Inchiesta sulle coop rosse. Tocca difendere Massimo D’Alema, o quasi

Di Emanuele Boffi
31 Marzo 2015
Ancora una volta il nome di un non indagato finisce agli atti e quindi sui giornali. L'ex presidente del Consiglio si difende, ma ci tiene a non essere paragonato a Lupi

Pd: D'Alema, partito personalista e carico di arroganzaOggi i quotidiani danno notizia di una nuova inchiesta su presunte tangenti a proposito di appalti che riguardano la metanizzazione di alcuni comuni di Ischia. Secondo i pm, il sindaco Giuseppe Ferrandino avrebbe intascato una tangente dalla cooperativa rossa Cpl Concordia. Il primo cittadino, con altre nove persone, è stato arrestato. Fin qui, le ipotesi della procura, e vedremo come andrà a finire. Ma ciò che non torna, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, è la modalità con cui viene resa nota l’indagine che, ancora una volta, usa dei giornali e delle intercettazioni per mettere nel ventilatore la famosa materia.

L’UOMO DI RENZI. D’Alema, dicevamo. L’ex presidente del Consiglio non è indagato. Eppure il suo nome è «citato» nelle intercettazioni. E tanto basta perché finisca nei titoli dei giornali. Ricorda qualcosa? È il solito metodo di buttare là un nome noto per capire “il contesto” e “il clima”. A far riflettere – in primis Matteo Renzi – dovrebbe essere un particolare: tra i nomi che vengono pubblicati, maliziosamente “en passant”, c’è anche quello di Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del consiglio e suo uomo di fiducia. Un messaggio in tempi in cui si parla di leggi sulle intercettazioni?

WOODCOCK FLOP. C’è un altro aspetto che non può non essere preso in considerazione. Il pm che ha condotto le indagini è John Henry Woodcock, «il persecutore di vip che fa solo flop», come dice oggi sul Giornale Stefano Zurlo. Il nome di Woodcock è legato a inchieste monstre con grande appeal per i media, ma che – stringi stringi – hanno portato a ben poco. “Vipgate” nel 2003: 78 indagati con ipotesi di reato che andavano dall’associazione a delinquere all’estorsione alla corruzione. Risultato? Archiviazione. Nel 2004, ricorda oggi Il Foglio, «con l’inchiesta “Iena 2”, fece arrestare la bellezza di cinquantuno persone, tutti pezzi grossi del Consiglio regionale della Basilicata, tutti poi scarcerati dal Tribunale del Riesame». Inchiesta sul gioco d’azzardo nel 2006 in cui fu coinvolto anche il principe Vittorio Emanuele di Savoia. Risultato? Archiviazione senza sentenza. Intanto però, com’è nello schema Woodcock, tutte le intercettazioni erano finite nero su bianco sui giornali. E di “Vallettopoli” e dell’inchiesta sulle fregate lanciamissili che coinvolgevano Claudio Scajola qualcuno ricorda qualcosa? Per forza che se ne è persa memoria, sono finite quasi nel nulla. Per rendere l’idea, occorre anche ricordare che Woodcock è quello che nel 2010 iscrisse nel registro degli indagati il direttore del Giornale Alessandro Sallusti e il suo vicedirettore Nicola Porro. Insomma, avere dubbi in merito a questa sua ennesima inchiesta, visti i precedenti, è perlomeno lecito.

LA DOPPIA MORALE DI D’ALEMA. Il problema è ancora una volta che, di fronte a questo “sistema” che utilizza le intercettazioni e i media per sollevare polveroni, il Pd si mostra debole e indeciso. D’Alema, ad esempio, giustamente protesta per la «diffusione di notizie e intercettazioni che non hanno alcuna attinenza con le vicende di cui si occupa la procura di Napoli». Giustamente si proclama «indignato» e «offeso». Poi, però, come al solito, finge di non capire e recita la parte dell’anima bella quando dichiara: «Non c’entra niente la mia vicenda con quella dell’allora ministro Maurizio Lupi… io non sono ministro, non do gli appalti». Ci risiamo, è la solita “doppia morale” degli ex comunisti. Quando tocca a loro, si tratta di un errore giudiziario. Quando riguarda gli altri, è uno scandalo.
Se ne trova conferma anche nelle parole di Gennaro Migliore, parlamentare Pd, oggi intervistato dal Corriere. Se si tratta di D’Alema allora proclama di «essere contrario alla pubblicazione di intercettazioni su persone non coinvolte nell’inchiesta». Poi, però, a proposito di Lupi, si dice d’accordo perché lui era ministro. Capito? Non ne usciremo mai.

