
Pd, la procura antimafia di Salerno indaga su tessere in bianco
La campagna di tesseramento del Pd è stata travolta da polemiche, ma ora rischia di esserlo anche da un caso giudiziario. Se ne occupa addirittura la direzione distrettuale antimafia di Salerno che indaga per accertare la provenienza di un pacchetto di tessere in bianco, ritrovate nella disponibilità di un imprenditore edile di Nocera inferiore.
ISPEZIONE ALLA SEDE DEL PD. Così domani, 22 novembre, i carabinieri del nucleo investigativo di Salerno andranno alla sede nazionale del Pd a Roma, per acquisire atti e documenti e ricostruire passo passo come le tessere sospette, che recano solo la firma dell’ex segretario Pier Luigi Bersani, siano finite nelle mani dell’imprenditore. Il sostituto procuratore salernitano Vincenzo Murro parla di percorso «anomalo», anche perché sui tesserini plastificati manca qualsiasi numero di serie identificativo. C’è da aggiungere che l’imprenditore aveva a disposizione anche un elenco di nomi che forse avrebbero potuto essere usati per complilare i documenti di iscrizione al Pd.
ACCUSE DALL’AREA CUPERLO. Ciò che ha creato più sospetti è che l’imprenditore non aveva nemmeno un impegno politico anche se solo locale: perché aveva quelle tessere? Ieri il pm Montemurro ha ascoltato il coordinatore nazionale dell’area Cuperlo, Patrizio Mecacci, che gli ha parlato a lungo dei sospetti sulle gravi irregolarità nella campagna di tesseramento. Presto quindi a Roma i componenti della commissione nazionale di garanzia del partito e l’ex segretario Bersani verranno ascoltati dalla procura antimafia di Salerno.
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