Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

«La Cina saccheggia il Centrafrica e i militari arrestano me»

Le due settimane "movimentate" del missionario padre Aurelio Gazzera: la devastazione operata dai cinesi, l'arresto, la rivolta popolare, le accuse del premier («è lui il trafficante d'oro!») e la riconciliazione

Leone Grotti
13/05/2019 - 3:00
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

Maltrattato, arrestato e addirittura accusato di essere un trafficante d’oro. Sono state a dir poco movimentate le ultime due settimane per padre Aurelio Gazzera, missionario in Centrafrica dal 1992. Dal 2003 il sacerdote appartenente all’ordine dei Carmelitani scalzi vive nella missione di Bozoum e pochi politici possono vantare di aver fatto tanto per il Centrafrica (ancora teatro di scontri e violenze) e per questa cittadina di 20 mila abitanti nel nord-ovest del paese: una chiesa appena ampliata, un complesso scolastico dall’asilo fino al liceo, frequentato da oltre mille alunni, un orfanotrofio, una scuola per il lavoro femminile, una fiera agricola, una falegnameria e una cassa di risparmio e di credito, l’unica della regione e una delle poche in tutto il paese, che ha già duemila clienti e concede microprestiti per aprire attività commerciali e agricole.

LA CINA DEPREDA IL CENTRAFRICA

L’elenco serve solo a spiegare perché, quando il 27 aprile un gruppo di militari lo ha arrestato, una folla di migliaia di persone è corsa verso gli uffici della Brigade Minière per invocarne la liberazione immediata. Ma la storia va raccontata dal principio, da quando circa due mesi fa il governo ha autorizzato una società cinese ad aprire una decina di cantieri per estrarre l’oro nella zona di Bozoum. Dopo diversi sopralluoghi nei pressi del fiume Ouham, padre Gazzera ha scoperto uno scempio: le sponde e il greto devastati, il fiume preziosissimo per la popolazione inquinato, il corso d’acqua deviato, con il rischio di inondazioni durante la stagione delle piogge. Il governo aveva promesso di verificare che i cinesi rispettassero l’ambiente, ma non è stato fatto nulla.

Così il 27 aprile padre Gazzera si è recato nuovamente nei pressi di un cantiere per scattare delle foto ed è stato arrestato da un gruppo di militari. «Mentre a Bozoum non c’è neanche un militare per garantire la sicurezza della popolazione», racconta il missionario a tempi.it, «i cinesi hanno a disposizione 50 militari. Mi hanno sequestrato il cellulare, la macchina fotografica e l’automobile e guidando la mia auto a tutta velocità mi hanno riportato a Bozoum negli uffici della Brigade Minière, che supervisiona le estrazioni minerarie».

LEGGI ANCHE:

I giornali iraniani parlano dell'accordo tra Iran e Arabia Saudita mediato dalla Cina

«Ecco perché Arabia Saudita e Iran si affidano alla Cina»

19 Marzo 2023
Il sovrintendente del dipartimento di polizia per la sicurezza nazionale, Steve Li, con il libro incriminato a Hong Kong

Hong Kong introduce lo psicoreato

18 Marzo 2023

L’ARRESTO E LA RIVOLTA POPOLARE

Riconoscendo l’automobile e intuendo che qualcosa non andava, gli abitanti di Bozoum si sono assiepati attorno agli uffici chiedendo la liberazione di padre Gazzera. «I militari non sapevano che cosa fare e alla fine è arrivato il procuratore della Repubblica, che mi ha liberato». Tornato alla missione, che si trova in cima a una collina, non ha avuto neanche il tempo di riposarsi che ha visto una colonna di fumo nero alzarsi dal centro della città. «La gente era agitata e al limite della sopportazione, perché digerisce male la presenza dei cinesi», spiega. «Il governo aveva imposto alla società di estrazione di costruire a Bozoum una scuola, un dispensario e alcuni pozzi. Invece non hanno fatto nulla. I cinesi, che sanno chi corrompere nel governo, si comportano in modo arrogante e nessuno può protestare con le autorità senza essere immediatamente zittito».

Il fumo nero proveniva dalla carcassa bruciata di un’auto della società cinese, «capitata in città al momento sbagliato». Era in corso una manifestazione, barricate dappertutto. «Ho provato a calmare la folla e c’ero quasi riuscito quando è arrivata una macchina carica di militari. Spaventati dalla gente, hanno fatto marcia indietro ma prima di andarsene hanno sparato sulla folla, anche ad altezza d’uomo. Per fortuna che i militari del Centrafrica sono così poco formati che non sanno sparare e sono riusciti a non uccidere nessuno. È stato un miracolo».

