Leggere Houellebecq nel giorno dell’attentato a Parigi. Ecco perché la nostra resa non frenerà l’avanzata del male
Dicembre 2014, Svezia: colpite tre moschee con ordigni rudimentali da esponenti dell’estrema destra.
Fine dicembre 2014, Francia: appare nelle librerie Sottomissione, l’ultimo libro di Michel Houellebecq. Il sulfureo scrittore francese immagina un futuro prossimo venturo in cui i partiti islamici vincono le elezioni in Francia e gli intellettuali in crisi di mezza età si sottomettono all’Islam al fine di conservare il posto di lavoro portarsi a letto più mogli, specialmente quindicenni in fiore.
5 gennaio 2015, Germania: si svolge a Dresda l’ultima manifestazione del movimento Pergida, che in tedesco è acronimo dell’espressione “Patrioti Europei contro l’Islamizzazione dell’Occidente”. La Merkel, tutti i politici, i vescovi, le comunità ebraiche moltiplicano appelli su appelli contro Pergida, che descrivono come un movimento razzista e nazista che fomenta l’odio verso gli stranieri. Ma in realtà nel “manifesto” del movimento non compaiono mai né la parola “razza” né la parola “identità”. Inoltre, il movimento rifiuta categoricamente ogni bandiera politica, soprattutto bandiere dell’estrema destra xenofoba. Ma insomma, quali sono gli scopi di questo movimento? Semplice: protestare contro l’islamizzazione violenta dell’Europa, chiedere alle autorità di spazzare via cose come i tribunali della sharia e la polizia religiosa, che si moltiplicano come funghi velenosi in tutte le zone a maggioranza musulmana d’Europa.
7 gennaio 2015, Francia: due terroristi islamici fanno irruzione e uccidono dodici persone nella redazione parigina della rivista satirica Charlie Hebdo, nota per avere pubblicato diverse vignette satiriche contro il Profeta e contro i capi dell’Isis.
Ironia della sorte, lo stesso giorno in Italia sul quotidiano Repubblica appare una intervista a Michel Houellebecq (Anais Ginori, “Non odio l’Islam, descrivo la fine dell’Occidente”) in cui lo scrittore osserva: «”La corrente di idee nata con il protestantesimo, che ha culminato nel secolo dei Lumi e prodotto la Rivoluzione, sta morendo. Tutto ciò rimarrà una parentesi nella storia dell’umanità”. L’ateismo, puntualizza Houellebecq, è “perdente” perché “troppo triste”» (le maiuscole sono mie).
Conclusioni: oggi in Europa si contrappongono due “blocchi” principali: il blocco islamico e il blocco occidentale. Mentre il primo continua ad espandersi, il secondo si rifiuta di contrastare l’espansione del primo e quasi la incoraggia. Infatti i principali membri del blocco occidentale ti dicono che anche solo protestare contro l’espansione del blocco islamico significa essere nazisti-razzisti dentro. Intanto i membri più intelligenti del blocco occidentale (fra cui Houellebecq) hanno capito che l’Islam vincerà perché l’ateismo (dominante in Europa) è troppo triste.
Se i philosophes francesi due secoli fa non avessero iniziato l’opera di distruzione della fede cristiana e diffusione dell’ateismo, forse oggi gli europei non sarebbero tristi, saprebbero che la libertà degli islamici finisce dove inizia quella dei non islamici (in altri termini non lascerebbero loro la libertà di fare quello che vogliono) e a chiunque protesta contro lo strapotere dei tribunali della sharia non verrebbe messa attorno al braccio la stella gialla con su scritto: “razzista-nazista”. E intanto i nazisti, quelli veri, quelli cattivi, nel loro piccolo continuano ad espandersi e a fare danni: vedi attentati alle moschee in Svezia.
Se neghi alla gente il diritto di difendersi da stranieri violenti, che magari la notte di Natale si divertono a pestare a sangue inermi coppiette (è successo a Copenhagen lo scorso 24 dicembre, ma i media hanno silenziato la notizia), alla fine la gente perde il senno, diventa cattiva e si unisce ai nazisti oppure si inventa un nazismo fai-da-te, come ha fatto il norvegese Anders Breivik, responsabile della strage di Utoya dell’estate del 2011.
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10 commenti
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Grazie a Giovanna Jacob per l’interessantissimo ,pur relativo ad una situazione molto drammatica,articolo.Condivido del tutto le sue riflessioni.Per quanto riguarda in particolare il movimento PEGIDA, sottoposto in Germania ad un attacco concentrico da parte della stampa, del mondo politico (democristiani ,liberali, socialdemocratici e ultrasinistra)e dei vertici economico-finanziari , voglio solo dire che conoscendo alcuni aderenti a tale movimento,tutta questa campagna di demonizzazione con le solite consunte accuse di”islamofobia”,”razzismo” ,”nazismo”, ecc è una gigantesca montatura ipocrita fino all’inverosimile, in perfetto stile URSS ! Tale movimento è composto anche da estremisti di destra, ma la maggioranza degli aderenti sono comuni lavoratori dipendenti,liberi professionisti,pensionati, casalinghe, studentesse e studenti sia liceali sia universitari, di varie estrazioni politiche.L’unico obiettivo di questo movimento. al quale aderiscono anche cittadini di origine Italiana,Greca,Spagnola,Russa, ecc. è impedire che la nostra Europa diventi un Continente islamizzato.La stessa condanna ,da parte di alcune autorità ecclesiastiche ,Cattoliche e Luterane, è semplice frutto di opinioni personale, forse non ben fondate.Infatti, il Segretario della Conferenza Episcopale,Cardinale Marx, ha invece pubblicamente affermato che non c’è alcun motivo per cui un Cattolico non possa partecipare alle manifestazioni di Pegida.Un movimento vicino alle idee della nostra Oriana Fallaci, quindi lontano anni luce da Hitler e Himmler, come invece vuole farci credere l’apparato di regime tedesco.
A vedere questo povero agente inerme freddato senza pietà, stranamente mi tornano davanti agli occhi le immagini dei metodi “sbrigativi” dei poliziotti di Hollande usati contro i parimenti inoffensivi dimostranti della Manif.
Temevo di aver concluso con un troppo sbrigativo “chi semina vento raccoglie tempesta” il commento in cui forse un po’ troppo provocatoriamente assimilo la repressione di certe manifestazioni pro famiglia all’omicidio a sangue freddo ritratto qui sopra, e pertanto ero ritornato per precisare il mio pensiero.
Ora, francamente, non so più se la frase l’ho censurata io prima o la redazione poi.
Nel secondo caso porgo sentite scuse per la dabbenaggine e ringrazio di aver cassato la frase che, lasciata cadere senza una spiegazione, risultava più che stupida.
Comunque, in sintesi, mi pare si possa dire che chi non si faceva scrupolo ieri di ricorrere a metodi da stato di polizia per reprimere il dissenso, oggi abbisogna di una dose notevole faccia tosta per presentarsi al popolo come paladino del libero pensiero.
Leggo sempre con interesse i suoi pezzi. Mi sembra evidente come gli statolatri occidentali moderni socialisti di nascita abbiano una certa invidia nei confronti degli Stati adottanti la Sharia. L’unica differenza tra questi ultimi ed i moderni stati socialisti è il diverso soggetto da venerare, nei primi Dio stesso nei secondi lo stato. Non mi sembra nuovo questa identificazione Stato= dio. I cari Hegel, Nietzche ed in minore intensità Weber sarebbero d’accordo.
In effetti, la grande e compianta Oriana Fallaci in “La forza della ragione” spiega che fra nazisti e musulmani c’era una corrispondenza di morosi sensi, non solo per la comune volontà di spazzare via gli ebrei dalla faccia della terra. C’era, appunto, anche la comune idolatria dello stato: teocratico per gli islamici, totalitario per i nazisti. E come dico spesso, il totalitarismo è una teocrazia atea.
