Non è un caso se la Chiesa, con diversi Papi (compreso Francesco), critica l'ingiustificata «sacralizzazione» di alcuni meccanismi del sistema economico. Soprattutto di quelli a cui sembra essere ispirata la costruzione dell'euro
Una risposta a Giovanna Jacob basata sulla Dottrina sociale della Chiesa. Che da decenni (1931) denuncia lo strapotere dei pochi che «hanno in mano l'anima dell'economia». Vedi le scelte «criminali» delle banche centrali sulla moneta
L'economia di una paese va bene quando i cittadini si comportano bene. È una verità che il testo sacro dei cristiani insegna meglio di qualunque Nobel keynesiano
La china irreversibile imboccata da Europa, Stati Uniti, Giappone e Regno Unito ha a che fare con il trionfo dell'individualismo. E l'ascesa dei Brics, i nuovi padroni del mondo, dimostra che un'alternativa è possibile
Una forza immensa, distinta da tutte le altre e munita di un proprio diritto assoluto, che mangia ogni cosa e uccide la voglia di crescere. La lezione di un gigante del pensiero liberale del Novecento
Settecento economisti di tutti gli schieramenti si ribellano al "modello Grecia" e chiedono a Renzi di rivoluzionare le priorità dell'Europa. Basta con i sacrifici suicidi della Merkel, serve una Bretton Woods per l'euro
«La minaccia di non rispettare i vincoli sul debito non farà cambiare idea alla cancelliera. L'austerity si supera liberando le imprese, non bluffando come Parigi». Intervista a Francesco Forte
Intervista a Guido Castelli, sindaco di Ascoli e delegato Anci per la finanza locale: «Così per coprire il bonus Irpef il governo costringe noi Comuni a far pagare ai cittadini altri 380 milioni di euro di tagli»
«Il fondo 'tagliadebito' permetterebbe all'Italia di ridurre lo stock accumulato, risparmiare sugli interessi e tornare a crescere investendo in opere e infrastrutture. Una rivoluzione. Ma la burocrazia lo vuole?». Intervista all'avvocato Stefano Morri
Le conseguenze sui mercati internazionali del mancato accordo tra Buenos Aires e i "fondi avvoltoi" saranno molto minori rispetto alla bancarotta del 2001. Rischiano di pagarla cara invece il paese. O quanto meno il suo presidente