Interrogazione parlamentare sulla lettera di Antonio Simone
Interrogazione al Ministro della Giustizia
I sottoscritti Deputati premesso che:
– sulla edizione on line della rivista Tempi in data 11 luglio 2012 è stata pubblicata una lettera “venticinquesima”, inviata alla stessa rivista da Antonio Simone, detenuto da tre mesi nel carcere di San Vittore a Milano
– in tale missiva Simone dichiara «sono in carcere da tre mesi perché per i PM non dico “tutto”, cioè non confermo le loro ipotesi accusatorie… sono istigato continuamente a dire il falso (cioè che ho corrotto qualcuno)… La mia vita resta l’ultima arma disponibile per denunciare i metodi staliniani di odio politico che i PM usano in questo caso… Tutto questo perché non accuso Formigoni, né Lucchina e altri funzionari della sanità?»;
– tali preoccupanti, se non inquietanti, affermazioni dettagliate mostrano, nella lettera del Simone, uno spaccato incompatibile con le più elementari regole del processo e della giustizia penale; è pertanto necessario verificare la fondatezza di tali affermazioni per evitare anche il rischio più remoto che si possa riproporre, a venti anni di distanza da “Mani pulite”, il fenomeno dell’uso della custodia cautelare in carcere come strumento deviante di acquisizione della prova;
si chiede:
che il Ministro della Giustizia promuova gli opportuni accertamenti in ordine alla fondatezza della narrazione di Antonio Simone e assuma tutte le iniziative del caso, non esclusa una ispezione, tese al rigoroso controllo del più corretto esercizio del potere di indagine nel necessario bilanciamento con il diritto di difesa e nel rispetto della persona previsto dagli articoli 24, 25 e 27 della Costituzione e si chiede inoltre al Ministro di conoscere i dati relativi al numero ed alla durata dei procedimenti di custodia cautelare carceraria anche in riferimento agli esiti finali dei procedimenti giudiziari.
ON. COSTA
ON. SISTO
ON. TOCCAFONDI
ON. VELLA
ON. JANNARILLI
ON. DI CATERINA
ON. G. ALFANO
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3 commenti
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Quanto è successo, per un giorno, nella caserma Diaz di Genova è paragonabile a quel che succede OGNI GIORNO nelle nostre carceri. La differenza è che gli abusi nelle carceri vengono fatti usando la legge.
Tutta la mia solidarietà a Simone e Farina.
Il sacrificio di Simone e le nostre preghiere stanno per avere una risposta. Se c’è da muoversi per Antonio io ci sono.