Islam e integrazione, dal Belgio un’idea nuova: «Vietare tutti i simboli religiosi»

Di Leone Grotti
26 Novembre 2015
Deputato dei riformatori rilancia la soluzione laicista: via velo islamico, kippah e croce. «Guai a fare distinzioni, la convivenza passa dalla neutralità assoluta»
epa05040858 A Belgian soldiers observes the platform of a Brussels' metro station following the terror alert level being raised to 4/4, in Brussels, Belgium, 25 November 2015. Regular life began to return to Brussels on 25 November as schools reopened and underground train services partially resumed, despite the city remaining under maximum terrorism alert in the wake of the November 13 attacks on Paris. The Belgian capital has been under security alert level four since 21 November, due to what Belgian Prime Minister Charles Michel described as a 'serious and imminent threat.' EPA/LAURENT DUBRULE

Francia e Belgio non hanno in comune solo attentati, allerta terrorismo e interi quartieri dove comandano gli islamisti. Anche il laicismo è una caratteristica che sempre di più unisce i due paesi. Così, dopo gli sproloqui laicisti dell’Associazione dei sindaci francesi, in seguito alla strage di Parigi anche Bruxelles cerca di non essere da meno.

«VIETARE TUTTI I SIMBOLI RELIGIOSI». Philippe Knaepen, deputato vallone del Movimento riformatore (Mr), primo partito francofono del Belgio, ha dichiarato a Rtbf.be che perché la convivenza abbia successo e tra i cittadini ci sia vera uguaglianza, «è necessario vietare tutti i simboli religiosi nello spazio pubblico». Il deputato è pronto a presentare una mozione in Parlamento: «Il dibattito deve essere aperto. (…) Io credo che la convivenza, domani, passi dalla neutralità assoluta nei luoghi pubblici. Nelle moschee, nei templi, nelle chiese e a casa ognuno faccia quello che vuole».

«NESSUNA DISTINZIONE». Per Knaepen «se si vieta di portare simboli religiosi per strada, non ci saranno più barriere tra le persone. È l’avvenire della nostra società. È questo il motivo per cui lancio questo sasso nello stagno del dibattito». Via dunque il velo islamico, la kippah ebraica e anche la croce cristiana. Inutile chiedere di non generalizzare, argomentando che le religioni non sono tutte uguali, perché il deputato ha una risposta per tutto: «Non bisogna fare nessuna distinzione perché se si comincia a distinguere, si fa un primo passo sbagliato. Quando ero vice borgomastro a Pont-à-Celles, sono rimasto scioccato dal fatto che un funzionario comunale portasse una croce attorno al collo».

NEUTRALITÀ A SENSO UNICO. Spazzare via con un colpo di spugna la storia e la cultura di un paese, chiedendo allo stesso tempo a chi lo abita di censurare una parte fondamentale della propria identità quando si trova in pubblico, è dunque per il Belgio la migliore risposta al terrorismo islamico. Si può vivere insieme solo se si è tutti vuoti, sembra suggerire il deputato, che rivendica la «neutralità assoluta» solo in campo religioso, perché per quanto riguarda aborto, eutanasia, matrimonio gay, fecondazione eterologa, utero in affitto e via dicendo il Belgio è schieratissimo.

«NICHILISMO NON UNISCE». La soluzione prospettata da Knaepen non solo non offre una risposta ai problemi del paese, ma peggiora le cose. «L’integralismo laico è il miglior alleato degli integralisti islamici», ha dichiarato a tempi.it il sacerdote francese Pierre-Hervé Grosjean. «I media si domandano come dei giovani francesi possano partire per la Siria, rischiando la loro vita, a combattere per lo Stato islamico. E non si accorgono che parte della risposta è in questo vuoto spirituale nel quale facciamo crescere i nostri giovani. Chi risponderà alla loro sete di assoluto, al loro bisogno spirituale? Di certo non il nichilismo, la denigrazione permanente delle religioni o l’odio verso la propria cultura e identità. Queste cose, insieme al relativismo morale, non hanno mai portato felicità né costruito una civiltà né tantomeno unificato un paese».

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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51 commenti

  1. Menelik

    Dalla sequenza di alcuni post ho capito che ne sono stati cancellati altri, presumibilmente di troll o di tono aggressivo.
    Complimenti alla Redazione.

  2. Lucia

    È la conferma che la libertà religiosa =tutte le religioni sono uguali=nessuna religione.Avevano ragione i Papi che condannarono la libertà religiosa.

