Il Tar e il voto in Piemonte. L’Italia è in mano a una minoranza di sfascisti e di azzeccagarbugli

Di Luigi Amicone
10 Gennaio 2014
Non si lascia ai tribunali l’onere di decidere chi deve governare un paese, una regione, un comune. Non si lascia ai magistrati il potere di scrivere le leggi elettorali e quello di fucilare il primo degli eletti

Siamo in regime di colpo di stato permanente. Questo e solo questo significa la sentenza del Tar Piemonte che dopo quasi quattro anni annulla il voto delle regionali a causa di firme falsificate in sede di presentazione della lista Pensionati. Perché dovrebbe essere annullato il voto di 27 mila cittadini? Gli autori del falso sono già stati individuati e giustamente condannati in sede giudiziaria. Ma i 27 mila voti sono veri. Autentica e libera è stata l’espressione della volontà dei cittadini. Dunque?

Dunque un’ennesima sentenza ciceronica, nel senso di Cicerone: «Il massimo del diritto è il massimo dell’ingiustizia». Dunque la verità è che lo Stato italiano è al capolinea, la democrazia è sospesa, le libertà sono appese a un’amministrazione della legge che, grazie un’interpretazione della stessa in maniera più o meno elastica (dimmi di che partito sei e di quale consiglio regionale, banca, associazione, gruppo industriale fai parte e ti dirò che sentenza avrai), decidono tutta la vita della società, della politica e dell’impresa in Italia.

E L’Ilva. E Finmeccanica. E il calcio. E la legge 40. E le coppie gay. E la marijuana. E le moschee. E Dolce&Gabbana. E le P2, le P3, le P36. E i Di Pietro, e i De Magistris, e gli Ingroia. Siamo sempre lì: hai voglia tu italiano a eleggere governi, parlamenti, consigli regionali e comunali. Comandano loro. Funzionari statali che il 27 del mese ricevono lauti stipendi e, cadesse il mondo, venisse una crisi che non dà più lavoro a nessuno, loro ottengono i loro begli scatti di carriera e anzianità, a prescindere da ogni valutazione di merito e di qualità. Funzionari che non rispondono a nessuno. Che non sono controllati da nessuno. Che sono impiegati in Torri Statali in cui non è consentita nessuna trasparenza né alcuna vigilanza da parte di organi e istituzioni rappresentative.

Quanto al merito della vicenda non si capisce perché, stando così le cose in Piemonte (e, vedi caso Formigoni, in Lombardia), perché i Tar di tutte le altre regioni, come denunciato per tempo dai radicali, non vanno a verificare le firme che hanno prodotto consigli regionali, comunali e provinciali. Infatti, come scrissero i radicali in un dossier presentato proprio alla vigilia delle regionali del 2010, le leggi che regolano la presentazione delle liste sono farraginose, sono compromesse da procedure opache e producono falsi di vario genere. Ovunque.

È proprio così, come scrivono i pannelliani: «L’onere della raccolta firme, nato per arginare le candidature temerarie e le liste senza rappresentatività, è diventato uno strumento per impedire l’accesso alle elezioni di quelle forze politiche che vivono fuori dal recinto partitocratico. In Inghilterra, ad esempio, si paga una semplice cauzione».

Ma se è così, non si lascia ai tribunali l’onere di decidere chi deve governare un paese, una regione, un comune. Non si lascia ai magistrati il potere di scrivere le leggi elettorali e quello di fucilare il primo degli eletti che ha un colore politico che non garba a lorsignori. Il potere di determinare le politiche industriali e quelle sull’immigrazione. Il potere di stabilire i protocolli clinici e perfino il potere di come si deve parlare al telefono se si vuole continuare a giocare a calcio.

Se per vent’anni è stato così, bisogna fare in modo che non sia più così. Si devono cambiare le leggi, si devono fare le riforme, si deve avere un parlamento e governi che legiferino e governino sul serio. E forse, come ha suggerito Romano Prodi, se si vuole combinare qualcosa in un paese paralizzato da una minoranza di sfascisti e di azzeccagarbugli, bisogna anche abolire i Tar.

