Silvio Berlusconi
Saif Al Islam propone un compromesso tra la cacciata di suo padre e la persecuzione dei ribelli: «Elezioni. Entro tre mesi. La garanzia della loro trasparenza potrebbe essere la presenza di osservatori internazionali. Accettiamo l'Ue, l'Ua, l'Onu e la Nato. Ma la maggioranza dei libici sta con mio padre»

L'eurodeputato Magdi Cristiano Allam a Gli spari sopra commenta duramente i risultati del referendum del 12 e 13 giugno. La vittoria del Sì alle quattro consultazioni è un grave errore, dovuto in gran parte «al livello di mistificazione della realtà che si inquadra in un degrado etico profondo» causato dai grandi quotidiani nazionali

Stefano Filippi commenta a Tempi il significato, politico e non, della vittoria del sì ai referendum: «Berlusconi sta cadendo vittima delle sue promesse mancate, non della sinistra o dei magistrati. Ieri ha perso il riformismo, sia di destra che di sinistra: stiamo tornando a uno statalismo che vuole la gestione pubblica di ogni cosa. Il governo deve ridare spazio alle realtà vive della società»

Christian Rocca, esperto di politica internazionale, spiega a Tempi perché l'analisi dell'Economist è perfetta tranne che in un punto: le poche cose fatte bene in Italia portano il marchio di Berlusconi, mentre l'opposizione le ha osteggiate. «Il titolo migliore per l'Economist? "Berlusconi is unfit to lead Italy, but the alternative maybe it's worse"»

Bersani è convinto di farcela, ma la storia recente dice che la sfida è quasi impossibile. Nessuna consultazione ha superato lo sbarramento del 50% più uno negli ultimi 16 anni (un quarto degli italiani non vota più). Non bastano i voti di tutte le opposizioni, servono anche quelli della metà degli elettori di Pdl e Lega Nord

Maurizio Crippa legge per Tempi le notizie più importanti della giornata: «Quorum, nessuno parla dei contenuti, l'unico referendum è sul governo. Il regicida non è Ferrara ma chi finge che vada tutto bene. I giornali gettano fango su persone per una telefonata, questa volta anche i lettori di Gazzetta capiranno che il binomio giustizia-giornali non funziona»
