ARABIA SAUDITA. Dubbi non condivisi dall’Arabia Saudita, principale sponsor della rivoluzione insieme al Qatar, che secondo informazioni raccolte dal Der Spiegel starebbe pianificando di fornire ai ribelli missili terra-aria per contrastare le forze di Assad. I missili potrebbero servire ad abbattere jet ed elicotteri dell’esercito lealista e sono proprio il tipo di armi richieste dai ribelli anche a Barack Obama: «Abbiamo bisogno di armi pesanti, non leggere».
MOSCHEA DISTRUTTA. A giustificare i tentennamenti di molti Stati occidentali davanti alla possibilità di armare i ribelli c’è anche la notizia diffusa sabato scorso dall’Osservatorio siriano per i diritti umani. Venerdì scorso gruppi ribelli legati ad al-Qaeda, dopo aver risposto ad un attacco nel villaggio di Hatla, hanno fatto saltare in aria una moschea sciita profanando i libri sacri contenuti in essa. La guerra civile per cacciare Assad, infatti, ha anche una base religiosa: se i ribelli, come la maggioranza del paese, sono prevalentemente sunniti, Assad è alawita, gruppo religioso sciita di minoranza in Siria ma che controlla tutti i luoghi di potere più importanti nel paese.