Presidente Napolitano, non è forse per questo che l’Italia non conosce da vent’anni né stabilità, né benessere, né pacificazione nazionale? Non è per questo che affondiamo e non c’è verso di risalire la china, perché appena appena si stabilizza una situazione, c’è subito una sentenza che riapre il circo del caos?

La vogliono fare o no questa benedetta riforma della giustizia? L’alternativa non c’è. Perché gli italiani possono votare tutti i Renzi e i Berlusconi e i Grillo che vogliono. Ma se al dunque, sopra il nostro voto e dietro a qualsiasi leader, è appostato sempre e comunque un magistrato che non potrà mai essere né controllato né sanzionato per i suoi errori o invasioni di campo (in ambiti spettanti agli altri poteri), in realtà gli italiani votano uno, nessuno… e centomila casi giudiziari che, da vent’anni a questa parte, non hanno solo distrutto lo stato di diritto, ma hanno azzerato ogni possibilità di stabilità e di ripartenza operosa in ogni comparto.

@LuigiAmicone

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36 commenti

  1. Terrùn

    ‘Senta la tiretera degli onesti e le balle sui buoni e i cattivi la sentiamo dal lontano 1993’.

    A proposito di questa sua affermazione in un post, cosa ne pensa il direttore di Tempi e la sua redazione, sulla posizione del governatore Maroni che si posto parte civile nei confronti di Formigoni ( ex governatore della regione secondo me meglio amministrata negli ultimi 20 anni).
    Grazie

    1. leo aletti

      Che casino, il tempo da ragione alla verità. La verità non segue le mode politiche e i tempi della giustizia. Abbasso la Bresso e i giudici.

      1. Terrùn

        Non c’è nessun casino il problema è che questa Lega è giustizialista o garantista a secondo delle circostanze.

  2. viccrep

    Guarda caso la magistratura torinese archivia di corsa i guai di Chiarparino e la magistratura torinese dopo quattro anni non 4 settimane vuole annullare il voto in piemonte a favore di Cota, contemporaneamente Chiarparino si vuole candidare ovvio per il PD alla guida della regione.
    questi giudici non hanno neanche più la decenza di nascondere le loro mire attraverso tempi diversi delle loro sentenze.
    A proposito della banca MPS che costa 4 miliardi di Euro a noi poveracci la giustizia sfavilla un suicida e poi il nulla.
    Guardate adesso cosa succederà peri Prada ricchi comunisti pescati con le mani nella frode fiscale.
    Nulla!
    Con quale faccia tosta si difende tale magistratura

    1. ftax

      Qual’è il problema?
      Si è finalmente realizzata la strategia di Gramsci su come il Comunismo avrebbe potuto conquistare il potere in Italia…

  3. Marino

    Bisognerebbe che i carabinieri facessero un colpo di stato e mettessero in galera tutti i giudici

  4. giuliano

    firme “false” sono state depositate anche a favore della Bresso su denuncia di Cota con testimonianze, ma i giudici non le hanno nemmeno preso in considerazione, chiisà perchè, mi dica mutandeverdi. e chiisà perchè non indagano ma sulle amministrazioni toscane, umbre, pugliesi, liguri dove il voto di scambio è merce quotidiana e gli appalti commerciali si danno solo a chi vota per loro. E chissà perchè dopo aver accertato che l’amministrazione rossa di l’Aquila ha preso mazzette per il terremoto non è scattato alcun arresto o denuncia. Chi sarebbero gli ONESTI sig Mutandeverdi ?? certo che non ci vuole un gran cervello per capire quello che è chiaro e lampamte: la sinistra a partire dalla DC ha usato e usa la magistratura per far fuori i suoi oppositori, la DC appunto. Craxi, Berlusconi, Formigoni, ecc. ecc. ecc se ormai questo non è ancora chiaro per i tipi come Mutandeverdi, allora vuol dire 2 cose: o che sono tardi di cervello, oppure che a loro va bene così, come andava nene lo stalinismo agli squadristi dell’epoca oppure il nazismo idem. Oggi sono sostituiti da quelli dei centri sociali, nelle piazze, e nel Web da quelli come Mutandeverdi