Foto Ansa

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13 commenti

  1. Su Connottu

    Se funzionasse la responsabilità civile dei giudici, Vodka sarebbe tra i primi dieci clienti di Equitalia

  2. maurizio

    Geppo,gli intoccabili come D’Alema non sono mai piaciuti nemmeno a me e ,mi pare,anche a Boffi.Altra cosa é criticare un certo giustizialismo:il garantismo deve valere per tutti!

  3. Emanuele

    …ma uno stato civile, può pagare lo stipendio a Voodckok ed usare soldi pubblici per inseguire simili teoremi giudiziari?

    …Ma con quale giustizia si permette ad una persona simile di giudicare gli altri?

  4. Nino

    difendere D’Alema? beh … non esageriamo!!!

  5. Alberto

    La verità è che D’Alema è inserito nel sistema protetto e collaudato delle cooperative PD dove i soldi si scambiano con appalti senza gara, consulenze, posti di lavoro, acquisti di beni e servizi comprese le bottiglie di vino a prezzo doppio. Poi di contorno una magistratura che protegge il sistema tutto “perfettamente legale”.
    Cosa possiamo dire? Niente perchè hanno creato un sistema perfetto, solo il povero e sprovveduto Lupi lo hanno massacrato perchè non aveva un “sistema alle spalle” e allora mi domando ma perchè si è sporcato le mani con Alfano e questa gente?

  6. maurizio

    Geppo,secondo me non hai capito nulla di ciò che Boffi voleva dire.
    Anzi,mi pare non sia molto tenero quando l’ho accusa di doppia morale!Questo é uno dei due punti chiave della questione giustizia in Italia.Il primo é lo strapotere dei pm e,in generale,di certa parte di magistratura(..democratica)prima ancora della mancata responsabilità civile dei magistrati stessi,che pure non é di poco conto.L’altro aspetto é il corto circuito mediatico-giudiziario che vede in corresponsabile combutta(a quando un associazione in concorso esterno a tal riguardo?)magistrati,scribacchini dei magistrati e giornalisti al soldo di interessi superiori di cui i loro direttori sono i primi canali trasmettitori .Da qui la spettacolarizzazione della giustizia..basta considerare quante ore di trasmissioni televisive,piene di cavilloso e pruriginoso chiacchierio si devono sorbire anziani e casalinghe che passano i loro pomeriggi davanti alla tv non trovando nient’altro di meglio(e questa sarebbe la funzione culturale della tv nazionale?…a quando il reato di sfruttamento della”ignoranza e buona fede”della gente semplice?). Non è un problema di destra,centro o sinistra e non lo si risolve con insulti reciproci..ma é,semplicemente,un problema di vera,giusta e seria giustizia dove al centro ci siano la realtà obiettiva dei fatti ed il rispetto della persona umana,non l’asservimento a scopi politici i di puro protagonismo personale!

    1. Geppo

      Egr. Maurizio , boffi non è un teorema difficile da comprendere, e’ solo che gli intoccabili come baffetto non mi sono mai piaciuti.

  7. Geppo

    Se Emanuele boffi vuol difendere baffino padronissimo di farlo e diventare suo complice…. Baffino e’ un individuo spregevole, con o senza gogna.

    1. Carlo Schieppati

      “spregevole” sarai tu. Come fai a giudicare una persona che non conosci?

      1. Geppo

        Ci conosciamo ? …

    2. Mappo

      Geppo, ti sembra che questo articolo difenda D’Alema? A me sembra proprio di no. La questione non è se Baffino sia colpevole di qualcosa o meno, ma dello scandaloso andazzo delle nostre procure che sguazzano in indagini non solo costosissime, il che sarebbe il meno, ma del tutto inutili se non nel rovinare la vita di tante persone. Senza contare lo sconcio di intercettazioni del tutto irrilevanti che qualche manina sconosciuta conegna a girnalisti amici. Quanto a Baffino poi l’articolo non dimenica di sottolineare il grottesco doppiopesismo che caratterizza buona parte della sinistra. Quindi se questa è una difesa di D’Alema siamoproprio messi bene, forse sarebbe il caso che tu ti rileggessi daccapo l’articolo.

      1. Geppo

        Egr. Mappo ho vissuto gli anni di piombo di baffino & c. Sulla mia pelle e leggere ancora articoli di oneste persone come boffi su personaggi come baffino non lo sopporto. Se i destri sono sempre disposti al dialogo ed al confronto, i sinistri , come baffino , non lo sono mai, per loro esiste solo la distruzione del nemico. Lo so, sono discorsi già fatti ma come vede Carlo schieppati che ovviamente non conosco mi da’ dello spregevole … Cordialmente

  8. saint-juste

    Crocifiggilo crocifiggilo !! Non abbiamo altro Re che il Renzie (fonzie) !!

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