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Ci sono bolle di sapone che, quando scoppiano, lasciano macchie. La bolla nera di questo pazzo marzo 2024 è quella dell’inchiesta Consip, un procedimento penale aperto a Napoli una decina d’anni fa, poi esploso sui giornali con grande fragore, e infine diviso in più rivoli a seconda degli imputati e della geografia dei loro presunti reati.
Il filone centrale dell’inchiesta Consip, che quattro anni fa s’era trasformato in un processo basato a Roma, s’è appena chiuso con una sonora sconfitta dell’accusa: cioè con una raffica di assoluzioni, che riscrive completamente la storia giudiziaria e politica degli ultimi anni. Il tribunale ha riconosciuto la piena innocenza del padre di Matteo Renzi, Tiziano, e dell’ex sottosegretario renziano alla presidenza del Consiglio Luca Lotti. Altre assoluzioni, sempre perché il fatto non sussiste o perché il fatto non costituisce reato, hanno riconosciuto la piena innocenza degli imprenditori Alfredo Romeo e Carlo Russo, dell’ex parlamentare Italo Boc...
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