    1. Giava

      Mi hanno insegnato ad aprire bocca solo quando ho qualcosa di intelligente da dire, altrimenti è meglio tacere. Non si lanciano accuse così, nel mucchio.
      Lei ha qualche notizia certa di reato sulle “sulle amministrazioni toscane, umbre, pugliesi, liguri dove il voto di scambio è merce quotidiana e gli appalti commerciali si danno solo a chi vota per loro”? Se si, ha il DOVERE di denunciarlo; altrimenti ha il dovere di tacere.
      Ed è proprio certo nella cattiva fede dei magistrati a proposito delle “firme “false” depositate anche a favore della Bresso su denuncia di Cota con testimonianze”? Anche in questo caso, se sa parli. Altrimenti fa la figura del “quaquaraqua”.
      Ed è meglio tacere.
      E la smetta di riproporre i soliti luoghi comuni.

    2. Giava

      “Il sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, si è dimesso: «Ho riflettuto e ho deciso nell’ interesse della città». Lo ha detto in conferenza stampa. Mercoledì 8 gennaio quattro persone erano finite ai domiciliari e altrettante, tra cui il vice sindaco Roberto Riga (dell’UDEUR) poi dimessosi, risultavano indagate nell’inchiesta «Do ut des» coordinata dalla Procura su presunte tangenti nella ricostruzione post sisma.”

      I fatti smentiscono le opinioni infondate del sig. Giuliano: non solo la magistratura ha arrestato, ma nel giro di pochi giorni, il vice sindaco (indagato) si è dimesso ed il sindaco (neppure indagato) si è dimesso, assumendosi la responsabilità morale per aver scelto i suoi collaboratori.

      Proprio come Formigoni … uguale uguale…

      Sicuramente non ho “un gran cervello” come il suo, ma di chiaro e lampante io vedo molte altre cose, come le manifestazioni razziste odierne dei suoi alleati di Governo contro il ministro Kyenge.

  5. Giava

    Gent.le direttore,
    vorrei farLe solo osservare che i 27.000 cittadini che han votato la lista incriminata non subiscono alcun danno dall’annullamento delle elezioni, in quanto potranno benissimo (se lo vorranno) ribadire il proprio voto, con maggior consapevolezza.
    Il danno, semmai, lo han subito i cittadini che NON han votato quella lista, che, truffaldinamente, ha sottratto loro la leggittima rappresentatività, oltre al danno economico che comporta il dover ripetere le elezioni.
    Ora, mi chiedo, come mai Lei si schiera anche in quest’occasione dalla parte del danneggiatore e non da quella della vittima?
    E se fosse accaduto a parti invertite, lei avrebbe scritto le stesse cose?
    Possibile che Lei sia così restio a capire che le leggi umane sono date per garantire a TUTTI una civile e pacifica convivenza?

    1. Luigi Amicone

      Le leggi umane sono date a tutti gli uomini e a tutte le società per essere amministrate con saggezza, prudenza, senso della realtà e mettiamoci pure: magnanimità (Shakespeare). Quando le leggi diventano fine invece che mezzo, ideologia della “legalità” e “legge è legge” invece che servizio al buon ordine e sviluppo della società (dunque amministrate lontano dalle luci della ribalta e nella quasi sacralità lontana dagli applausi giornalistici da giochi circensi), quando non ci si appella ad altro che alla legge, sappia – è storia – c’è qualcuno che la sta usando per sé e contro il popolo. Inizia un altro mondo, rosso, nero o coranico che sia, è sempre, sempre, sempre, totalitario. Dice niente il vecchio, vecchissimo detto, “fiat iustitia pereat mundus”?

