La copula di Firenze inguaia Renzi. Ma nella Milano di Pisapia se po’ fa?

Di Francesco Amicone
06 Luglio 2012
Se si scopa in pubblico a Firenze è perché Matteo Renzi «pensa a Roma», scrive Goffredo Pistilli, su Italia Oggi. Anche a Milano accade un episodio simile, ma nessuno si scandalizza

Milano come Firenze. Ma Giuliano Pisapia non è Matteo Renzi. «C’è amplesso e amplesso. Politicamente parlando», scrive Goffredo Pistelli sull’edizione odierna di Italia Oggi (“Se si scopa in pubblico a Firenze è colpa di Renzi. A Milano, il sindaco non c’entra”).

Lunedì sera, dietro la basilica di Santa Croce, a Firenze, due britannici si “concedono” sull’asfalto fra i motorini parcheggiati. “Coito non interrotto” da nessuno, come denuncia il sindaco (“bastava telefonare ai vigili urbani”): i due giovani “bischeri” vengono ripresi con i telefonini dai passanti, fra cui due esponenti leghisti, e le foto finiscono sui giornali. Duri attacchi al sindaco “Rottamatore”. Il leitmotiv è sempre lo stesso: Renzi pensa a Roma. La situazione pare drammatica: «Qui non si sa più cosa fare», dice il Priore della Basilica di Santa Croce; «L’amministrazione è impotente», twitta Federico Bussolin, uno dei due giovani padani che hanno mandato le foto ai giornali. Il giorno dopo, a Milano, accade un fatto analogo: alle 19.40, ora di punta, una coppia viene «travolta dalla passione» nei pressi del civico 13 di via Settembrini, vicino alla Stazione Centrale. A differenza di quanto successo a Firenze, ricorda Pistelli, l’episodio non ha scandalizzato nemmeno le opposizioni.

«Le notti bianche, ora hard, di Firenze sono una spina nel fianco per il sindaco Renzi», scrive il giornalista di Italia Oggi. Firenze come altre città «ha un problema con le notti folli di molti giovani». E Renzi non fa nulla per risolverli? Almeno ci prova. Ma quando settimane fa, aveva deciso di non rinnovare i permessi per i tavolini esterni per alcuni pub del centro, i due esponenti del Pd cittadino, e “antirenziani doc”, Patrizio Meccacci e Cecilia Pezza hanno accettato di partecipare a un raduno di protesta contro la decisione del sindaco. È un sospetto molto fondato, secondo Pistelli, che «se il primo cittadino non avesse scelto di essere il Rottamatore del Pd e di concorrere alla leadership di quel partito e del centrosinistra, tanta indignazione gli sarebbe risparmiata».

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