Il “capitano” Sarkozy sta per aprire la battaglia elettorale in Francia
Si candida o non si candida, lo dirà o no? Il presidente francese Nicolas Sarkozy dovrebbe annunciare questa sera la sua candidatura ufficiale per essere confermato all’Eliseo in un’intervista a Tf1. Le presidenziali si svolgeranno a maggio ma da settimane cresce il “caso Sarkozy”, che non ha ancora detto se correrà per essere rieletto oppure no. Sarkò continua a rimandare l’annuncio, catalizzando così su di sé l’attenzione dei media e provocando la reazione stizzita del suo principale sfidante, François Hollande, che ha dichiarato: «Tutti sanno che è candidato, non cambia niente». Forse. Intanto si pensa che l’annuncio potrebbe slittare ulteriormente domani ad Annecy, durante un incontro dell’Unione per un movimento popolare (Ump).
Sarkozy, all’Eliseo dal 2007, è sempre il leader indiscusso dell’Ump, partito di centrodestra fondato nel 2002, che unisce conservatori, gollisti, liberali e democristiani. Alle elezioni Sarkò dovrà vedersela con il socialista François Hollande e i due candidati minori (e lontanissimi da una possibile vittoria) Marine Le Pen e François Bayrou.
Come hanno anticipato dall’Eliseo al Le Monde, Sarkozy si presenterà come il “capitano” di una Francia in mezzo alla tempesta della crisi finanziaria disposto anche a tagli e riforme impopolari pur di salvare il paese che Standard & Poor’s ha declassato e Moody’s vuole tagliare. «Sarkozy si presenterà anche come candidato “del popolo, dal popolo e per il popolo”» scrive il Foglio. «Lo strumento prescelto è quello del referendum, con cui il generale De Gaulle aveva bypassato tutti i corpi intermedi, Parlamento compreso, creando un legame diretto con il popolo. In un’intervista al Figaro Magazine, Sarkozy ha evocato un voto popolare sull’immigrazione e sull’obbligo per i disoccupati di accettare un’offerta di lavoro. […] E il Partito socialista si è messo a rincorrere Sarkozy».
Intanto il presidente francese rimette insieme la squadra che organizzò la prodigiosa campagna elettorale del 2007. Il suo regista e attuale ministro dell’Interno Claude Guéant, Henri Guaino, il più gollista dei sarkosisti, che sta già preparando i discorsi di Annecy e Marsiglia e Manuelle Mignon, autrice del programma del 2007. La battaglia sta per aprirsi ufficialmente.
twitter: @LeoneGrotti
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