      1. mutandeverdi

        Quando lei parla di “ideologia della legalità” sembra che parli del povero soldatino che deve uccidere qualcuno perché gli è stato ordinato.
        La storia del’ italietta di questi anni, parla di un sottobosco politico/imprenditoriale/delinquenziale che ha messo in ginocchio l’ Italia!
        Qui non si tratta di denunciare l’ accanimento di questo o quel Magistrato o di eccesso di “moralismo”, si tratta di accettare o meno che un sistema fatto di corruzione, di ladrocinii, di malapolitica finisca per sopraffare tutto e tutti.
        Non si può reagire alla condanna per voti truccati col pettegolezzo: tanto lo fanno tutti.
        Malfattori ne hanno trovati da tutte le parti, ma le proporzioni sono enormemente diverse e sopratutto solo dalla vostra parte c’ è sempre, immancabilmente la difesa d’ ufficio.
        L’ Italia è classificata al 40 posto come corruzione nel mondo!
        Possibile che a dover essere stigmatizzati siano i Magistrati , invece dei delinquenti!

      2. rmt

        A parte che il motto di Ferdinando I sottolinea la difficoltà nell’attuare i valori ideali, comunque da che mondo è mondo “la legge è la legge”, e da che mondo e mondo la si conosce prima, quindi si sa che facendo una determinata azione, se si viene scoperti, si incapperà nelle maglie della giustizia. Non è la legge in se a dover essere applicata con saggezza, senso della realtà etc., le virgole e i punti si mettono dove servono e non come ci piacciono o peggio a caso. Ed essere onesti e volere che anche gli altri lo siano, non è ideologia della legalità, ma un normale valore umano che si presuppone debba essere alla base di una normale convivenza. Poi le leggi sono fatte e sono applicate da uomini, il limite è quello, non ci possiamo fare niente, l’uomo non è certo un essere perfetto, o meglio infallibile, infatti se l’essere umano si comportasse come dovrebbe, almeno rispettando gli altri suoi simili e non, non ci sarebbe bisogno di regolare e normare tutto lo scibile umano, altro che “fine” e “mezzo” e” totalitario”.

        1. Luigi Amicone

          Vabbè, forse un giorno faremo tutti insieme una bella assemblea sulla legalità (e comunque ci vedremo tutti sicuramente nell’al di là sullo stesso banco dei giudicati….e ciascuno dirà dell’altro mentre scorrerà sotto gli occhi di tutti il film della vita di ciascuno: “ma guarda un po’ cosa scrivevi da troll su Tempi e cosa facevi per i fatti tuoi”. E finalmente rideremo in pace).
          Buona notte a tutti.

          1. Giava

            Certo, dott. Amicone, anch’io ho i miei limiti, le mie debolezze e commetto i miei errori (a volte eccesso di velocità, sosta vietata, guida senza cinture, acquisti senza ricevuta o scontrino…). Ma sa qual è la differenza? Quando vengo pizzicato e prendo la multa, chiedo scusa, ammetto l’errore, abbasso gli occhi e mi vergogno. Non impreco contro i vigili, dicendo che “tutti fan così” , che altri “parcheggiano sulle strisce” o che “sono moralisti ipocriti pagati dallo Stato” ecc. ecc con tutto il repertorio a cui ormai Lei ed il suo padrone ci avete abituato.
            E quando saremo “nell’al di là sullo stesso banco dei giudicati” io mi vergonerò dei miei errori sapendo che posso sperare solo nella Sua misericordia, perchè di mio non ho meritato nulla. Ma il fatto di non riuscire ad essere onesto, non vuol dire che non sappia cos’è l’onestà o che non possa vivere nella speranza di lasciare il mondo un po’ più giusto di come l’ho trovato.

  6. rmt

    Egregio Amicone. Gli scandali sono due, il primo riguarda l’acquisizione di firme false, per cui è già stata emessa una condanna, il secondo riguarda i tempi biblici di questa giustizia. Non è invece scandalo che la Magistratura, civile e penale, indaghi su certi comportamenti che nulla hanno di civile e di difendibile, d’altronde indaga e condanna, o assolve, coadiuvata da leggi esistenti, che non fanno gli stessi giudici in corso d’opera. Se gli italiani fossero più ligi ai regolamenti ed al vivere civile, non ci sarebbe certo bisogno di fare indagini ogni volta che qualcuno fa qualcosa. D’altronde le indagini per rapina, o per omicidio, scattano quando si è di fronte a determinati reati, e ribadisco, si sapeva fin dall’inizio che quelle firme erano false, peccato ci siano voluti solo quattro anni per averne una certezza, quantomeno dal punto di vista processuale.Non è scandaloso che la magistratura indaghi sull’Ilva (quando si sa benissimo i danni ambientali che ha fatto, anche aiutata dagli amici degli amici), lo scandalo è proprio l’opposto, cioè un paese di composto da amici degli amici che fa quello che vuole alla facciazza mia e sua. E’ anche vero che molti Magistrati, ma non dimentichiamo i PM (che insieme alle F.F.O.O.) svolgono le indagini, sono persone di scarso valore, probabilmente anche loro amici degli amici. Non è la giustizia che è da abolire, anzi, casomai è da potenziere, e sarebbe meglio educare le persone ad essere oneste con se stessi e soprattutto con gli altri.

    1. Luigi Amicone

      Bravo, ha detto la parola giusta: educare. Le sembra che qualcuno abbia aperto un capitolo del genere? Qui da noi si pensa ancora all’educazione come – si ricorda l’abbietto slogan delle Br? – “colpirne uno per educarne 100”. Ma educazione e terrore sono le estremità di due poli opposti. Non si educa col terrore. E dov’è l’educazione in un paese che da vent’anni crede di potere cambiare a suon di grancassa giustiziera e di retate? Certo che non è da abolire la giustizia. Ma non si può incaricare la giustizia di salvare il mondo. Perché il mondo lo salva (almeno un po’) l’educazione. Altrimenti finiamo nel cortocircuito in cui siamo. Dove siccome sappiamo che il mondo della giustizia è politicizzato tale e quale il mondo che la giustizia deve giudicare, noi ci raccontiamo tante belle storie, poi, nella realtà, siamo in un sistema di giustizia dove l’obbligo penale è in realtà discrezione (con 5 milione di processi pendenti quali andranno avanti e quali no? Decide la discrezione, non la Costituzione, ovvio no?) e un pm ha più potere di un governo (caso Ilva). E si potrebbe continuare nel declinare i concetti di autonomia e indipendenza come principi in teoria buoni, in pratica irrealizzabili, se non per salvaguardare lo strapotere di un ordine dello Stato su tutto il resto. Lei dice che va bene così? Se va bene così prepariamoci a entrare nel terzo mondo (anche nei redditi), perché da nessuna parte – almeno in Occidente – succede così. Infatti succede così solo in Italia. Da vent’anni. E ogni anno che passa è sempre peggio (o non dicono questo anche le tasche degli italiani? Ma comunque: io non sogno nessuna riforma punitiva nei confronti della magistratura italiana. Anzi. Direi addirittura questo: prendete un sistema giudiziario qualunque – dico qualunque – in Occidente – europeo, americano, sudamericano, australiano, fate un po’ come volete – e portatelo qui in Italia.

      1. rmt

        No! non va bene così, non va bene per niente. Qua sembra il cane che si morde la coda….è diventato un circolo vizioso ma non si può dare la colpa sempre ai giudici (che ne hanno a bizzeffe per carità) senza guardare cosa è stato fatto per metterli in moto. Giusto, ci vuole educazione, bisogna che qualcuno dica cosa è bene e cosa e male, e non solo, ma serve anche che il male e il bene sia uguale per chiunque no sempre e solo in ciò che fa comodo.

  7. mutandeverdi

    Sarebbe bene che l’ Italia andasse in mano a degli onesti.
    Passata l’ euforia per il presidente imprenditore e operaio, che più che altro era presidente mignottaro e per i Druidi di Roma ladrona che erano più ladroni di tutti gli altri, chissà mai che non si riesca a fare un pò di pulizia.
    Senza pretendere di trovare per forza dei Santi. Scarseggiano da tutte le parti, però ragazzi, continuare ad affidarsi a certi personaggi fuor dire proprio continuare a cercarsela.
    Caro Amicone, l’ Italia non conosce la pacificazione nazionale, perché ci sono troppi delinquenti che pretendono di farla franca e ci sono pure giornali che li difendono.
    Tra i Santi, che purtroppo scarseggiano e i furboni, intrallazzatori e ladri, che invece abbondano, non sarebbe il caso di cercare gente un pò più onesta, anche se non ha per forza al collo il fazzoletto azzurro o verde che, si è ormai ampiamente dimostrato, non sono per forza garanzia di buongoverno?

    1. leo aletti

      L’Italia degli onesti e dei giudici vedi Di Pietro. Caro mutandeverdi apetto il tuo nuovo partito. ne sento il bisogno urgente per intenderci. Viva la Lega.

      1. mutandeverdi

        Fa sempre piacere interloquire con un Leghista.
        Siete persone che sprizzano intelligenza da tutti i pori.
        Poi fa pure un effetto salutistico. Uno pensa al Trota, a Calderoli e alla Rosi Mauro e se prima era un pò giù, si risolleva subito, pensando a quanto poteva andargli peggio.

        1. leo aletti

          Caro mutandeverdi non sono leghista e mi firmo con nome e cognome, sono in attesa delle tue propste per la regione Piemonte: Viva tutti abbasso la Bresso e i giudici.

          1. Claudio Freddi

            Caro Leo
            Hai Chiamato Cota mutandeverdi e ti sei dimenticato di scrivere che le ha comperate con i soldi dei cittadini Italiani, ma ti sei mai chiesto perche’ quando fanno le contestazioni in piazza non dicono piu’ Roma ladrona? Pensaci bene e vedrai che la Bresso e i giudici non centrano niente.

        2. blues188

          Beh, dai, non è che tu dimostri di essere di più e meglio. Usi preconcetti triti, vecchi, stantii, usati e ultra abusati sul parallelo leghista = poco intelligente. Novità? Nessuna, eh? Hihihi, come sempre d’altronde… Vorrei sapere da te che dici di essere così intelligente, cosa sa fare la tua parte (che di certo non è nordica). A parte le pensioni ai finti ciechi, ai pensionati baby, alle mozzarelle ‘n goppa e amenità del genere, ai concorsi di Stato, ecc. La tua cultura non va oltre ai manufatti di creta (quando esprimete la più alta tecnologia) o ai formaggi di pecora. Quanti beni producete? Me li elenchi? Spero tu capisca che non mi riferisco ai pummarò. Siamo pieni di meridionali in tutta Italia (sedicenti più intelligenti) anche nelle dirigenze e guarda dove ci avete portato. Non funziona nulla e tutto sta andando a catafascio. Sono QUESTI i vostri prodotti? Meno male che gli altri Paesi non hanno la vostra mentalità, altrimenti altro che usare il Pc: dovremmo scrivere questi posto coi segnali di fumo. Vento permettendo.

          1. luigi lupo

            Concordo pienamente con quanto dici. Durante gli anni in cui ha governato Berlusconi, con tanti ministri leghisti, c’erano ristoranti pieni, non si trovava posto in crociera e la crisi non c’era e sopratutto non si pagava l’IMU. Che anni felici e prosperosi, quando qualche cosa non andava o era colpa dei giudici o era colpa dell’opposizione, oppure, ultima possibilità, la colpa era dell’euro o dell’europa. Ricordo un dotto articolo su Tempi di Amicone in cui ci veniva spiegato che la colpa della crisi era dell’euro in quanto era stato adottato il cambio lira/euro a noi più sfavorevole.
            Peccato che non veniva detto quale era quello giusto.
            Dimenticavo la grande festa in piazza a Roma dove; Alemanno, Bossi, Calderoli e la Polverini si scambiavano piatti romani e lombardi per festeggiare la legge di Roma capitale. Che tempi ragazzi! Speriamo tornino presto.

          2. marzio

            Gentile Luigi Lupo, non ho letto a suo tempo l’articolo di Amicone che citi, però una cosa è chiara anche ai sassi. e cioè che il cambio Lira/euro a 1936 lire è stato un crimine vero e proprio, con un po’ di buon senso , senza essere maestri di Economia, il cambio giusto era intorno ai 1100 o 1200 Lire ma grazie ai vari prodi, kohl. ecc.e alla troika.. abbiamo avuto questo magnifico regalo.

          3. luigi lupo

            I cambi, tra le diverse monete europee e l’euro, furono fissati il 31.12.1998. Ma erano un pò di anni che oscillavano tra loro con minime differenze di cambio, ricordi il “serpernte monetario”? ed erano i mercati, con gli interventi delle banche centrali, che facevano in modo di rimanere all’interno del serpente. Ora dimmi quando Prodi e gli altri hanno deciso il cambio? quanti interventi di politici ti ricordi che dicevano che il cambio era sbagliato. Berlusconi, nel 2002, con l’arrivo dell’euro in moneta e quindi da usare tutti i giorni si affrettò a mandarci a casa, suo regalo, una calcolatrice per festeggiare. Prodi ci impose dei sacrifici per entrare nell’euro, si può discutere di questo ma non di aver fissato un cambio sbagliato. E non dimentichiamo gli effetti positivi che l’avvento dell’euro ebbe sui mutui degli italiani. La verità è che l’Italia non seppe cogliere l’enorme vantaggio che l’euro ci diede, con i suoi bassi tassi, per abbattere il debito pubblico.

          4. marzio

            Massimo rispetto per le tue opinioni . Lupo,. ma il cambio a 1936 Lire è stato un crimine, certo ,ovviamente come dici giustamente tu, i politici con la loro furbizia e per il loro tornaconto e noi con il nostro dormire siamo corresponsabili di ciò che è accaduto, ma questo non toglie che l’adesione all’eurozona sia stata una sciagura per l’Italia ed altri Paesi europei. Per fortuna, contrariamente a quello che afferma Draghi, nessuna unità monetaria è irreversibile , e Il nostro Paese insieme ad altri abbandonerà l’eurozona, pena la catastrofe.Distinti saluti.

          5. franz mueller

            blues 188 , rispetto a noi tedeschi sei un terrone , quindi…..

          6. blues188

            Non fai altro che ripetere (alla faccia degli ‘intelligenti’) quanto già scritto da tanti, tantissimi altri prima di te. Torno chiedere: novità sulle offese che ci mandate? L’è semper quèla? Ma intanto che rifletti, parlaci dell’amministrazione de l’Aquila, dove tanta gente andava con le carriole (rigorosamente senza badili, per non rischiare di lavorare). Colta in castagna a festeggiare il “terremoto” in vista dei grandi affari, Coi soldi del Nord, ca va sans dir. Sveglia Franz )Franz = Francesco. ovvero nome tipico dei meridionali che sono sempre uguali: Francesco, Domenico (o Mimmo), Peppino (o Giuseppe), Calogero, Antonio coi vari vezzeggiativi: Tonì, Tonino, Nino, Pasquale. Vale a dire una fantasia immensa. Ma volevo dire: capito perché i meridionali hanno odiato da subito la Lega e il federalismo? Cavoli, avevano le mani dentro la marmellata di prugne.

          7. Franz Mueller

            Sono davvero italo-tedesco, aldilà dello pseudonimo,cresciuto a Wolfsburg e tornato poi in Italia a 17 anni ,blues 188, tu pensi che io stia bluffando, ma non è cosi, Comunque non capisco questo livore nei confronti dei meridionali, è una cosa deleteria,Un conto è il semplice sfottò, (anche In Germania quelli del nord prendono in giro i bavaresi in quanto troppo “mediterranei” per essere veri tedeschi, e viceversa i bavaresi e gli abitanti di Stoccarda e dintorni definiscono i tedeschi settentrionali “prussiani”, cioè gente rigida, irregimentata,sempliciotta e non troppo intelligente), ma questo non ha niente a che fare con l’odio che traspare dai tuoi commenti.Non ho comunque assolutamente nulla contro la Lega, e non sono di sinistra, tanto per chiarire, ma per me l’Italia è una e indivisibile,da Palermo a Trieste, e su questo nessun mi farà cambiare mai idea.

    2. Luigi Amicone

      Senta la tiretera degli onesti e le balle sui buoni e i cattivi la sentiamo dal lontano 1993. La verità non da fumetti e non da bevitori di propaganda è che, solo per farle un esempio in tema di Regioni e Onestà, la Corte dei Conti ha cominciato a funzionare quando è venuto fuori il cosiddetto “caso Batman” mentre per 10 anni (anno 1997- 2007 suppergiù, dal fallimento del Policlinico di Roma ripianato con decreto di governo D’Alema ai 12 miliardi di euro, dicasi 12 non “mutande verdi”, distribuiti a pioggia dal governo dell’Unione – e subito “brasati” – alle Regioni che da Roma che avevano viaggiato a una media di 1 miliardo di euri l’anno, dicasi un miliardo non caffé e libagioni senza lo scontrino, di buco della sanità) sembrò fosse andata in vacanza. La verità è quello che dice Prodi sui Tar e quella che in Piemonte, altro che le mutande verdi, Bresso e soci dovrebbero rivelarci spiegando come hanno fatto a nascondere 900milioni euro di buco in bilancio, dicasi 900 milioni non “firme false”, e come ha fatto Torino, con l’amministratore che adesso pensano di “nominare”, neanche eleggere, al posto di Cota, a lasciare tanti di quei debiti che adesso il povero Fassino non sa da che parte girarsi. Se tu prendi un riflettore e lo punti sulle mutande e sugli scontrini (o sulle firme false, ma poi i voti erano veri) e non lo punti dove c’è il grosso e il grasso dei furboni e intrallazzatori eccetera, finisci preso per i fondelli e intruppato nella foja dei baluba del “tutti ladri” eccetera. Il riflettore deve smettere di essere puntato solo sul parlamento e sui politici, perché è il sistema Stato il padre e la madre di ogni corruttela. Ma lì, il riflettore non entra (ha mai visto uno delle Iene in una Corte, in un ufficio di pm o in quello di alte burocrazie – per dire, dove scrivono materialmente i decreti a cui i governi mettono la copertina?). E non entra perché lo Stato non lo si vuole riformare. Così da vent’anni a questa parte, si butta polvere negli occhi della gente, i riflettori sugli eletti dal popolo e facendo passare il parlamento come il demonio (cosa geniale, per finire dove? Per finire governati estero su estero, dalla finanza, dai banchieri, da burocrati e tecnocrati: perché poi alla fine o governa il popolo con i propri eletti o governano altri, e non credo proprio che governi il web). Perciò noi non difendiamo a priori nessuno, ma non siamo scemi.

      1. mutandeverdi

        Cosa vuol farci, Amicone, vedrà che prima o poi compariranno all’ orizzonte Uomini probi (non Prodi) che chiederanno al Popolo di eleggerli a loro rappresentanti.
        Immagini, così tanto per dire, un imprenditore milanese e un mantenuto nullafacente delle prealpi varesine, a combattere, come un sol Uomo: corruzione, inefficienza, malapolitica. Pensi un pò in un colpo solo: i Komunisti e Roma ladrona.
        Che dice, se li troviamo, il potere glielo diamo di sicuro, per sistemare questo povero Paese?
        Basta coi politici mentecatti, coi faccendieri, coi furbini, furbetti, furboni, ha presente quelli che, invece di riformare nel senso dell’ efficienza la giustizia, velocizzare i Processi, assicurare la certezza del diritto, hanno fatto tutto il contrario?
        Processi più lunghi, prescrizioni più corte, con un pò di soldi ti compri un Avvocato apposta per tirare in lungo, se occorre compri qualche testimone, checc’ è vuò?
        Tanto, all’ occorrenza, il popolino si può sempre condire via, tra un Te Duem da una parte e una caccia al Gay dal’ altra.
        PS La tiritera sugli onesti non è che ci sia dal ’93. C’è dalla storia dell’ umanità.

        1. Luigi Amicone

          Queste non sono ragioni, questo è sarcasmo da quattro soldi.

      2. luigi lupo

        Amicone aspetto ancora che ci dica il giusto cambio lira/euro, dopo che nel suo memorabile articolo in cui ci diceva che quello usato era a noi sfavorevole. E ancora se ci ripropone gli articoli scritti subito dopo l’adozione del cambio con cui lei aveva denunciato subito il macroscopico errore.

    3. Marino

      Solo i carabinieri possono risolvere la situazione

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