
Processo a Pistorius, è scontro di perizie psichiatriche
È scontro di perizie psichiatriche nel processo a Oscar Pistorius, accusato di aver ucciso la fidanzata Reeva Steenkamp il 14 febbraio 2013, in corso a Pretoria, Sudafrica. Un mese fa circa, la difesa aveva prodotto la testimonianza di uno psichiatra, che aveva dichiarato che l’atleta soffriva da un disturbo d’ansia, che lo portava a temere continuamente il rischio di essere colpito da ladri: ed è quello che, secondo questo specialista, sarebbe accaduto anche la sera di San Valentino, quando Pistorius si sarebbe davvero convinto di sparare a degli estranei in casa, e non alla fidanzata. Ma oggi una perizia ha ribaltato questa tesi.
«CAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE». Le conclusioni di una seconda perizia psichiatrica sono state lette oggi in aula dal procuratore Gerrie Nel, che ha spiegato come i nuovi psichiatri – incaricati dalla giudice Thokozile Masipa – hanno visitato Pistorius durante il mese di sospensione del processo e categoricamente escluso che egli soffra di disturbi mentali o malattie che lo rendessero non responsabile dell’omicidio. La difesa dell’altleta non ha contestato la nuova perizia, ma chiesto del tempo per poterla leggere accuratamente. Subito dopo il procuratore, in aula è stato sentito, in qualità di testimone della difesa, Gerry Versveld, il medico che ha amputato le gambe di Pistorius, quando questi era solo un bambino, a causa di un’anomalia congenita. Il medico ha raccontato che si è trattato di un fatto doloroso per Pistorius, e che gli ha provocato in seguito forti disagi.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!