Renzi solo annunci e niente arrosto? Vero. Tranne che su droga, divorzio sprint, matrimonio gay, eterologa…

Di Alfredo Mantovano
15 Settembre 2014
Quando vuole una cosa il premier sa come portarla a casa davvero in tempi brevi. Con il trucco dei decreti e delle fiducie. O lasciando fare alla magistratura

Sei mesi in carica fanno avere un’idea della linea che il governo Renzi segue sui temi eticamente sensibili. Non interessa come il premier e i suoi ministri la pensino personalmente a proposito di divorzio sprint, matrimonio fra persone dello stesso sesso, droga, legge sull’omofobia, eccetera; piuttosto interessa capire – se c’è – quale è il filo conduttore che lega quanto accaduto su vita e famiglia dal 21 febbraio, giorno del giuramento del nuovo esecutivo.

Renzi finora ha seguito due strade concorrenti; quando tiene a far approvare qualcosa sceglie la strada del decreto-legge: tempi obbligatoriamente veloci, dibattito parlamentare ridotto al minino, voto di fiducia in un ramo del Parlamento, ratifica ancora più rapida nell’altro. Così è passato a maggio lo scandaloso decreto sugli stupefacenti, che ha fatto tornare indietro di trent’anni col ripristino dell’antiscientifica distinzione fra droghe “pesanti” e “leggere”, con la pratica depenalizzazione dello spaccio di strada e con la possibilità di detenere sostanze senza limite di quantità se “per uso personale”.

Così sarà quando fra breve verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto “taglia-liti”, che introduce la possibilità di divorziare con un accordo davanti a un avvocato, senza necessità di ricorrere al giudice: in tal modo riducendo il matrimonio a un contratto privato, privo di rilievo pubblicistico, per sciogliere il quale vale esclusivamente la manifestazione di volontà dei coniugi, senza alcun tentativo di ricomposizione.

Ma a fianco vi è una seconda strada. Corte costituzionale, parte della magistratura, sindaci, Regioni… si alternano con provvedimenti demolitori di quel poco che resta in piedi. Per esempio, la Consulta reintroduce la fecondazione eterologa, pur lasciando spazi per un intervento legislativo che argini derive da far west procreativo come quelle antecedenti la legge 40; il governo sembra sul punto di varare un decreto-legge – il ministro Lorenzin ne annuncia alla Camera i passaggi essenziali – ma in un secondo momento opta per demandare la decisione al Parlamento. Le Regioni non intendono aspettare e, trainate da quelle a maggioranza di centrosinistra, col singolare appoggio del Veneto leghista, concordano linee-guida che vanno oltre le indicazioni dei giudici costituzionali.

Ancora; alcuni sindaci istituiscono i registri che trascrivono in Italia i matrimoni fra persone dello stesso sesso contratti all’estero: una pratica illegittima che andrebbe stroncata, richiamando al rispetto del nostro ordinamento. Invece tutto tace, a Palazzo Chigi come al Viminale. Non mancano casi simili: la seconda strada è allora quella che, quando istituzioni diverse dall’esecutivo adottano iniziative pur praeter o contra legem non si interviene, nemmeno per contenere i danni; il “lavoro sporco” e le conseguenti polemiche sono lasciati volentieri e per intero ad altri.

La prudenza sul ddl Scalfarotto
Seguendo i percorsi paralleli delle due vie, è smentito l’assioma secondo cui Renzi sia solo annunci. Sui temi etici le novità intervenute negli ultimi sei mesi ci sono, pur se tutte di segno negativo: se la reazione continuerà a essere blanda, e comunque a non cogliere il quadro d’insieme della pesante accelerazione su punti cruciali della vita quotidiana, i due bracci della tenaglia continueranno a operare.

Un ultimo dettaglio: Renzi ha imposto un freno, probabilmente provvisorio, al disegno di legge Scalfarotto. Si è convinto che è veramente liberticida? Certamente è stato indotto a prudenza dalla protesta di tante piazze italiane e da tante voci critiche: è una ragione in più per dilatare lo sguardo, non mollare la presa ed estendere l’attenzione all’intero fronte dei temi eticamente sensibili.

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10 commenti

  1. Nino

    povero me … !!!

  2. mike

    @ silvia Toniolo: per chi si dovrebbe votare?

    @ michela Lodovisi: se i gay avessero davvero preso il potere avremmo anche in italia nozze ed adozioni gay e leggi per tacitare il dissenso. i gay sono solo uno strumento di ben altre lobby di cui non si conosce il nome. come non serviranno si darà loro, ai gay cioè, il benservito in qualche modo.

