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Noi paladini di cause imperfette. Grande intervista ad Alain Finkielkraut

Di Rodolfo Casadei
04 Agosto 2024
Ecologismo cieco, intolleranza “woke”, accoglienza senza differenza, rigurgiti antisemiti. Il filosofo Premio Amicone 2024 scandaglia la «crisi del progresso» e la nostra responsabilità di conservare la fragile bellezza del mondo e della cultura. «Sono un intellettuale impegnato perché coinvolto. Per cercare la verità bisogna farsi colpire dagli avvenimenti»
Alain Finkielkraut nella sua casa a Parigi durante l’intervista in occasione della consegna del Premio Luigi Amicone 2024
Alain Finkielkraut nella sua casa a Parigi durante l’intervista in occasione della consegna del Premio Luigi Amicone 2024

Il testo pubblicato di seguito è la traduzione quasi integrale dell’intervista concessa da Alain Finkielkraut a Rodolfo Casadei in occasione della consegna al filosofo francese del Premio Luigi Amicone - Premio Cultura Città di Caorle 2024. Il video del colloquio è stato proiettato domenica 16 giugno proprio a Caorle (Ve) durante l’evento conclusivo della festa di Tempi “Chiamare le cose con il loro nome” ed è disponibile online.
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Nel libro Noi altri, i moderni lei esprime il suo dispiacere di fronte all’impossibilità di veder nascere un’internazionale dei conservatori. In Italia il dibattito sul conservatorismo è vivo da quando la principale forza dell’attuale governo ha dichiarato il suo legame con questa corrente di pensiero. Ma al di là della divisione politica destra-sinistra, di che tipo di conservatorismo avremmo bisogno oggi?

Paul Valéry ha questa frase magnifica: «A rovinare i conservatori è stata la cattiva scelta delle c...

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