    1. SUSANNA ROLLI

      Non riusciranno ad estirpare la fede dai cuori, questo è garantito…Bibbia insegna.

  3. Cisco

    “Nelle moschee, nei templi, nelle chiese e a casa ognuno faccia quello che vuole”

    Come no: e se uno in moschea inneggia all’ISIS e recluta giovani per organizzare attentati, che fa il Nostro, gli dice “ok, basta che non vi fate vedere in pubblico”? O quale alternativa gli darebbe, aver fede in Francois Hollande e nella sua République? Questa gente è fuori dal mondo se pensa di eliminare il terrorismo eliminando le identità culturali e religiose, che sono al centro del desiderio dell’uomo di trovare una risposta alla sua esisitenza, che nessuno Stato o forma politica potrà mai dare.

  4. angelo

    Beh, a questo puntoi perchè non vietare anche tutti i simoboli “civici”, come monumenti, statue, palazzi, feste…
    Anche tutte queste cose non sono “neutre”, ma manifestano delle precise religioni, benchè “laiche”. Anche cho nega una religione, sostiene una religione. Come chi nega un colore, ma non può fare a meno di sostenerne un altro. Perchè l’ assenza di colore non esiste

    1. filippo81

      A sto punto vanno vietati anche piramidi, triangoli, compassi.grembiulini, foto di vips che coprono un solo occhio,.ecc…tutte cose che sono segni di una diffusa”religione” laica che tutti sappiamo !Povero Belgio, che finaccia, ragazzi !
      .Però fanno bene ,anche perche la maggioranza dei terroristi e dei fondamentalisti presenti in quel Paese sono Cattolici,Ebrei, Buddisti,Scintoisti, vero onorevole knaepen ?

    2. Come se poi i daesh si battessero per imporre delle mezzelune su tutti gli edifici del Belgio e non per sottomettere i (pochi) cristiani ed ebrei rimasti ed uccidere e convertire tutti gli altri… Complimenti Bruxelles, sono proprio questi atteggiamenti a favorire l’insorgere dell’integralismo (specie quello islamico) e della sfiducia nei confronti dei governi; possibile che i governanti (laicisti) non riescano a comprendere che la religione, specie quella cristiana, non è un tratto detestabile di una società, da denigrare e punire in ogni modo, bensì la base su cui si sono sviluppati certi valori dell’Occidente (altri, molto più recenti, sono disvalori nati dalla sua negazione e quindi indirettamente legati ad essa, peraltro, ma non è sede per approfondire) e che laicità non è sinonimo di ateismo di stato? Possibile che non capiscano che se si toglie tutto rimane solo il vuoto e non la tanto decantata “società laica”, che nei termini da loro proposti peraltro non può esistere, e che il vuoto è fatto per essere riempito da fanatici che non avranno timore ad imporre le loro leggi ed usanze? Questa gente proprio non lo capisce, non può capirlo e non può t, e quando succederà un nuovo disastro, invece di fare autocritica, accuserà indirettamente i cristiani invece dei responsabili.

      1. “[…] e non può tollerarlo”, seconda riga; purtroppo la finestra di testo si è “mangiata” una parola.

    3. Bob

      Ma “religione laica” non è un ossimoro?
      Cosa significa per te la parola “religione”?

      1. Filippo81

        Non è un’ossimoro , Bob, è’ un’ossimoro secondo i canoni dell’ideologia dominante,comunque dettagli a a parte sai benissimo a cosa mi riferisco quando parlo di “religione laica”,è questo ciò che conta.

        1. Bob

          Ti ho capito ma non sono d’accordo.
          La religione è, per certi versi, la sottomissione a regole e autorità religiose e l’accettazione acritica di dogmi e idee per pura fede.
          La laicità è l’opposto.
          Dire che la laicità è una religione è cercare di inserite una filosofia di pensiero dentro ad uno schema che non le appartiene.

          Questo IMHO, non pretendo che tu sia d’accordo con me (non reputo le mie idee “verità divine”).

          1. To_Ni

            Se devi parlare di religione non devi spararti il solito pensiero preconfezionato: “sottomissione a regole e autorità religiose e l’accettazione acritica di dogmi e idee per pura fede”. Parli come una che descrive un vino (rinomato) senza averlo mai assaggiato. Sai cosa è la fede, come esperienza, per un cattolico?
            Comodo dire che la laicità è l’opposto quando si crea un sistema che mira a sterilizzare le idee di tutti per renderle insignificanti ma compatibili. Come dice Xyzwk, (che spesso ti toglie “le parole di bocca”) per i valori perché ognuno “ha i suoi e non ne esistono di migliori o peggiori”
            Tradotto: i valori di chi offre gratuitamente la propria vita al servizio degli ultimi (malati, poveri ecc) valgono come i valori di chi trascorre la giornata davanti alla tv alla ricerca di programmi insulsi.

