Oggi l’Assemblea nazionale francese comincia a discutere la controversa legge Taubira che legalizzerà in Francia il matrimonio e le adozioni gay. Il cosiddetto “Matrimonio per tutti” è stato fortemente criticato dai francesi, che due settimane fa sono scesi in piazza in almeno 340 mila per chiedere al presidente socialista Francois Hollande di tornare indietro sulle sue decisioni e consultare la popolazione. Settimana scorsa, invece, hanno manifestato i francesi che approvano la legge Taubira. Erano in 120 mila, meno della metà rispetto alla “Manif pour tous”.
RECORD DI DISOCCUPAZIONE. Ma oggi sui giornali d’Oltralpe è l’economia a tenere banco. Il Le Monde pubblica un editoriale dove critica l’incapacità del governo francese di affrontare la pesante disoccupazione, che a fine 2012 ha fatto registrare un nuovo record: 3.389.400 persone senza lavoro (un milione in più dell’Italia). Mezzo milione di questi è disoccupato da tre anni. Secondo un rapporto durissimo della Corte dei conti francese del 22 gennaio, la Francia non riesce ad aiutare i giovani e i precari, nonostante un welfare molto oneroso per lo Stato. Per invertire la rotta, spiega Pôle emploi, l’Istituto governativo per la ricerca del lavoro e per il versamento dell’indennità di disoccupazione, ci sarebbe bisogna di una crescita nel 2013 pari all’1,5%.
CRESCITA IRRAGGIUNGIBILE. La soglia dell’1,5% è però ritenuta irraggiungibile dagli analisti francesi. Infatti, per diminuire il deficit del paese al tre per cento del Pil, secondo gli obiettivi presi da Hollande con l’Unione Europea, la Francia dovrà crescere almeno dello 0,8%, rivela il Le Figaro. Questo obiettivo è stato definito sabato dal presidente del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde «straordinariamente ambizioso». Il presidente ha poi affermato che i paesi europei «dovrebbero prendersi più tempo per ristabilire le finanze pubbliche, invece che procedere a tappe forzate», per non intaccare la crescita. Non proprio parole di incoraggiamento, da cui Hollande cerca di «distrarre i francesi» con la campagna sul matrimonio omosessuale, come dichiarato a tempi.it da Stéphane Buffetaut (Partito cristiano democratico).