Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – La vigilia e il giorno di Pasqua, siccome i sunniti dell’Isis erano indignati con gli sciiti e Steve Stephens era indignato con la sua ragazza, sono successe cose terribili. D’altronde, le solite cose che bene o male capitano tutti giorni. E meno male che anche questa volta non ci siamo capitati noi. Insomma, quelli là hanno mandato un van imbottito di caramelle per far avvicinare i bambini e stecchirne un centinaio col tritolo. Questo qua ha preso un vecchio per strada e lo ha steso con una pallottola alla testa. Mentre il vecchio, poverino, si riparava col sacchetto della spesa. Morto stecchito senza neanche sapere perché. Diceva intanto papa Francesco in piazza San Pietro: «Se il Signore è risorto, come mai succedono queste cose? Come mai succedono tante disgrazie, malattie, traffico di persone, tratte di persone, guerre, distruzioni, mutilazioni, vendette, odio? Ma dov’è il Signore?».
Anch’io vorrei telefonare al Papa. Ma chi sono io per telefonargli? E allora leggo le sue telefonate. «Ieri ho telefonato a un ragazzo con una malattia grave, un ragazzo colto, un ingegnere, e parlando, per dare un segno di fede, gli ho detto: “Non ci sono spiegazioni per quello che succede a te. Guarda Gesù in croce, Dio ha fatto questo col suo Figlio, e non c’è un’altra spiegazione”. E lui mi ha risposto: “Sì, ma ha domandato al Figlio e il Figlio ha detto di sì. A me non è stato chiesto se volevo questo”. Questo ci commuove, a nessuno di noi viene chiesto: “Ma sei contento con quello che accade nel mondo? Sei disposto a portare avanti questa croce?”. E la croce va avanti, e la fede in Gesù viene giù».
Sì, la fede viene giù. Ma caro Papa, non è che ritorna su perché meditiamo sulle stragi, ci crucciamo per i trafficanti d’armi, invochiamo Dio che per favore faccia un po’ il buono e ci tolga dai piedi un po’ di poveri. Dio nessuno l’ha visto. Ma se Dio è Gesù che ha accettato una morte così, da “capra” direbbe Sgarbi, è perché significa che è proprio bestiale il male che c’è nel mondo. Hai ragione Papa: non ci sono spiegazioni per quello che succede. Non ci sono spiegazioni per una vita che esordisce nel sorriso di un neonato in seno a sua madre e finisce con un malato intubato. Non ci sono spiegazioni per il van che fa strage di bambini né per Steve, una brava persona, «impiegato in un centro per la salute mentale, cura comportamentale e sostegno ai bambini in adozione», che prende e va in giro ad ammazzare per delusione d’amore. È così, come dice il Papa: «Guarda Gesù in croce, Dio ha fatto questo col suo Figlio, e non c’è un’altra spiegazione».
«Maestro, guarda: si è seccato»
Il mondo ci porta da un’altra parte. E noi siamo così pieni di indignazione per l’al di qua che non abbiamo tempo da perdere con un nativo non digitale dell’al di là. Vero. Dio nessuno l’ha visto. E poi potrebbe anche essere che di questo pulviscolo di universo e segmento infinitesimale di secondo millennio e diciassette anni lavorativi che siamo noi, magari succeda quel che è successo a un fico di Palestina. È una delle storie più strane narrate nei Vangeli perché abbraccia la famosa scena di Gesù al tempio di Gerusalemme. Così famosa da impancare generazioni di esegeti in memorabili “scelte per i poveri”, primo comunista della storia, eccetera. Non altrettanto proverbiale è la scena del fico.
Il Vangelo la racconta così: «La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, Gesù ebbe fame. E avendo visto di lontano un fico che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se mai vi trovasse qualche cosa; ma giuntovi sotto, non trovò altro che foglie. Non era infatti quella la stagione dei fichi. Egli disse: “Nessuno possa mai più mangiare i tuoi frutti”. E i discepoli l’udirono. Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio». Dopo di che. «Quando venne la sera uscirono dalla città. La mattina seguente, passando, videro il fico seccato fin dalle radici. Allora Pietro, ricordatosi, gli disse: “Maestro, guarda: il fico che hai maledetto si è seccato”. Gesù allora disse loro: “Abbiate fede in Dio! In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato. Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati”».
Perché la gente va dal Papa? Perché il Papa parla di poveri, malati gravi, mercanti d’armi? Un fico secco. La gente va dal Papa perché anche questa volta gli è andata bene. Ma la prossima no. Ergo. La gente non vuole vivere inutilmente.
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