La tortura della ricerca italiana
Giuseppe Remuzzi viviseziona le bugie alla base dell’«assurda» legge contro la sperimentazione animale. «I primati ci aiuteranno a trovare un vaccino per il Covid-19. A oggi non abbiamo alternative»
Giuseppe Remuzzi viviseziona le bugie alla base dell’«assurda» legge contro la sperimentazione animale. «I primati ci aiuteranno a trovare un vaccino per il Covid-19. A oggi non abbiamo alternative»
La nuova deroga all'entrata in vigore dell'assurda legge contro la sperimentazione animale non basta: tra un anno gli scienziati italiani saranno fuori di fatto dall'Europa
«La ricerca scientifica nel campo della Sla è in una fase esponenziale». Intervista a Vincenzo Silani, direttore del Laboratorio di Neuroscienze dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano
Che l’Italia investisse poco, pochissimo, in ricerca e innovazione era noto ai più. Sono quelle cose che osservi anche da studente universitario, anche senza avere idea di come funzionino i finanziamenti statali. Vedi macchinari arrugginiti tenuti su col nastro adesivo, provette “usa e getta” riutilizzate all’infinito, reagenti del secolo scorso, ...
Per la Brambilla la colpa dei ritardi nel recepire la direttiva Ue è della «lobby dei vivisettori». Ma dimentica l'ostruzionismo degli attivisti all'approvazione della legge in Italia
150.000 euro al giorno. Cento-cinquanta-mila. Al giorno. È quanto potrebbe costarci, a breve, il populistico perseguire della lotta animalista contro la ragionevolezza dell’ultima direttiva europea (del 2010!) a protezione degli animali utilizzati a fini scientifici, che già prevede elevati standard di garanzia per questi ultimi. Il tutto s’è arenato in ...
Ne parla il giornalista che per primo si è interessato alla sua storia. Non c'è alcuna lobby farmaceutica dietro alla ragazza affetta da una malattia genetica e viva grazie alla sperimentazione animale
Ma la ragazza affetta da malattie gravissime, che non sarebbe viva senza la sperimentazione, replica: «Vorrebbero rinchiudere tutti i malati in un recinto e farli fuori piuttosto che curarli grazie anche alla ricerca».
Su internet sono ormai noti come “nazimalisti”. La categoria comprende quegli animalisti così spinti nelle loro idee da disprezzare gli esseri umani, tanto da preferire la morte di questi ultimi piuttosto che sacrificare i primi. La maggior parte sono incoerenti, mangiano comunque carne e derivati, indossano abiti in pelle, utilizzano ...
Il peso massimo della ricerca farmacologica italiana smonta tutte le balle degli animalisti
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