            E questa sarebbe la tua non accettazione “acritica”?

          2. To_Ni

            …per i valori:* ognuno …

          3. Bob

            Bhe, se Xyzwk sostiene che tutti i valori sono uguali, allora non sono d’accordo con lui/lei.
            Però ritengo che non è affatto necessario fate riferimento ad un sistema religioso per avere sei valori.

            Poi dovrei capire in che contesto lo ha detto.

          4. To_Ni

            Bob,
            il mio richiamo a Xyzwk è stato accidentale (torno su lei/lui in seguito) e non il punto del mio discorso. Il senso del mio dialogo con te ha un’altra finalità . Io ho marcato che l’odierna società “tollerante” si basa su un apparente accettazione di tutti i valori, ma imponendo la condizione che tutte hanno lo stesso valore. Cosa che per me non è solo innaturale, ma qualcosa di simile alla vivisezione. I valori non sono opinioni che vanno e vengono, ma sono convinzioni, quindi qualcosa di radicato nella propria persona con tutto ciò che questo comporta, inclusa l’espressione pubblica. Questo vale per tutti (qualsiasi religione) e lo Stato deve garantire tale libertà (essere ciò che si è) garantendo da soprusi e prevaricazioni nei confronti di altri.
            Ogni persona ha diritto a ritenere di essere nel giusto in ciò che crede se non vuole essere un alienato che ritiene di vestire un abito che può essere facilmente dismesso. Deve credere anche che le sue idee sono più giuste di altre, e non sullo stesso piano. Ne vale del suo senso dell’integrità.
            Pure io ritengo che per avere dei valori non bisogna credere in Dio. Credo che si può essere delle buone anzi, ottime, persone se obbedisci alle leggi della propria umanità. La Chiesa questo lo ha sempre saputo (lettera ai Rm 2 , 14-15) . Ma ribadisco, oggi non siamo a questo, ma all’idea dell’estrema malleabilità dell’uomo, alla riduzione ad un foglio bianco su cui la “cultura” (sentimenti e le opinioni dominanti … chissà come indotti) riscrivono l’uomo a piacimento.

          5. Bob

            Ciao To_Ni.

            Non capisco allora un punto del tuo pensiero.
            Tu dici che le persone hanno il diritto di avere dei valori e di vederli riconosciuti pubblicamente (ho un po’ riassunto, spero di non aver travisato).
            Quindi perché sei contrario al matrimonio gay?
            Per queste persone il loro amore è un valore (se sei sposato penso che tu possa capirlo), e chiedono che venga riconosciuto pubblicamente.

            Quindi o il discorso che fai è cattolicocentrico (esistono solo i valori cattolici e tutti devono adeguarsi) o c’è qualcosa che non torna.

          6. To_Ni

            Strano Bob, il tuo non capire ti proietta in un mondo che somiglia a quello di Alice. Certo, non ti ho aiutato usando le parole infelici “riconosciuti pubblicamente ” dato che io intendo la possibilità di esprimere in pubblico, sul posto di lavoro ecc, ciò che credo e non, come auspica qualche amico tuo, solo nel segreto di una cameretta.
            Non sei stato attento dato che con me hai parlato mille volte ed anche in questa discussione potevi dedurre che quando dico che non tutti i valori sono uguali (perché ne esistono migliori e peggiori) questo si traduce, anche, nella mia contrarietà contro una barbarie come il “matrimonio gay” ed il conseguente “diritto d appropriarsi di bambini”. Ma questo mio pensare non intende negare a nessuno il diritto a fare le proprie “battaglie”om mettere la polizia in camera da letto.
            Ma forse tu pensi che ogni desiderio, espresso da qualsiasi gruppo, deve essere accolto? Facciamo sposare padre e figlie se ce lo chiedono? Due fratelli? madre e Figlio? Una donna che vuole avere 4 mariti? (perché se il principio del diritto negato vale per i gay, deve valere per ognuno. O no? Ma se è no mi devi dire il perché)

            Dedurrai altre i che quando persisti nel dubbio che trattasi di “cattolicentrico”, che traduci in “esistono solo i valori cattolici e tutti devono adeguarsi”, lasci l’amaro in bocca perché insisti nel non voler capire. Se lo desideri torniamo su questo punto.

