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Il martirio di suor Maria De Coppi nel Mozambico insanguinato dai jihadisti

Di Caterina Giojelli
10 Settembre 2022
Lo Stato Islamico rivendica l’uccisione della missionaria, colpevole di fare società e portare la speranza. «L’obiettivo dei terroristi è colpire ogni autorità locale e religiosa, nemiche della loro ideologia». Intervista ad Alessandro Monteduro (Acs)
Suor Maria De Coppi, la missionaria comboniana uccisa in Mozambico in un attentato
Suor Maria De Coppi, la missionaria comboniana uccisa in Mozambico in un attentato (foto Ansa)

Lo Stato Islamico ha giustiziato la missionaria comboniana suor Maria De Coppi perché era «eccessivamente impegnata nella diffusione del cristianesimo». La rivendicazione, pubblicata su diversi account Telegram da parte dei jihadisti a nome della Provincia dello Stato Islamico nell'Africa Centrale e ripresa dalla Bbc, conferma la matrice terroristica dell'assalto alla missione di Chipene del 6 settembre sera, l'ennesimo nella provincia di Nampula, a nord del Mozambico. Ma conferma anche il martirio della suora comboniana di origini venete che fino all'ultimo è rimasta segno e presenza di Cristo in quella terra di massacri, esodi, assediata dai jihadisti.
«Non c’è nessuno. Sono andati via tutti»
Ottantatré anni da compiere a novembre e in Africa dal 1963, suor Maria è stata ammazzata subito, colpita al volto da uno dei primissimi proiettili sparati dal gruppo armato contro la scuola, i dormitori, l'ospedale, prima che la parrocchia venisse data alle fiamme: salvi i due sacer...

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