Siria, Quirico e Papa Francesco dicono le uniche parole chiare nel coro confuso dei media

Di Luigi Amicone
13 Settembre 2013
Tutti i giornali a scrivere per mesi le stesse cose sul regime di Damasco e sulla guerra civile. Mentre ha sempre avuto ragione il Papa

A  scorno del nostro amico Giuliano Ferrara, che insiste a predicare guerra, giusta o ingiusta che sia, che il gas l’abbia usato Assad o i tagliagole che «hanno tradito la rivoluzione laica» (Quirico), constatiamo con piacere (unito a qualche preoccupazione per la belligerante a prescindere Susan Rice) la repentina virata della Casa Bianca. Interpretata, sia pur tra qualche imbarazzo, dalla moderazione che hanno preso le parole del segretario di Stato John Kerry. Un “falco” che, proprio in corso di tour europeo per convincere gli alleati a bombardare Damasco, è stato costretto a prendere in seria considerazione l’iniziativa di Mosca che ha chiesto l’apertura e la messa sotto controllo internazionale dell’arsenale chimico di Assad.

Ancora una volta: meno male che la Russia c’è. Certo che non siamo ancora fuori dal pericolo di un attacco unilaterale potenzialmente esplosivo, non soltanto per i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ma per il mondo intero. Però sorprende, ancora una volta e molto più platealmente che nel caso della presunta “guerra giusta” di Bush, l’irregimentazione dei grandi giornali alla linea di un’azione programmata, sembrerebbe da tempo e a prescindere dai fatti.

Il 7 maggio scorso fu zittita l’ispettrice Onu Carla Del Ponte che sostenne di avere prove sull’uso del gas nervino da parte dei ribelli. Per giorni il Dipartimento di Stato Usa ha detto di avere le prove della responsabilità dell’uso del Sarin da parte del regime e queste prove non sono mai arrivate. Adesso Quirico dice (ma forse è subito pressato a essere più prudente) di avere un’altra versione della strage chimica. Potrebbe essere che ha (sempre) ragione il Papa.

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1 commento

  1. rosanna crivella

    Eh già, il nostro amico Ferrara… che cocente delusione, anche lui preda dell’ideologia, del partito preso… si è innamorato dell’idea che le amministrazioni statunitensi, a prescindere alloro colore, siano legittimate a intervenire poliziescamente in ogni parte del mondo per alti e nobili motivi, o per meri calcoli geopolitica… perché non mi si venga a raccontare che un volpone di lungo corso come Ferrara si senta completamente soddisfatto dalla motivazione pubblica fornita dal’amministrazione di Obama per giustificare l’attacco alla Siria! È visibile ora ai miei occhi anche la pretestuosità della sua dichiarata “devozione”, limitata, chiaramente, allo spazio di tempo che intercorre tra l’inizio del pontificato di Benedetto XVI e la sua fine… immaginando ( a torto, come farebbe uno Scalfari qualunque) che il Papa del discorso di Ratisbona insegnasse cose diverse da quelle insegnate attualmente da Papa Francesco.

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