            PS:Ma quanto somigli a Xyzwk … due gocce d’acqua.

          7. Bob

            Ciao To_Ni.
            Anche tu non capisci quello che dico, la cosa è reciproca.
            Non puoi sostenere che tutti hanno diritto a vedere rispettati i propri valori (purché compatibili con la convivenza civile) e al contempo sostenere che i tuoi gli unici veri e quindi devono essere imposti a tutti.

            Ps: anche tu somigli molto a Susanna e Emanuele, stesse idee e stessi concetti: siete sicuri di essere persone diverse?

            PPS: scherzo, ma è per farti capire quanto sua fastidiosa sta storia del multinick.

          8. To_Ni

            Tu non capisci la cosa più grave: che io non sostengo che devono essere imposti a tutti. Dove l’ho scritto?
            Diversamente rovo legittimo che per me i miei valori contano più di quelli degli altri. Tu hai diritto di fare altrettanto. Il resto è confronto leale e civile.

          9. To_Ni

            segue un post in moderazione.

            Caro Bob,
            ti ringrazio di avermi dato l’opportunità di rendere giustizia a Xyzwk e al suo portentoso pensiero.

            Mi chiedi del contesto e non mi dilungo (e lei/lui se legge può intervenire e puntualizzare) prendendo solo tre tra i più significativi:

            In una circostanza ha detto che la il lavoro di un prostituta ha la stessa dignità di quella di una donna che lavora in una fabbrica.

            Su una bellissima metafora di Gabriele di un aquila confusa che si sente un pollo e che mangia vermi commenta “Raggiungere il sole o mangiare il vermicello sono solo strumenti per arrivare alla felicità.” (Leggi di Più: Papa Francesco: grande discorso in Molise), Capito? No?

            La frase “Ognuno ha i suoi (valori) e non ne esistono di migliori o peggiori. Convivere significa rispettare i valori del prossimo anche se non si condividono!” integrala nel contesto di quello che già ti ho scritto ed inseriscilo dove meglio credi.

            PS: Cstei parla di amore, pari dignità uomo donna, difende le donne ecc… meglio avere nemici che amici così.

          10. Cisco

            @Bob

            Forse questa è la tua idea di religione. Ma le religioni non sono tutte uguali, e il cristianesimo è un metodo di conoscenza che si basa sul “sottomettere la ragione all’esperienza” (come diceva Jean Guitton), non a regole astratte. L’autorità in senso cristiano è ciò che permette alla coscienza di essere autentica, cioè di paragonare i propri bisogni con la realtà.

          11. Bob

            Non mi è chiaro come si possa fare a “sottomettere la ragione all’esperienza” e credere contemporaneamente ai dogmi.
            Ragione e esperienza sono in antitesi alla fede.
            D’altronde una delle maggiori prove di fede non è forse quella di fare qualcosa senza capirne il motivo ma “fidandosi” cecamente delle leggi di Dio?

          12. To_Ni

            Bob
            “Ragione e esperienza sono in antitesi alla fede.”
            Affermazione impegnativa, forse dovresti sostenere meglio “l’antitesi”. Dico, qualche concetto più articolato. Altrimenti non e chiaro a te, ma neanche a chi ti legge.

          13. Bob

            Beh. Potremmo partire dalla risposta di Cisco su come si conciliano dogmi, ragione e esperienza.

  5. paolo

    E’ ragionevole pensare che lo stato non possa assumere una fede religiosa, magari lo facesse!
    Ma non è ragionevole che faccia una fede della propria laicità, della estraneità a un pensiero più alto.

    1. SUSANNA ROLLI

      Spera pure che il Belgio abbia un sussulto d’orgoglio….

    2. SUSANNA ROLLI

      @ Paolo

      E sarebbe i lpensiero più alto?

  6. VFM

    Mi rivolgo a voi, lettori. Non abbiate il timore di chiamare smidollati i guardiani del laicismo sfrenato anti simbolista. Falsi laici perché in realtà disdegnano spudoratamente la religione cristiana, pilastro di dignità… Spero che il Belgio, già pesantemente secolarizzato, abbia un sussulto d’orgoglio e rigetti simili proposte che di fatto limitano la libertà religiosa eliminando quel poco che di cristiano è rimasto in quel Paese. Un popolo che vieta l’ostentazione di tutti i simboli religiosi, per colpirne solamente uno, la croce, è semplicemente viscido e pericoloso.

    1. SUSANNA ROLLI

      Spera pure che il Belgio abbia un sussulto d’orgoglio….

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