Matrimonio gay: i socialisti francesi bocciano il referendum e aprono all’utero in affitto per tutti
Il secondo giorno di dibattito sul matrimonio e l’adozione gay all’Assemblea nazionale francese è stato infiammato da due eventi, uno atteso e uno a sorpresa. Il primo è la presentazione da parte dell’Ump, partito dell’ex presidente Nicolas Sarkozy, di una mozione per indire un referendum sull’approvazione del matrimonio omosessuale, per lasciare che sia il popolo francese a decidere. L’Assemblea ha respinto la mozione con 298 voti a sfavore contro 184 a favore, una sola astensione.
ADDIO REFERENDUM. Prima del voto sulla mozione Laurent Wauquiez (Ump) ha dichiarato: «Voi non potete condannare al silenzio i milioni di francesi che condividono le nostre inquietudini» a riguardo della legge Taubira, «serve un dialogo». Secco il no dei socialisti. Ma se era ampiamente prevedibile che la richiesta di un referendum sarebbe stata respinta, come anticipato dal presidente Francois Hollande in risposta agli organizzatori della grande “Manif pour tous”, una circolare del ministro della Giustizia Christiane Taubira, che ha promosso la legge, è arrivata del tutto inaspettata.
[internal_gallery gid=70889] UTERO IN AFFITTO PER TUTTI. Nelle ultime settimane i socialisti avevano tentato di inserire nella legge “Matrimonio per tutti” anche l’apertura alla fecondazione assistita per tutti (coppie omosessuali comprese). Dopo diverse discussioni all’interno del partito, l’emendamento era stato respinto. Ieri però il ministro Taubira ha inviato una circolare ai tribunali nella quale chiede di non negare la cittadinanza ai bambini nati all’estero da madri surrogate. Per la pratica dell’utero in affitto si sfruttano soprattutto le donne indiane, a cui le coppie omosessuali solitamente formate da due uomini ricorrono per avere un figlio. Chiedendo di dare la cittadinanza francese a questi bambini, il ministro posa di fatto la prima pietra per l’approvazione della misura anche in Francia.
DOPPIO GIOCO SOCIALISTA. Ecco perché il deputato dell’Ump Jean Leonetti ha accusato il ministro di «doppio gioco» e di volere «aprire la strada all’utero in affitto», pratica «contraria alla dignità della persona, al principio di non commercializzazione e di indisponibilità del corpo umano a usi di carattere medico». Molte proteste si sono levate perfino dai banchi del partito socialista, a cui è stato risposto che non c’è nessuna intenzione di introdurre in Francia la maternità surrogata, ma solo la volontà di regolarizzare i documenti dei bambini già nati (secondo il Foglio una quarantina) e che già vivono in Francia con i padri. Forse è davvero così, ma si sa poi che da cosa nasce cosa.
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9 commenti
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Ma scusate eh, se i figli avuti da maternità di sostegno hanno anche il dna dei genitori francesi non si capisce perchè non dovrebbero essere francesi, ma stiamo scherzando?
Diceva quel Tale “Ma il vostro parlare sia: ‘Sì, sì; no, no’; poiché il di più viene dal maligno.”: che diavolo sono le “madri surrogate”? Tanto per parlar chiaro, eh?!
A proposito, dì un po’, EriKa, visto che dici di essere una donna, ti piacerebbe vendere TUO figlio?
Ma ci possono essere maternità di sostegno anche non a pagamento, cioè solo come aiuto credo.
Comunque io non ho l’ utero ma se lo avessi non potrei mai fare una cosa di questo tipo a pagamento, forse la potrei fare solo nel caso in cui si tratti di amici strettissimi che ovviamente coinvolgano anche me nella crescita del figlio.
Non mi pare sia necessario possedere l’utero per capire che approfittare dell’indigenza di una donna per portarle via il figlio che ha portato nel ventre per nove mesi è un peccato che grida vendetta a Dio.
Tu stesso/a dici che vorresti essere “coinvolta” nella crescita di tuo figlio.
Non ti pare che anche il figlio abbia diritto a conoscere chi l’ha portato nel proprio grembo?
Senza contare che la tanto strombazzata “emancipazione della donna” in questo caso si va a farsi fottere allegramente.
Insomma se questo è il tuo “mondo migliore”…
Questa questione è delicata, non lo metto in dubbio. Comunque l’ opposizione verso i matrimoni fra persone dello stesso sesso non è giusta.
Il fatto è che a te viene detto che il matrimonio è un diritto individuale e se così fosse, semplicemente, avresti anche ragione.
Io non sono un giurista, ma mi par di capire che, al di là delle ideologie il punto focale risieda nel diritto dei figli, che sono la parte più debole e indifesa, ad avere sostentamento ed educazione e col matrimonio due persone stipulano un patto pubblico per assumersi questo impegno socialmente rilevante.
Questo articolo mette in luce come solo ad una analisi molto (troppo) superficiale il matrimonio possa sembrare una questione esclusivamente individuale.
La verità è che il tema matrimonio si trascina dietro tutta una serie di questioni (una di queste l’esplosione del mercato degli uteri in affitto) che lo rendono chiaramente una questione collettiva. Purtoppo queste questioni sono molto più complesse da spiegare rispetto ai semplice slogan lgbt. Questo l’avevano capito perfettamente i nostri padri costituenti che infatti alla famiglia (e in particolare a quella numerosa) hanno dato rango costituzionale.
Questo non signifca che ai gay debba essere impedito di amarsi oppure non sia permesso di assistersi a vicenda in ospedale (tanto per fare un esempio…spesso abusato) oppure che siano tollerabili gli atteggiamenti realmente omofobi. ANZI!!!
Altro discorso è il matrimonio che ripeto non rappresenta un diritto in assoluto.
“non rappresenta un diritto in assoluto” frase non pertinente al diritto del matrimonio ma da utilizzare al contrario per quella serie di privilegi che alcuni vorrebbero in relazione di una non meglio identificata “Libertà di coscienza”…si veda i casi giustamente rigettati dalla Commissione per i diritti dell’uomo
Ecco bravo..dicevo!!! a proposito di analisi superficiali…