Donna, di colore e con le idee chiare. Kemi Badenoch fa già impazzire la sinistra inglese

Di Piero Vietti
05 Novembre 2024
La nuova leader dei Conservatori britannici è anti woke, pro Brexit, chiama i trans "uomini", critica le cure di genere, dice che l'Inghilterra non è razzista, difende l'Occidente e Israele. E i progressisti si scoprono di colpo misogini e razzisti
Kemi Badenoch Partito Conservatore
La nuova leader del Partito conservatore britannico, Kemi Badenoch, durante il suo primo discorso dopo la nomina, lo scorso 2 novembre (foto Ansa)

Nei giorni in cui le attenzioni dei media di tutto il mondo sono fagocitate dal voto per il prossimo presidente degli Stati Uniti, non molti si sono accorti che il Partito conservatore britannico ha scelto un nuovo leader. La notizia di per sé dovrebbe interessare al massimo gli elettori britannici e gli appassionati di politica estera – i Conservatori hanno perso le ultime elezioni e sono all’opposizione – se non fosse che a prendere il posto di Rishi Sunak, sfortunato ex primo ministro britannico succeduto a Boris Johnson nel momento peggiore possibile, è stata Kemi Badenoch.

Chi è Kemi Badenoch

Nata a Londra da genitori nigeriani nel 1980, Badenoch è parlamentare dal 2017 ed è già stata più volte ministro. Oltre a un’importante esperienza politica, la nuova leader conservatrice ha due caratteristiche che agli occhi dei progressisti dovrebbero renderla praticamente inattaccabile: è donna e di colore.

Eppure a sinistra, invece di celebrare l’ascesa meritocratica di una donna che pur essendo nata in Inghilterra si sente immigrata di prima generazione (ipse dixit), sono «usciti di testa», come ha notato Brendan O’Neill su Spiked subito dopo la sua vittoria. Si sa, ai paladini di donne e immigrati piacciono solo le donne che chiamano donne i trans e gli immigrati che si sentono oppressi dal razzismo sistemico della società britannica. Kemi Badenoch non è nulla di tutto ciò, anzi.

Badenoch sa che cosa è una donna

Ammiratrice di Roger Scruton e Thomas Sowell, la nuova leader del Partito conservatore britannico è una che è solita chiamare le cose con il loro nome: ha più volte dichiarato che bisogna «proteggere gli spazi delle donne» dalla presenza degli uomini, ha criticato chi si identifica in una donna senza esserlo dicendo che non va bene che ci siano «stupratori rinchiusi in prigioni femminili» o «uomini che praticano sport femminili», e che bisogna essere liberi di dirlo senza la «paura di essere accusate di transfobia».

Critica le cure di genere sui minori ma difende i diritti degli omosessuali più di tanti laburisti, dice che la Gran Bretagna non è razzista ma che anzi è «il miglior paese in cui essere neri», mandando ai matti chi, in nome del passato colonialista britannico, vorrebbe riscrivere la storia autoflagellandosi. Ha il coraggio di dire che «non tutte le culture hanno valore uguale», ridicolizzando la retorica della diversità che sarebbe buona in quanto tale, si è apertamente schierata con Israele dicendo che «non si può stare con Hezbollah e con Hamas», e li ha chiamati «i cattivi». Ha criticato la cancel culture, l’eccesso di potere delle Big Tech, difeso la Brexit, è dichiaratamente anti woke. È naturale che non possa piacere a sinistra, o almeno a questa sinistra che ha fatto della battaglia ideologica e fuori dalla realtà per le minoranze il proprio vessillo (vero Kamala Harris?).

«Divisiva» e «cattiva», la sinistra contro Badenoch

Per il Guardian è “divisiva”, per il New European “cattiva”, nel Labour addirittura c’è chi dice che sia «la faccia nera del suprematismo bianco». Insomma, non importa che tu sia la prima persona di colore a capo di un grande partito britannico, che tu sia donna figlia di immigrati e sia arrivata al potere per i tuoi meriti: se non sei di sinistra tutto questo non conta.

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«Alcuni a sinistra sembrano quasi pensare di avere la proprietà morale sulle persone appartenenti a minoranze etniche», ha scritto ancora O’Neill, questa volta sullo Spectator, «da qui la loro rabbia sputacchiante quando qualcuno di loro “tradisce la propria razza” e sostiene i Tories». Curioso che a parlare della “faccia nera” di Badenoch siano da una parte gli estremisti di destra, e la cosa non stupisce, e dall’altra proprio quelli che fanno della lotta al razzismo una loro bandiera. A dimostrazione che donne e neri vanno bene solo se la pensano in un certo modo. Chi sarebbero i misogini e i razzisti?

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1 commento

  1. CESARE ORSINI

    Daccordissimo! Basta con le ipocrisie suicide di certa “cultura”

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