Inoltre c’è di mezzo anche il darwinismo. Nietzsche e i nazisti avevano tratto dalla teoria di Darwin la legge del più forte: il forte deve togliere di mezzo il debole e impedirgli di riprodursi, perché solo il forte deve riprodursi per il bene della razza. Nietzsche ha scritto pagine molto eloquenti in proposito: “I deboli e i malriusciti debbono perire: primo principio della nostra carità”. Aggiungendo poi che la religione cristiana è la religione dei deboli che invidiano i forti e vogliono impedire loro di prevalere. Se dunque il cristianesimo con il culto della carità verso i deboli e i poveri finisce per gustare la razza (cosa di cui si lamentava pure Darwin in “L’origine dell’uomo”) , invece l’islam è la religione dei forti che opprimono, giustamente per Nietzsche, i deboli.
P: S: mi viene in mente adesso che c’è qualcosa di simbolico nel fatto che la sede di Charlie Hebdo sia vicina alla Bastiglia, simbolo della Rivoluzione dei Lumi. Alla fine del XVIII secolo i giacobini tagliavano migliaia di teste di oppositori politici e religiosi cattolici nel nome della “dea ragione” e oggi la nazione dei giacobini si riempie di tagliateste che credono nel dio unico.
Signora Jacob,
non so le lo hanno già fatto, ma potrebbero accusarla di essere, contemporaneamente, ebrea e razzista: che dovrebbe essere una contraddizione in termini: ma la logica svagata in auge nell’Ue del Pensiero Unico che predispone alla paranoia – vedi ddl Scalfar8 – procede di paradosso in paradosso per restare sempre nel dominio dell’assurdo.
Lei ha ragione non una, ma mille volte: Pegida si limita a dimostrare quello che media, politici e intellettuali tremebondi non vogliono né vedere né sentire: e cioè, che la gente non vuole vivere in un’ Europa da ogni punto di vista stravolta da immigrazione e Islam.
Che il popolo rivendichi e eserciti apertamente autonomia culturale e politica, senza aspettare appelli e parole d’ordine, li delegittima in modo sfrontato. Le falsità che vanno dalal manualisticas scolastica al mondo dell’informazione stanno livelando gli europei di identità per farne degli immigrati a casa loro a tutti gli effetti. E’ un genocidio culturale che si aggiunge a un sui-genocidio demografico inedito, mai visto, senza precedenti storici.
“Uno spettro si aggira per l’Ue. è lo spettro dei popoli europei privi di identità, di sovranità e di libertà.” Diciamolo in faccia a una classe politica e intellettuale che ci considera materiale umano manipolabile all’infinito e disprezza l’idea che possiamo ancora contare e rappresentare qualcosa, che noi non ci facciamo rappresentare né manipolare da loro: dai politici come Renzi e B. alla tenera, morbidissima nullità di un Alfie “Bugs Bunny” Alfano ai vignettisti politicamente ipercorretti solo con l’Islam alla Vauro.
D’accordo su tutto. Comunque non sono ebrea e non ho origini ebraiche.
Stavo per scrivere: buon per lei, che non è ebrea e non ha origini ebraiche – a scanso di equivoci (interessati, sapendo come girano certe teste vuote, tranne che di pregiudizi e paranoie): nemmeno io sono ebreo né ho origine ebraiche. Le dico “grazie” per quello che lei scrive così bene. A “Tempi.it” c’è una libertà che non si respira altrove: specie televisione e radio sono di un piattume/pattume politicamente corretto da asfissia. Ma anche con la stampa non va per nulla meglio: magari, fanno titoli choc come quelli di Libero, ma è per attirare lettori che, poi, vengono mollati nel giro di un paio di colonne al chiacchericcio, in fondo, innocuo, senza portare seri elementi di analisi e di giudizio, al di là delle polemiche immediate, quando va bene. Qui, il confronto è vero: e senza nulla concedere alla retorica che spadroneggia in modo quasi uniforme sui media.
L’educazione è alla base della nostra società (lasciateci nudi ma liberi di educare), infatti , nell’ ultimo libro di Michel Houellebecq Sottomissione il piccolo partito islamico ha il Ministero dell’ Educazione.