LE INCREDIBILI ACCUSE DEL PREMIER

La notizia dell’arresto e della liberazione di padre Gazzera, conosciuto in tutto il paese, ha fatto scalpore. Ne hanno parlato le radio nazionali e la vicenda è arrivata in Parlamento dove è stata posta in proposito una domanda al neopremier Firmin Ngrébada. «Lui ha risposto in modo durissimo, ha negato che ci fossero danni ambientali nella zona e mi ha accusato addirittura di essere un trafficante d’oro, invidioso dell’arrivo dei cinesi perché la loro attività mi avrebbe privato del monopolio del traffico. Io mi sono limitato a negare ma si tratta di accuse gravi che potrebbero pregiudicare la mia presenza in Centrafrica».

Quando il 30 aprile la radio ha ripreso le parole del premier, la popolazione di Bozoum è tornata sul piede di guerra, tentando di assaltare i cantieri dei cinesi. Padre Gazzera è riuscito a fermarli e lunedì si è diretto a Bozoum per incontrare il primo ministro, affiancato dal vescovo di Bouar e dalla principale autorità del paese, il cardinale arcivescovo di Bangui, Dieudonné Nzapalainga. «Di solito uso l’automobile per percorrere i 380 km che separano Bozoum da Bangui, ma volevo evitare i militari perché in ballo ci sono decine di milioni di euro e ci mettono poco a farti fuori».

L’ACCORDO DI PACE NON FUNZIONA

La riunione con i responsabili del governo è andata «abbastanza bene»: il premier alla fine del colloquio ha ritirato le accuse, promettendo di inviare una nuova commissione di controllo a Bozoum per verificare l’operato dei cinesi, per assicurarsi che costruiscano quanto promesso e che assumano «qualche abitante del luogo».

Nonostante le rassicurazioni, padre Gazzera si dice preoccupato: «Questa è gente che non scherza, non si fermano certo davanti a un frate. Sono contento però perché so di aver fatto la cosa giusta e tante persone mi hanno ringraziato. Il problema della corruzione è enorme e le immense risorse del Centrafrica dovrebbero arricchire la gente, non le società straniere. Come Chiesa faremo qualcosa, bisogna partire dall’informazione».

Il nuovo governo è nato a febbraio dopo gli accordi di pace di Khartoum tra le autorità politiche e 14 gruppi armati che ancora controllano circa l’80 per cento del territorio. Nell’esecutivo sono entrati membri delle milizie, i cui leader sono stati posti in diverse parti del Centrafrica a capo delle forze di sicurezza miste che dovrebbero garantire la stabilità. La decisione ha inquietato molti centrafricani, sopratutto nella diocesi di Alindao, e anche padre Gazzera ha molti dubbi: «L’integrazione delle milizie è una cosa gravissima», conclude. «Ma ormai l’accordo è stato fatto e il governo ha dimostrato di rispettarlo, mentre le milizie ancora non hanno fatto i passi giusti. Non ci resta che sperare in un miglioramento. Purtroppo, come dimostra la mia disavventura, il governo non è abituato a ricevere critiche, si sente in diritto di fare ciò che vuole».

@LeoneGrotti

Tags: Cina
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

I giornali iraniani parlano dell'accordo tra Iran e Arabia Saudita mediato dalla Cina

«Ecco perché Arabia Saudita e Iran si affidano alla Cina»

19 Marzo 2023
Il sovrintendente del dipartimento di polizia per la sicurezza nazionale, Steve Li, con il libro incriminato a Hong Kong

Hong Kong introduce lo psicoreato

18 Marzo 2023
L'impianto di batterie elettriche della Catl (Cina) in Germania

L’invasione cinese dell’Europa parte da Germania e Ungheria

17 Marzo 2023
La Cina media tra Iran e Arabia Saudita

L’Arabia Saudita sceglie la Cina (e non gli Usa) come mediatore con l’Iran

15 Marzo 2023
Polizia a Hong Kong

Hong Kong. Dopo gli attivisti, il regime arresta i loro familiari

14 Marzo 2023
Xi Jinping eletto per la terza volta presidente della Cina

La lunga marcia di Xi Jinping per diventare imperatore della Cina

11 Marzo 2023

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»

Emanuele Boffi
14 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    La grande chance offerta dall’incontro Landini-Meloni
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Quei cattolici popolari in difesa della (vera) lotta operaia e contadina
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ancora sull’unità in politica (con arrabbiatura)
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023
Foto

Karabakh. Il conflitto invisibile. Cosa sta succedendo alla popolazione dell’Artsakh

28 Gennaio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist