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Morso alla gola da «Cristo la tigre», così Amicone ha dato battaglia ai cultori del nulla

Di Francesco Valenti
26 Novembre 2021
Opere, intuizioni, passioni e certezze di Luigi Amicone, fondatore di Tempi e personalità interamente pubblica, fautore di una cultura che prosegue
Luigi Amicone al mercato in campagna elettorale
Luigi Amicone durante la campagna elettorale per il Comune di Milano nel 2016

Quella di Luigi Amicone è stata una personalità interamente pubblica, dedita sino all’ultimo giorno alla comunità umana e ai tanti amici. Egli è stato sostenitore e difensore della politica – e degli uomini della politica –, in questo allievo di Gianfranco Miglio in Università Cattolica; e poi della cultura come presenza nella storia, oltre che del giornalismo come ambito di discussione e di persuasione democratica, perché le idee, le parole e le cose non sono tutte uguali, noiose e indifferenti, e solo la verità affascina davvero la ragione.

La forma della sua personalità, insieme al dovere di esporsi e di prendere posizione socialmente, fu educata dalla amicizia con don Luigi Giussani, e dunque non fu la meccanica deduzione di una genia, né umanitarismo, né orgoglio di studi e lauree, ma il sovrappiù razionale di una fede incontrata come promessa. Per Amicone la fede era costituita da un fatto tanto presente quanto trascinante, e perciò...

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