Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Interni

Scuola. «Macché “deportati”, basta retorica. Gli insegnanti devono andare dove ci sono gli studenti»

«Non si può creare lavoro per gli intellettuali disoccupati. Servono numeri chiusi nelle università». Intervista a Giovanni Cominelli

Chiara Rizzo
03/09/2015 - 1:00
Interni
CondividiTwittaChattaInvia

«Mi pare che in queste ore si faccia della gran demagogia. Gli insegnanti devono andare dove ci sono le scuole e i bambini. Non si può pensare di trasferire le scuole e i bambini dove ci sono gli insegnanti»: Giovanni Cominelli, esperto di politiche educative, commenta così quanto avviene dallo scoccare della mezzanotte tra il 1 e il 2 settembre, l’ora x in cui una parte degli insegnanti precari italiani ha ricevuto una mail – inviata dal cervellone elettronico del ministero che ha incrociato le domande presentate il 14 agosto con le disponibilità nelle scuole di tutt’Italia – con l’assegnazione del tanto agognato posto di ruolo. Una lettera di assunzione a tempo indeterminato. Ma spesso in una scuola lontana da casa: settemila docenti sui 38 mila sin qui assunti dovranno trasferirsi dal Sud verso il Centro-Nord Italia, come ha spiegato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

A metà agosto sono state presentate 71 mila domande nella “fase B” delle assunzioni previste con la buona scuola. Ieri però solo 9 mila insegnanti hanno ricevuto la mail con la proposta di un contratto. Come mai questa discrepanza?
Le procedure di assunzione andranno avanti quest’anno e l’anno prossimo. Le cifre fornite dalla Buona scuola che parla di 160 mila docenti da inserire stabilmente sono corrette, ma il Miur è costretto a proseguire a scaglioni.

LEGGI ANCHE:

lockdown scuola

I bambini fantasma che dopo i lockdown non sono più tornati a scuola

24 Marzo 2023
Lavoro

«Non manca il lavoro, mancano i lavoratori, soprattutto giovani»

19 Marzo 2023

Probabilmente la maggior parte dei 9 mila docenti che hanno appena ricevuto un’offerta di lavoro dovranno spostarsi. Per la maggior parte, ha spiegato Giannini, i siciliani andranno in Lombardia e i campani in Lazio o nelle regioni più a nord. Dei docenti precari selezionati in questa fase B il 50 per cento ha più di quarant’anni, e l’87,5 per cento è donna. Molte di queste persone lamentano di dover abbandonare figli e famiglia per lavorare. Cosa ne pensa?
L’alternativa è trasferire gli insegnanti o spostare gli studenti. I docenti devono andare dove i posti ci sono, per questo trovo demagogico il dibattito che si è fatto in questi giorni sulla “deportazione”. L’assurdo, semmai, è che nel Sud è stato creato negli anni un precariato enorme. Ci sono vari meccanismi che sono entrati in atto per arrivare a questo risultato. Per esempio, se sono una docente, e rimango incinta, prima prendo la maternità, poi un permesso, poi un altro ancora: legalmente ci sono stati meccanismi che hanno permesso il fatto che su una stessa cattedra ci stessero contemporaneamente il titolare più uno o due sostituti. Questo è stato permesso dalla carenza di controlli nella scuola, e dall’alleanza tra i vari docenti per spremere al massimo la scuola statale, spesso anche con la protezione dei sindacati. Un sistema di connivenze che ha provocato un’abbondanza di precariato soprattutto al Sud, dove ci sono meno studenti. Gli insegnanti devono andare dove ci sono i bambini, c’è poco da fare.

In Friuli Venezia Giulia solo 90 docenti hanno fatto domanda per la fase B, sui 300 aventi diritto, per paura di essere trasferiti: un caso che non riguarda certo una regione del Sud. Perché pensa che sia accaduto allora anche al Nord?
Il meccanismo è sempre lo stesso che ho descritto. Non si possono creare posti di lavoro dove non ci sono, solo perché ci sono tantissimi intellettuali disoccupati, altro grande problema che ha creato questi grandi numeri. L’idea di trovare posti di lavoro fittizi è del tutto infondata. C’è bisogno di insegnanti in alcune materie scientifiche e non se ne trovano. Quello è un problema di cui tenere conto.

