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La Germania è il paese che vanta il maggior numero di condanne penali di mogli dei jihadisti dell’Isis che hanno partecipato alla riduzione in schiavitù di donne yazide al tempo del Califfato, proclamato dal loro leader Abu Bakr al-Baghdadi il 29 giugno 2014. L’ultimo caso in ordine di tempo riguarda Nadine K., condannata mercoledì scorso da una corte di Coblenza a 9 anni di carcere per complicità e favoreggiamento in crimini di guerra e genocidio, e per la riduzione in schiavitù di una 22enne yazida irachena della regione di Singar, catturata dall’Isis nell’estate del 2014.
Il massacro dei yazidi per mano dell'Isis
All’epoca i combattenti dello Stato Islamico assalirono la Piana di Ninive e la regione del Singar, che sono parte dell’Iraq settentrionale, compiendo atti di genocidio contro la popolazione yazida, una minoranza religiosa di etnia curda. Ciò causò la morte di cinquemila maschi yazidi, massacrati e seppelliti in fosse comuni, e la riduzione in schiavitù di 6.417...
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