Prima parla di Gesù, poi abbraccia la mamma di Chavez. Iran infuriato con Ahmadinejad

Di Leone Grotti
11 Marzo 2013
Per la sharia vigente in Iran un uomo non può toccare una donna se non è una sua parente, così come deve stare attento a parlare di Gesù. Il presidente dell'Iran l'ha combinata grossa.

Se Mario Monti, presidente del Consiglio italiano (ancora per poco), fosse andato al funerale del dittatore venezuelano Hugo Chavez venerdì scorso e avesse abbracciato la madre, che cosa si sarebbe detto in Italia? Tutti avrebbero gridato allo scandalo per l’omaggio reso, appunto, a un dittatore.

CONTRO LA SHARIA. Quando è stata diffusa la foto che immortala Mahmoud Ahmadinejad, presidente dell’Iran, commosso mentre stringe le mani a Elena Frias de Chavez, a Teheran è partita la contestazione, ma non per il motivo ricordato sopra. L’Iran, infatti, è dominato dal regime degli ayatollah islamici fin dal 1979 e non può certo essere considerato un problema l’elogio di un dittatore.

«HA PERSO IL CONTROLLO». Ha fatto invece scandalo l’atto “haram”, cioè proibito dalla sharia, compiuto da Ahmadinejad: «Il presidente ha perso il controllo» ha dichiarato Mohammad Taghi Rahbar, il leader che conduce la preghiera del venerdì a Isfahan, seconda città iraniana. «Stringere le mani a una donna non mahram (con cui non si hanno legami di sangue, ndr), che sia giovane o vecchia, in qualunque circostanza è un atto proibito. Abbracciarla così come esprimere le proprie emozioni è un atto improprio per la dignità del presidente di uno Stato come la Repubblica islamica dell’Iran».

MAI PARLARE DI GESÙ. Ahmadinejad è stato quindi accusato dai suoi oppositori politici, fedeli alla guida suprema del paese, ayatollah Ali Khamenei, di essere «deviato» e di cercare di «diluire i principi islamici dell’Iran». Forti anche le critiche per il messaggio mandato a Caracas alla notizia della morte di Chavez: «Tornerà il giorno della risurrezione insieme a Gesù Cristo». Gelida la reazione di un uomo molto vicino all’ayatollah Khamenei: «Poteva mandare un messaggio diplomatico senza connotazioni religiose, questa volta nelle menzioni che ha fatto è andato troppo oltre». Gesù non è certo ben accetto in Iran.

@LeoneGrotti

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3 commenti

  1. Michele Palmiero

    @ quercia
    Le due situazioni sono distinte a partire dalle premesse. Infatti mentre 3 gennaio 1962 Castro fu scomunicato in quanto comunista (ed immagino abbia accolto la notizia con una sonora pernacchia), diversamente 18 febbraio 1993 Wojtyla ha premura di scrivere e firmare personalmente , per le nozze d’oro di pinochet, quanto segue:”Al generale Augusto Pinochet Ugarte e alla sua distinta sposa, Signora Lucia Hiriarde Pinochet, in occasione delle loro nozze d’oro matrimoniali e come pegno di abbondanti grazie divine…con grande piacere impartisco, così come ai loro figli e nipoti, una benedizione apostolica speciale. Giovanni Paolo II”. Affinità di vedute che viene riconfermata durante la famosa visita in Chile quando il papa offrì al dittatore, affacciandosi con lui alla finestra per mostrarsi al popolo, proprio quello di cui quest’ultimo aveva bisogno, legittimazione agli occhi dei credenti. Considerando poi come si era giunti alla dittatura in Chile (assassinio di un leader di sinistra democraticamente eletto, la conclusione è immediata, la chiesa e Wojtyla hanno sacrificato sull’altare dell’anticomunismo migliaia di vite innocenti, prima torturate e poi fatte sparire.

  2. Rames

    Gesù nn è ben accetto in Iran?? che cavolo dice?? Sono un italo-iraniano cristiano..In Iran ho la mia chiesa e i miei rappresentanti cristiani in parlamentio. nn solo Gesù è ben accetto e rispettato, ma i musulmani considerano Gesù come un profeta (nn l’unico come nel cristianesimo). Ahmadinejad ha detto risorgerà come Gesù e Mohammad. In Iran si sono incavolati perchè a comparato Chavez a Gesù e Maometto. Non riesco a capire come facciate a sputtanare un paese intero con questi articoli da 4 soldi. Un po’ di dignità giornalistica cavolo.

  3. Quercia

    @ michele palmiero…
    Perchè, quando si parla di viaggi papali presso nazioni soggiogate ad una dittatura, si ricorda sempre il viaggio in Cile e mai quello a Cuba? Forse perchè spesso gli anticlericali che criticano a prescindere sono di sinistra?

    Ad ogni modo, personalmente dico la stessa identica cosa riguardo la visita dello stesso Giovanni Paolo 2 ad un altro dittatore: Fidel Castro.

    Ha fatto bene ad andare in visita in Cile e a Cuba. Come ha fatto bene Benedetto 16 a tornare a Cuba e a ricevere pochi mesi fa il segretario generale del partito comunista vietnamita Nguye’n Phu Trong.
    Visitando questi paesi e/o ricevendo i relativi governanti riesce a dare speranza ai cattolici di quei paesi e contemporaneamente allacciare dei dialoghi costruttivi con quei regimi.
    ..e sai perchè hanno fatto bene? perchè questi incontri non hanno nulla a che fare con “il rendere omaggio” ai dittatori vari. Semplicemente, nella cordialità e educazione, senza alcuna imposizione, si fanno presenti le idee cattoliche e si cerca di discutere i temi del paese in questione e della santa sede. Ti faccio notare che successivamente alla visita di Giovanni Paolo 2 a Cuba,il regime castrista ha cominciato ad allentare la presa. Come venivano trattati gli omosessuali prima e dopo il viaggio di Giovanni Paolo 2? Ecco…prova ad informarti su questo.

    Come del resto avviene sempre negli incontri fra il Papa e qualunque altro capo di stato. Se poi qualche furbone, scoprendo l’acqua calda, vuole scrivere un libro, ammantando di complotto il fatto che durante una cena fra Napolitano e il Papa si sia discusso di tutela dei deboli, eutanasia e difesa della famiglia..beh..lasciamolo fare. Del resto, di cosa avrebbero dovuto parlare? della pensione???

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