Il "modello Henan" di persecuzione dei cristiani studiato in tutta la Cina

Di Leone Grotti
14 Maggio 2018
Chiese vietate ai minori di 18 anni, edifici distrutti, croci abbattute, Bibbie sequestrate, catechismo abolito: funzionari comunisti da tutta la Cina visitano l'Henan per studiare il modello.

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La persecuzione dei cristiani nell’Henan, provincia della Cina centrale, da parte del governo comunista locale sta andando così bene, che anche i governi di altre province stanno inviando i propri funzionari per studiare questo caso di scuola e di successo.
CHIESE VIETATE AI MINORI. Dopo l’entrata in vigore dei nuovi regolamenti per le religioni, il primo febbraio di quest’anno, si è scatenata in tutta la provincia contro le comunità ufficiali e sotterranee una repressione come non si vedeva in Cina dai tempi della Rivoluzione culturale. Non solo sono state demolite chiese e abbattute croci, come negli anni scorsi nella provincia orientale del Zhejiang, ma è stato impedito ai minori di 18 anni di entrare nei luoghi di culto e ai bambini di frequentare il catechismo.
ESPORTARE IL MODELLO HENAN. Educazione e religione sono state rigidamente separate, molte famiglie hanno dovuto togliere dai muri di casa crocifissi e immagini della Madonna, le scuole hanno inviato lettere ai genitori ricordando che non possono educare religiosamente i figli, sono state sequestrate Bibbie, arrestati missionari, confiscati i conti di comunità ufficiali e non. Molti studiosi sperano che si tratti di un caso isolato, come avvenuto nel Zhejiang, ma gli ultimi sviluppi fanno pensare a una politica precisa da parte del governo di Pechino guidato dall’imperatore Xi Jinping: testare la repressione su larga scala del cristianesimo nell’Henan, per poi esportare il modello in altre regioni.
REPRESSIONE SU LARGA SCALA. Nel mese di aprile, infatti, un gruppo governativo della prefettura di Hami (Xinjiang) ha visitato le città di Nanyang, Lankao, Kaifeng e Zhengzhou della provincia dell’Henan per esaminare la gestione degli affari religiosi, riporta Ucanews. «Ancora non abbiamo notato casi di persecuzione simili a quelli dell’Henan in altre province», afferma il professore Ying Fuk-tsang, direttore della Divinity School dell’Università cinese di Hong Kong. «Ma diversi funzionari di altre regioni hanno visitato la provincia per osservare e studiare. A prescindere da come verrà applicato altrove questo metodo repressivo, crediamo che presto aumenteranno i conflitti tra le chiese e lo Stato».

@LeoneGrotti


Foto Ucanews

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