È cominciato a Baghdad il primo Sinodo della Chiesa cattolica caldea convocato dal nuovo patriarca Louis Raphaël I Sako. Il patriarca ha messo all’ordine del giorno le nomine di vescovi nelle numerose sedi episcopali caldee rimaste vacanti in Iraq, in Medio Oriente e nei Paesi occidentali; la formazione dei sacerdoti; la stesura definitiva di un “Diritto proprio” della Chiesa Caldea da sottoporre al consenso della Sede apostolica e l’aggiornamento e l’armonizzazione dei riti liturgici celebrati in maniera non uniforme nelle varie diocesi.
FUGA DEI CRISTIANI. Tra i punti fondamentali che verranno affrontati nel Sinodo, c’è quello della fuga dei cristiani dall’Iraq a causa dell’instabilità politica e delle persecuzioni. Lo scopo è prendere misure concrete per incoraggiare i cristiani a rimanere nella propria terra d’origine o a farvi ritorno. Come dichiarato dallo stesso patriarca, eletto il 31 gennaio scorso, a tempi.it «a volte l’Occidente facilita la fuga dei cristiani. Molti comprano un visto con migliaia e migliaia di dollari, vanno via ad abitare in terra straniera dimenticandosi della loro tradizione, della loro terra, perdendo gli amici, la famiglia e anche la fede. È molto brutto. La comunità internazionale invece di spendere soldi per fornire loro abitazioni all’estero, dovrebbe investirli qui per fare progetti educativi e migliorare la vita di chi vive nella miseria. Ci servono infrastrutture, alloggi, scuole. Noi non vogliamo andarcene dall’Iraq, non vogliamo restare in pochi per essere una presenza simbolica».