Non è vero che in Toscana la fecondazione eterologa sarà somministrata gratis alle coppie italiane. L’annuncio trionfalistico proclamato un mesetto fa dal governatore Pd Enrico Rossi, che tanta fanfara aveva scatenato sui giornali “progressisti”, era appunto solo un annuncio. Peccato che, come nota il Foglio in un editoriale, adesso «solo un pezzetto in cronaca locale sulla Repubblica è incaricato di annunciare il “contrordine compagni”».
«NON SAREBBE ETICO». La verità infatti, spiega il quotidiano diretto da Giuliano Ferrara, è che «oltre i 43 anni – vale a dire più del 70 per cento delle donne che chiedono l’eterologa – la Toscana non garantirà un bel nulla, nemmeno a pagamento». È stata proprio la giunta guidata da Enrico Rossi a prendere questa decisione lunedì scorso, «per armonizzarsi, dice, con quanto deciso dalla Conferenza Stato-Regioni, e per obbedire allo stesso principio che vale per l’omologa». La Regione Toscana è costretta insomma ad ammettere che «”le possibilità di avere un figlio dopo quell’età sono troppo basse”. E non sarebbe etico, si aggiunge, fornire una prestazione con un altissimo tasso di fallimento facendola pagare», continua il Foglio.
CHE DIRANNO I RADICALI? Cecché ne dicano Giuseppe Tesauro e la sua Corte costituzionale, insomma, produrre figli con l’eterologa non è affatto un diritto. Anche la Toscana sembra averlo capito, adesso che è arrivato il momento di calcolare i costi di questa bella illusione: «Circa 6 mila euro – ricorda il Foglio – che comunque coprono solo in parte le spese effettive, perché i gameti “donati” e l’intera procedura in realtà costa almeno il doppio».
L’editoriale si conclude poi con una domanda provocatoria: «Quando il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, ha saggiamente annunciato che nella sua regione l’eterologa sarà sempre a pagamento» si è preso addirittura del bigotto “ciellino” e «l’Associazione Luca Coscioni (leggi: i radicali, ndr) ha parlato di “norma aberrante”. Ora diffiderà anche Rossi?».