  3. Nino

    mio verrebbe da commentare … magari. Purtroppo anche nel campo dei diritti civili Renzi non brilla per concretezza. Ammetto di non essere al corrente dei contenuti della legge che reintroduce la distinzione tra droghe leggere e droghe pesante, il fatto che le opposizioni come Sel e M5S l’abbiano criticata non è significativo, il fatto che il relatore fosse Giovanardi mi fa pensare che non sia stata una rivoluzione ma, ripeto, ne so poco.

    Sul decreto taglia liti, ribadisco una mia convinzione: depositare una domanda di separazione è solo l’ultimo atto di una crisi familiare, non il primo. Quando si arriva alla domanda di separazione i coniugi sono già separati di fatto, vivono vite distinte, il loro matrimonio è già finito. La separazione, ed il successivo divorzio, sono solo la formalizzazione di uno status quo. Dal punto di vista civile, semplificare queste formalizzazioni “in assenza di figli minori o di figli con handicap” è, effettivamente, solo una semplificazione. Che fa anche risparmiare soldi oltre a contribuire a decongestionare i tribunali. Questo per i cattolici non dovrebbe cambiare niente, perchè per loro vale la dottrina della chiesa.

    Sulla fecondazione eterologa è proprio l’inazione del governo che sta scatenando il cosiddetto far west a livello regionale, quindi Renzi ha casomai la colpa di non fare niente (nè gli si può dare la responsabilità delle sentenze della corte costituzionale)

    Sulla registrazione dei matrimoni omosessuali (registrazione che è solo una presa d’atto, quindi non è un riconoscimento del matrimonio ai fini legali) si tratta di decisioni che ricadono sui singoli sindaci. Anche qui al limite a Renzi si può dare, ancora una volta, la colpa di non aver fatto niente, non aver preso una posizione in merito.

    Sul ddl scalfarotto idem,.

    Direi che si può tranquillamente affermare che fin’ora Renzi è niente arrosto quasi ovunque

    1. Michele

      Smentisco: la separazione (e di conseguenza anche il divorzio) non sono sempre l’ultimo atto. Sono rese facili dallo stato che le concede anche per i capricci di una parte, che a volte viene pure “premiata” con casa, figli e mantenimento. Non c’è nulla che protegga i figli contro le derive di separazioni e divorzi mal gestiti.

      1. Nino

        @Michele: intanto nel cosiddetto decreto salva-liti le semplificazioni relative a separazione e divorzio sono relative UNICAMENTE a matrimoni senza figli minori, quindi i figli in questo post non c’entrano.

        Per quanto riguarda i capricci di una parte (molto spesso invece vessata e ridotta allo stremo prima di decidere) , se si separa per capriccio, forse si è anche sposata per capriccio (anzi, direi che se una persona si separa o divorzi per capriccio ha preso molto poco sul serio tutta la storia, a partire dal matrimonio).

        Ultima cosa, O.T., le separazioni ed i divorzi peggio gestiti sono quelli che si trascinano a lungo tra avocati e tribunali, in cui i figli sono trattati come merce di scambio

    2. giovanna

      Altro tipico intervento del Nino: che avresti aggiunto o contestato a questo articolo ?
      Nulla di nulla.
      Solo sbandierare le tue idee inconsistenti e fru fru, il solito sbrodolamento di inconsistenza umana.

      1. Nino

        Il titolo:

        “Renzi solo annunci e niente arrosto? Vero. Tranne che su droga, divorzio sprint, matrimonio gay, eterologa…”

        implica che Renzi sia il responsabile anche di azioni concrete per il matrimonio gay e l’eterologa. Lungi da me voler difendere a spada tratta Renzi, che non amo, ma qualunque azione (vera o presunta) concreta relativa a matrimonio gay ed eterologa NON è imputabile a Renzi, che anzi su questi due argomenti si guarda bene dall’esprimersi o dal far esprimere il governo

        1. giovanna

          Ma se tu stesso dici che il premier si guarda bene dal far esprimere il governo , non mi sembra un’azione così passiva.

          E comunque, non volevo entrare nel merito, solo sottolineare il tuo modo di intervenire : ogni volta sembra che vuoi smentire chissà che cosa, dopo ore di duro lavoro su internet e copia-incolla furiosi, e poi non fai che confermare l’articolo, solo aggiungendo i tuoi commenti a cavolo.

          Scusa se ti strapazzo un po’, ma mostri una insincerità di fondo così accentuata , che mi dà un fastidio a pelle.

          1. Nino

            povero me …!!!

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