«Abbattete la statua della Madonna», è insultante e inappropriata
Parigi. In Francia, dove non arrivano i fanatici della cancel culture, arrivano i talebani del laicismo. Il Tribunale amministrativo del comune di Poitiers, dove nel 732 Carlo Martello e il suo esercito salvò l’Europa cristiana dall’avanzata arabo-musulmana di al-Andalus, ha ordinato l’abbattimento di una statua raffigurante la Vergine Maria «in nome della laicità». La statua considerata insultante e inappropriata dai giudici di Poitiers si trova a La Flotte-en-Ré, grazioso comune dell’Île de Ré, rinomata località turistica situata nell’Oceano Atlantico.
Lì dal 1945
Troneggiante all’incrocio tra l’avenue du 8 mai 1945 e l’avenue des Vieux-Moulins, la Vergine Maria è situata all’ingresso della località balneare, vegliando ogni giorno sulle 3mila persone che vi abitano. Costruita nel 1945 per una famiglia del posto dopo il ritorno di un padre con il proprio figlio dalla Seconda Guerra Mondiale, la statua era stata prima esposta in un giardino privato, poi data al comune di La Flotte-en-Ré, che aveva deciso di installarla lì dove si trova ora nel 1983. Nella primavera del 2020, la statua era stata fortemente danneggiata dopo essere stata colpita da un automobilista.
Il comune aveva allora deciso di ricostruirla tale e quale a prima e nello stesso identico posto. Ma all’associazione laicista La Libre Pensée non andava più bene. Lo scorso 3 febbraio, invocando la legge del 1905 sulla laicità, ha sollecitato il Tribunale amministrativo di Poitiers: che le ha dato ragione, nonostante la statua “non avesse un carattere solamente e totalmente religioso”, come sostenuto dalla giunta comunale durante l’udienza. «La popolazione è unanime nel considerare la statua parte di un patrimonio storico, allo stesso titolo che una statua del re o di Napoleone», ha dichiarato all’Afp il sindaco di La Flotte-en-Ré.
La statua della Madonna è un simbolo religioso, via!
Per il tribunale, invece, la statua costituisce «un simbolo principalmente religioso» e dunque deve essere rimossa in virtù della legge del 1905 che vieta l’installazione di emblemi religiosi nello spazio pubblico. L’affaire ha suscitato l’indignazione degli abitanti del comune francese e provocato a metà febbraio la visita dell’eurodeputato dei Républicains (destra gollista) François-Xavier Bellamy, in prima linea nella lotta contro il laicismo epuratore. «Abbiamo ricevuto centinaia di migliaia di chiamate e di lettere di sostegno, anche dall’estero», ha assicurato all’Afp il sindaco di La Flotte-en-Ré, denunciando «la decisione sbagliata» del Tar di Poitiers, su impulso del collettivo La Libre Pensée.
La decisione su un eventuale ricorso in appello, secondo quanto riportato dal Figaro, verrà discussa in consiglio comunale il prossimo 17 marzo. Se la sentenza rimarrà questa, il comune francese avrà sei mesi per «procedere alla rimozione della statua della Vergine Maria dallo spazio pubblico». Secondo il giornalista Daniel Riolo, quelli che vogliono abbattere la statua “si comportano come i talebani in Afghanistan”.
Quel precedente con Giovanni Paolo II
Non è la prima battaglia anticristiana de La Libre Pensée. A dicembre, ha ottenuto dal Tar di Nantes il placet per abbattere entro sei mesi la statua di “San Michele e il drago” inaugurata nell’ottobre del 2018 nella piazza antistante la Chiesa di Saint-Michel del comune di Les Sables-d’Olonne, in Vandea. “I tribunali confermano che bisogna rispettare le convinzioni di tutti i cittadini e non accontentarne solo alcuni. È inaccettabile che gli eletti confondano ancora comune e parrocchia”, ha reagito in un comunicato La Libre Pensée.
Anche Yannick Moreau, sindaco di Les Sables-d’Olonne, ha “sei mesi” di tempo per rimuovere la statua di San Michele, ma promette battaglia. Su Twitter, ha attaccato i “laici radicali complici della cancel culture” che vogliono abbattere “uno per uno, i millenari legami culturali che hanno forgiato la nostra identità collettiva”. Nel 2018, al termine di un estenuante iter legislativo finito al Consiglio di Stato, La Libre Pensée aveva ottenuto anche lo spostamento a Ploërmel, comune del Morbihan, di una statua di Giovanni Paolo II, eretta dodici anni prima in una piazza pubblica.
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