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Quella di Luigi Amicone è stata una personalità interamente pubblica, dedita sino all’ultimo giorno alla comunità umana e ai tanti amici. Egli è stato sostenitore e difensore della politica – e degli uomini della politica –, in questo allievo di Gianfranco Miglio in Università Cattolica; e poi della cultura come presenza nella storia, oltre che del giornalismo come ambito di discussione e di persuasione democratica, perché le idee, le parole e le cose non sono tutte uguali, noiose e indifferenti, e solo la verità affascina davvero la ragione.
La forma della sua personalità, insieme al dovere di esporsi e di prendere posizione socialmente, fu educata dalla amicizia con don Luigi Giussani, e dunque non fu la meccanica deduzione di una genia, né umanitarismo, né orgoglio di studi e lauree, ma il sovrappiù razionale di una fede incontrata come promessa. Per Amicone la fede era costituita da un fatto tanto presente quanto trascinante, e perciò...
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