
Primarie Pd, trionfo Renzi: «Non è la fine della sinistra, ma di un gruppo dirigente». D’Alema: «Gli andrà male»
Matteo Renzi ha vinto le primarie ed è il nuovo segretario del Pd. Il sindaco di Firenze ha ottenuto quasi il 68% dei voti, Cuperlo è arrivato al 18% e Civati si è fermato a 14%. Al voto si sono presentate 2,8 milioni di persone. «Da oggi non c’è più alibi per il cambiamento», ha detto Renzi dal palco del teatro Obihall di Firenze. «Oggi il bipolarismo è salvo. Ai teorici dell’inciucio diciamo: vi è andata male».
«NUOVA GENERAZIONE». «Oggi non è la fine della sinistra, è la fine di un gruppo dirigente della sinistra», ha continuato il vincitore. «Tocca a una nuova generazione guidare la macchina. Se mi avete dato la fascia di capitano di questa squadra, non passerà giorno senza lottare su ogni pallone ma si può giocare con allegria e con entusiasmo. Il meglio deve ancora venire».
AVVISO A LETTA. Cuperlo ha sottolineato che non ci sarà nessuna scissione nel Pd: «Il treno su cui siamo saliti è il nostro e da lì non scenderà nessuno. L’unità del Pd è un valore profondo e da difendere, ma dovrà fondarsi sulla chiarezza reciproca e la trasparenza delle scelte». Nella serata della vittoria, non sono mancati attacchi al governo di Enrico Letta da parte di una renziana di ferro, Simona Bonafè: «Letta non potrà più prescindere dal Pd».
D’ALEMA NON SI ARRENDE. Massimo D’Alema, in un’intervista che appare oggi sul Corriere della Sera, incassa la sconfitta, ma – come riferisce il giornalista -, certo promette battaglia. Pare, infatti, che nei comizi della campagna elettorale sia stato piuttosto caustico su Pippo Civati e il primo cittadino fiorentino. «Ma come si fa a votare Civati? – ha detto -. La maggior parte di quelli che lo votano non lo conoscono. Se lo conoscessero, credetemi, non lo voterebbero!». E sul nuovo segretario: «Abbiamo radici profonde che hanno provato in molti ad eliminare, anche gente con più attributi di Renzi. Ma gli è andata male… come andrà male a lui». Secondo D’Alema, Renzi ha vinto «grazie ai giornali, al potere economico e a parte del nostro partito». In Puglia, però, D’Alema è stato superato dal capolista renziano Ivan Scalfarotto.
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7 commenti
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nessuna simpatia per lo spocchiosetto e paraculato renzi. ma d’alema, l’uomo più intelligente e più inutile della sinistra italiana. spero che non ce lo riciccino come presidente, perchè allora è la volta che faccio uno sproposito.
D’alema può star tranquillo se gli piace Obama non vedo cosa deve temere da Renzi?
Stessa operazione di marketing. Un bel telone fotografato davanti ai ponteggi solo per coprire dei dei lavori in corso. Poi, traquilli quando capiranno che la macchina da querra è più potente di prima , visto i consensi: Allora si divertiranno a stritolare gli itagliani uno ad uno.
Ma il logo di Renzi chi lo ha disegnato?
Una R aperta rossa?
Quardandola da una certa distanza , mi ricorda con molta inquietudite una più palese falce e martello.
Beh, meno male che il diavolo fa’ le pentole ma non i coperchi.
Come ti capisco gian, gente come D’ Alema e Renzi ad agitare falci e martelli fanno proprio paura!
Meno male che dal’ altra parte si sta organizzando l’ esercito di Silvio.
Immagino Brunetta e Bondi in prima fila a spaventare … i bambini.
Adesso poi che si sta alleando pure con Pannella e Grillo, chi li ferma più.
Quasi quasi mi sta meno antipatico D’Alema di Renzi
Chissà com’è, ma questo vecchio D’Alema (in fondo nemmeno poi tanto vecchio) mi ricorda un altro, molto più vecchio, molto più rancoroso, molto più potente, che continua molto più di D’Alema a fare danni.
D’ Alema finalmente pare abbia smesso di nuocere, quell’ altro invece ancora no.
D’alema, il vecchio comunista cinese… ha perso e adesso fa la cassandra; gretto e acido, come sempre. Non vuole arrendersi al fatto che i suoi ideali sono tramontati per sempre, nel mondo…
Un suggerimento che darei anche, se mai avessi a che fare con loro, ai “compagnucci renziani”: non sottovalutare mai D’Alema. E’ sempre stato un vero leninista, fin da quando, studente qui a Pisa, era “l’infiltrato del PCI” fra i contestatori maoisti come, per dire il più famoso, Adriano Sofri. Lenin è stato definito “Marx + Machiavelli”. Messi in soffitta, per scelta obbligata, Marx e “ideali” correlati, rimane Machiavelli, i cui insegnamenti per l’azione politica D’Alema sa applicare per lunga esperienza…