La nuova costituzione il tema della manifestazione. Intervista a Tahani el-Gebaly (presidente Cairo Meeting) che chiede «una Carta rispettosa della libertà d’opinione e dell’identità dell’Egitto». E denuncia i «rapporti oscuri» tra Obama e gli islamisti
Nel cuore turistico del paese enormi cartelloni ritraggono il sovrano di Riyad. Che dopo la deposizione di Morsi ha versato al Cairo cinque miliardi di dollari
Fino a qualche giorno fa, ci si faceva trascinare dall'emotività, pur in presenza di notizie frammentate. Ma oggi Corriere, Repubblica e Feltri sul Giornale hanno spiegato i pericoli dell'intervento
Una mobilitazione che ha superato ogni attesa e gli errori della fratellanza. I tanti interrogativi e qualche certezza su quel che avverrà (come sempre: follow the money)
Il 25 gennaio si celebra il secondo anniversario della Primavera araba per le strade del Cairo. Intanto la Chiesa egiziana boccia gli incontri di "dialogo nazionale" di Morsi: «Sono inutili».
Il vescovo di Assiut, Kyrillos William Samaan, si dice molto preoccupato per il testo della Carta: «un attacco ai diritti umani che preserva unicamente le prerogative dei musulmani estremisti»
Con Morsi ci sono state più denunce che in 112 anni di storia dell'Egitto. Peggio anche di Mubarak, che nei 30 anni di regime aveva aperto solo quattro casi.
L'inviata al Cairo Kristen Chick conferma a tempi.it la gravità della dichiarazione costituzionale del presidente dei Fratelli Musulmani Mohamed Morsi: «Potrà fare tutto quello che vuole, ora ha poteri senza restrizioni».
Durante il regime di Mubarak, nel 2007, Amer fu condannato a un anno per avere insultato il rais. Il cristiano copto Kamel invece ne ha presi due per insulti a Morsi. Avvocato: «Tutto questo mi spaventa».