Sui forum dei docenti, alcuni raccontano le loro esperienze di questi giorni. Tra quelli che hanno ricevuto una proposta di contratto fuori casa c’è anche chi ha già ideato il sistema per aggirare il problema. “Io sono stato il primo a dire che ho le valigie pronte, ma solo per prendere servizio, non certo per trasferirmi fuori. Ho tre bambini piccoli e madre anziana: sono sei mesi di congedo parentale per figlio e due anni di aspettativa per assistere mia mamma grazie alla 104. Penso proprio che la scuola dove sarò assegnato mi vedrà poco”. Potrebbe essere un caso isolato? Quanti docenti pensa che ricorreranno a espedienti del genere?
Purtroppo credo la maggioranza. La legge 104 è una legge che prevede un congedo per assistere una persona malata per circa 3 giorni al mese: se si attacca qualche giorno di malattia, magari si ricava qualche settimana, con la complicità di medici corrotti. Purtroppo, da quel che so, questa è già una prassi reale. Una prassi contro lo Stato e la spesa pubblica. È un fenomeno intollerabile se lo guardiamo dal punto di vista dei ragazzi. Che insegnanti hanno in quei casi? Si troveranno di passaggio uno, due, tre precari ogni anno. È un fenomeno che andrebbe stroncato. Si apre un discorso sull’amministrazione centrale, incapace di programmare domanda e offerta, e di effettuare controlli.

E la riforma della scuola cosa prevede riguardo ai controlli?
Sono previsti, ma di fatto continueranno a non essere fatti. I controlli delle assenze verranno spostati sull’Inps, anziché essere lasciati alla certificazione della malattia da parte del medico curante. Ma in realtà rimarranno fasulli.

Fino alla fase A del piano assunzioni c’è stato il problema che per alcune materie non si è riusciti a trovare insegnanti abilitati. Rimarrà aperto anche dopo la fase B?
Certamente. In Lombardia è stata già denunciata la situazione: qui abbiamo più bisogno di insegnanti di matematica e scienze, ma ne arriveranno moltissimi solo di lettere. Mancheranno anche docenti specializzati nel sostegno ad alunni con handicap. Ogni scuola per l’organico dell’autonomia potrà assumere sì un certo numero di insegnanti come organico, ma non potrà certo convertire le materie di specializzazione. Questo problema delle cattedre scoperte rimanda alla totale disorganizzazione dell’amministrazione centrale e del ministero dell’Istruzione in particolare. Servirebbe pianificare le formazioni di docenti già a partire dalle università dell’area pedagogico-didattica, programmandone l’accesso anche attraverso il numero chiuso. Servirebbe una selezione, in modo da evitare che migliaia di laureati siano abbandonati allo sbaraglio nel mercato del lavoro. In Italia, inoltre, abbiamo un insegnante ogni nove alunni, quando la media Ocse è di uno ogni undici: la domanda di lavoro dei laureati dalle nostre università è di gran lunga superiore alla necessità delle scuole. Benché il premier Matteo Renzi sia molto ottimista, secondo me stiamo generando ulteriore precariato. Ma questo problema non si risolverà mai, senza programmare l’accesso alle università.

Tags: buona scuoladocentiinsegnantiMatteo RenziprecariScuolaStefania Giannini
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

lockdown scuola

I bambini fantasma che dopo i lockdown non sono più tornati a scuola

24 Marzo 2023
Lavoro

«Non manca il lavoro, mancano i lavoratori, soprattutto giovani»

19 Marzo 2023

Stefano Bolla: «Insegnare è stato il mio miglior errore»

13 Marzo 2023
Drag queen

Drag queen a scuola: «Esistono 73 generi». Genitori in rivolta

6 Marzo 2023
La neo segretaria del Pd Elly Schlein, Roma, 28 febbraio 2023 (Ansa)

Schlein e un partito radicale (che vorrebbe essere) di massa

2 Marzo 2023
Karima Al Mahrough al processo Ruby Ter, Milano, 15 febbraio 2023 (ansa)

Ruby-ter. Il Pd vede il cavillo nell’occhio della destra, non la trave che è nel suo

17 Febbraio 2023
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un fermo immagine tratto dalla trasmissione Rai mostra Lucia Annunziata e Eugenia Roccella durante Mezz'Ora in Più su Rai3, 19 marzo 2023 (Ansa)

Utero in affitto. La fiera dei corpi e dei sentimenti è più volgare di una parolaccia

Emanuele Boffi
21 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Non esiste un’Unione Europea unita contro un’Italia isolata
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Arringa cristiana e popolare per il «diritto dei turchi a restare turchi»
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Cura: quale integrazione tra territorio e domicilio?

22 Marzo 2023
Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist