugno 2022
Così l’accanita strategia antivirus del regime di Pechino ha devastato l’economia cinese, messo in fuga gli investitori e aggravato l’ingorgo internazionale delle merci. Con conseguenze globali che il mondo, “distratto” dalla guerra in Ucraina, non ha ancora compreso
Una strada di Shanghai deserta per il lockdown anti Covid
Una strada di Shanghai, Cina, deserta durante il folle lockdown anti Covid dei mesi scorsi (foto Ansa)

A Ho Chi Minh City non devono aver preso troppo bene la notizia che in Cina, dopo mesi di lockdown durissimo, il governo cominciava a rassegnarsi all’idea di dover riaprire – sia pure gradualmente e con tutte le prudenze del caso – le attività economiche di Shanghai. Da quando Pechino ha inasprito la politica “zero Covid”, sigillando quartieri e città e separando forzatamente intere famiglie pur di eradicare il virus, per il Vietnam è stata una cuccagna. Con una strategia ricalcata su quella dei paesi occidentali (vaccinazioni di massa, evitando gli inefficaci sieri cinesi), Hanoi è in breve tempo riuscita nell’intento di combattere la pandemia senza paralizzare l’economia. Anzi, il congelamento di ogni attività fortemente voluto dal leader cinese Xi Jinping e che ha colpito decine di centri oltre Shanghai, ha indotto molti investitori internazionali a valutare un addio alla Cina e – giocoforza – guardarsi intorno per elaborare un’exit strat...

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